La penna vacilla, poi sfugge alla mia presa, lasciando una striscia d’inchiostro come la traccia di una lumaca attraverso la carta di mastro Piuma. Ho rovinato un’altra pagina di buon materiale per quella che sospetto sia un’impresa futile. Mi chiedo se sono in grado di scrivere questa storia, o se ogni pagina conterrà la subdola manifestazione di un’amarezza che credevo morta da tempo. Mi considero guarito da ogni rancore, ma quando la penna tocca il foglio, il dolore di un ragazzo trasuda come sangue insieme all’inchiostro creato dal mare, al punto da farmi sospettare che ciascuna lettera nera accuratamente tracciata sia una crosta sopra un’antica ferita scarlatta. | |||
L’apprendista assassino - cap. 1 |
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Descrizione | |||
Assassin’s Apprentice, edito negli Stati Uniti dalla Bantam Spectra Books il 1° aprile 1995, segnò l’esordio letterario di Robin Hobb dopo anni di carriera con lo pseudonimo di Megan Lindholm. Candidato nel 1996 al premio Locus, al premio della British Fantasy Society e al Compton Crook Memorial Award, è il primo volume della trilogia dei Lungavista (The Farseer Trilogy) e del fortunato ciclo Realm of the Elderlings. Lo slancio per questa nuova avventura, secondo l’autrice, nacque durante la stesura a quattro mani di The Gypsy; l’idea portante della storia, invece, la trovò annotata su un foglio dimenticato in un cassetto: “What if magic were addictive? And what if the magic was destructive or degenerative?” (Cosa accadrebbe se la magia desse assuefazione? E cosa accadrebbe se fosse distruttiva o degenerativa?). Fu così che nella sua mente prese vita il personaggio di FitzChevalier Lungavista, voce narrante delle serie I Lungavista, L’uomo ambrato e Fitz and the Fool, depositario di antiche magie e perennemente combattuto fra i doveri verso la corona e il desiderio di una vita semplice. Sergio Fanucci lo ha pubblicato in Italia nel marzo 2003 con il titolo “L’apprendista assassino”. In questo libro facciamo la conoscenza del Bastardo di Chevalier e ne seguiamo la crescita — dall’affidamento al capostalliere Burrich alla rivelazione della magia dello Spirito, dall’apprendistato come assassino sotto la guida di Umbra a quello come Adepto d’Arte con Galen — fino alla delicata missione che lo condurrà nella capitale del Regno delle Montagne... |
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Riassunto completo | |||
La storia si apre con Fitz che, a sei anni, viene abbandonato dal nonno materno alla base militare dei Lungavista a Occhio di Luna, avamposto dei Sei Ducati al confine col Regno delle Montagne. Il bambino viene portato al Principe Veritas, secondogenito di Re Sagace, il quale viene informato che egli altri non è che il figlio bastardo di suo fratello, il Re-in-Attesa Chevalier. Veritas lo affida a Burrich, l’uomo di Chevalier. Con Burrich Fitz viaggia fino a Castelcervo, la residenza dei Lungavista. Il Re-In-Attesa, spinto dal disonore per la rivelazione del “bastardo”, abdica prima del suo arrivo e si ritira con la moglie a Giuncheto. Burrich, seguita a prendersi cura del ragazzo crescendolo come stalliere. Fitz apprende velocemente i suoi doveri vivendo accanto a Burrich; si occupa degli animali nelle stalle e nel tempo libero si reca nel borgo sotto il castello dove conosce Molly, una bambina un po’ più grande di lui. Il ragazzo, che all’interno del Castello non ha alcun compagno, stringe amicizia con un cagnolino, Nasuto, scoprendo così di possedere lo Spirito (Wit), una magia che permette di comunicare telepaticamente con gli animali. I due si “legano” e diventano presto inseparabili. Burrich, però, li scopre e, disprezzando la magia dello Spirito, porta via Nasuto, spezzando così il loro legame. Fitz si convince che il cane sia stato ucciso e diviene molto più timoroso di Burrich, sentendosi più prigioniero che accudito. Quando ha circa dieci anni Fitz accetta di diventare l’Uomo del Re