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Di anime e censure... - Versione stampabile

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Di anime e censure... - Seregil - 01-01-2015

Come accennavo su FB, nel corso di questi anni mi sono accorta che uno dei requisiti per essere ammessi nel mondo Otalu e' l'odio indiscrminato per la Mediaset e le censure pesantissime fatte ad anime cult degli anni 80-90, Sailor Moon, Ranma, Mila e Shiro giusto per fare degli esempi.
Premesso che alcuni di quegli interventi lasciavano davvero il tempo che trovavano , credo che criticarli in blocco sia sbagliato, perche' in alcuni casi. Invece erano MOLTO necessari, sia per coprire riferimenti sessuali assolutamente espliciti,sia per rendere piu' capibili situazioni che forse a bambini di otto anni sarebbero sembrate quanto meno complesse, oltre che inquietanti.
Molti giustamente obiettano che e'insensato ed irrispettoso comprare un anime per poi stravolgerne il senso, ma un po'egoisticamente penso che non vedere il vero finale di Candy Candy piuttosto che di "Piccoli problemi di cuore" non ha reso infelice la mia infanzia.
La mia infanzia sarebbe stata infelice se non avessi potuto conoscere un universo di personaggi e storie che nel bene o nel male senzs mamma Mediaset sarebbero rimaste in Giappone .
Fortuna nell'ombra
Ser


RE: Di anime e censure... - Iku - 01-01-2015

Allora.
Ti ho chiesto di aprire un topic perché è un argomento che mi sta molto a cuore e per il quale tendo ad infervorarmi e battermi a spada tratta, ti ho risposto brevemente su FB e ti risponderò meglio qui.

Intanto quello che la gente non sa e non tiene mai in considerazione è che in Giappone ci sono anime per qualunque fascia di pubblico, e mentre in Italia i cartoni animati sono roba da bambini là hanno lo stesso ruolo dei libri. Prendere un anime a caso dal Giappone e portarlo qui ad un pubblico di bambini è più o meno come prendere un libro a caso da uno scaffale e tagliuzzarlo finché non si sono tolte tutte le parti considerate non adatte.
Si fanno danni ai bambini? No, ovviamente, ma col cavolo che il prodotto mantiene il senso che aveva prima. A volte lo perde del tutto.

Parli di censure che lasciano il tempo che trovano, tipo quelle che eliminano qualunque fotogramma che contenga ideogrammi -personalmente la trovo una scemenza, ci vuole un attimo a spiegare che ci sono paesi in cui si scrive così- ma io credo che in questo caso qualunque censura alla trama che si consideri necessaria evidenzia che non si sta offrendo il prodotto