di Sagace, giurando di servire i Lungavista e i Sei Ducati. Questo indispettisce non poco Regal, figlio terzogenito che il Re ha avuto con la seconda moglie, aumentando così il disprezzo che questi già provava per il “bastardo”. Viene quindi preso al servizio del sovrano e lascia le stalle per trasferirsi in una stanza nel castello. Il ragazzo viene istruito nelle lettere da Piuma e addestrato da Poiana nell’uso delle armi. Una notte si apre un passaggio segreto nella sua stanza e fa così conoscenza con Umbra, sicario agli ordini di Sagace nonché fratellastro del Re. Umbra gli propone di imparare le arti e le tecniche dell’assassinio. Fitz accetta dimostrando un grande talento nello svolgere i suoi compiti e nel portare a termine le semplici missioni che Umbra gli assegna. Vivendo nel castello “l’apprendista assassino” incontra anche il Matto del Re (the Fool), un personaggio ambiguo che pare non parlare con nessuno al di fuori di Sagace e che mostra una strana simpatia per Fitz. Mentre Fitz cresce a Castelcervo, le regioni costiere dei Sei Ducati vengono attaccate dai pirati delle Isole Esterne noti anche come i Pirati delle Navi Rosse. I Pirati si scatenano attraverso paesi e città, uccidendo e facendo prigionieri, ma dato che le loro scorrerie fruttano pochissimo i loro attacchi sembrano immotivati. Gli ostaggi vengono restituiti ridotti come animali, con pochissimi ricordi della loro vita precedente e dei loro affetti; questo processo di de-umanizzazione viene chiamato Forgiatura dal nome del primo villaggio che l’ha subito e i Forgiati diventano un’ulteriore minaccia per la sicurezza dei Sei Ducati, aggredendo e razziando in modo indiscriminato tutto ciò che è alla loro portata. Unico a contrastare il rischio di nuove Forgiature, Veritas usa l’Arte (Skill) per depistare le navi e confondere la mente dei Pirati, con esiti altalenanti. L’Arte è infatti un’antica magia caratteristica dei Lungavista, una capacità innata che permette di comunicare col pensiero, di vedere in altri luoghi, di violare e dominare le altre menti fino anche a uccidere. Per assistere il Principe nella difesa del Regno, Sagace ordina la creazione di una confraternita d’Arte sotto la guida del Maestro Galen. Quando il padre di Fitz muore in circostanze poco chiare la moglie, Dama Pazienza, si trasferisce a Castelcervo per prendersi cura dell’unico figlio di Chevalier e riesce a ottenere da Re Sagace che Fitz venga istruito come si compete a un Lungavista: nella danza, nella musica, nelle buone maniere e anche nell’Arte. Fitz, ormai quattordicenne, viene quindi ammesso fra gli allievi di Galen, che gli dimostra un aperto disprezzo mentre curiosamente riverisce suo padre (viene rivelato più tardi che è stato Chevalier, in un impeto d’ira, a imprimergli con l’Arte una falsa fedeltà nei suoi confronti). Durante le lezioni Galen tratta Fitz senza alcun rispetto, rivolgendosi sempre a lui chiamandolo “Bastardo”. Tenta anche di ucciderlo, e poi, con maggior successo, sabota il suo addestramento nell’Arte. Durante la prova finale lo manda nel villaggio di Forgia per vedere se è in grado, usando l’Arte, di ritornare a Castelcervo. L’intera area è infestata da Forgiati, che Fitz non è capace di percepire tramite lo Spirito. Il ragazzo viene attaccato, ma riesce a tornare sano e salvo. Mentre è via, qualcuno cerca di uccidere Burrich e nell’attentato ci rimette la vita Ferrigno, dono di Dama Pazienza e nuovo cane dello Spirito di Fitz. Nell’ultima parte del libro Fitz viene inviato nel confinante Regno delle Montagne, con l’obiettivo di assassinare il loro principe, Rurisk. La missione è però compromessa in partenza perché Regal, fingendosi ubriaco, ha già rivelato quali siano le “arti” di Fitz a Kettricken, sorella di Rurisk. Fitz è giunto a Jhaampe assieme a una delegazione in rappresentanza del Re-in-Attesa, che non può abbandonare la sua battaglia contro le Navi Rosse, per officiare lo scambio delle promesse nuziali fra la stessa Kettricken e Veritas suggellando quindi l’alleanza tra i due Regni. Regal è già sul posto ufficialmente in missione diplomatica, mentre in realtà sta tramando assieme a Galen per usurpare il trono e uccidere Veritas. Lo zio di Fitz riesce infine a uccidere Rurisk avvelenando allo stesso tempo anche il nostro eroe che viene però incarcerato con l’accusa di aver assassinato il principe. Grazie all’aiuto di Burrich riesce a scappare, e dopo essere stato ufficialmente perdonato da Kettricken ha un ultimo confronto con Regal, il quale lo abbandona in una vasca termale con l’intento di inscenare un annegamento. In quei frangenti, negli ultimi attimi di coscienza, “l’assassino” riesce a contattare Veritas tramite l’Arte: Fitz gli dona tutta la sua forza permettendo al principe di resistere all’attacco di Galen e di eliminarlo. Le ultime righe, scritte da un Fitz ormai adulto, ci rivelano che a salvarlo dalla vasca, a costo della propria vita, è stato Nasuto, il suo primo cane dello Spirito, che Burrich in realtà aveva solo allontanato mandandolo in dono a Rurisk nel Regno delle Montagne. |
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Giovanni “Cloudly” Cossetto |
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25 anni di Spectra: L’apprendista assassino | |||
“Il 13 luglio 1993 firmai un contratto piuttosto nebuloso con la Bantam Books per scrivere una trilogia. Il primo libro aveva come titolo provvisorio Chivalry’s Bastard (NdT. ‘Il bastardo di Chevalier’). Megan Lindholm accettava di scrivere tre libri su questo personaggio, ciascuno di circa 125.000 parole. La descrizione della trilogia che la Bantam si impegnava a comprare era la seguente:…una trilogia fantasy sofisticata, con gli archetipi del genere (ad es. magia, antagonisti malvagi e un giovane eroe chiamato Fitz che è il bastardo di un principe). Nel primo libro Fitz è mandato in missione per riportare indietro una principessa dal Regno delle Montagne. Le linee guida per la trama del secondo e terzo libro saranno determinate con buon anticipo rispetto alla data di consegna di ogni libro.Firmai quel contratto come Megan Lindholm. Entro la data in cui Assassin’s Apprentice fu pubblicato, non solo il libro ma anche l’autrice erano andati incontro a un cambio di nome. Il nome dell’autore incastonato sulla copertina incredibilmente buona di Michael Whelan era Robin Hobb. Fitz avrebbe fatto nel primo libro ben di più che riportare semplicemente indietro Kettricken dal Regno delle Montagne. Avrebbe trovato un maestro, un uomo misterioso e pieno di cicatrici chiamato Umbra, un burbero guardiano, il capo stalliere Burrich e un migliore amico pallido e molto particolare, conosciuto solo come Il Matto. Sarebbero state introdotte le magie opposte ma complementari dell’Arte e dello Spirito. E molti, moltissimi ingranaggi sarebbero stati messi in movimento. All’epoca in cui firmai il contratto non sapevo che avrei trascorso la successiva decade della mia vita in quel mondo, e che una buona parte di essa l’avrei passata con Fitz e con il Matto. Una seconda trilogia avrebbe seguito I Lungavista. La serie dei Mercanti di Borgomago sarebbe salpata con Ship of Magic. E dopo, nonostante la mia certezza al termine del Viaggio dell’assassino di avere chiuso con Fitz e i suoi compagni, sarebbe incominciata con Il risveglio dell’assassino una terza trilogia, L’uomo ambrato, che avrebbe continuato le avventure di Fitz e del Matto. Non avevo idea che questo sarebbe stato il libro che avrebbe cambiato la mia vita e il mio destino. Bantam Spectra, grazie per aver scommesso su di me e su quel personaggio, FitzChevalier Lungavista, delineato così in fretta. Buon venticinquesimo anniversario!” --Megan and Robin |
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Suvudu | 25 Years of Spectra: Assassin’s Apprentice (1995) by Robin Hobb traduzione di Marco “Umbra” Longobardo |
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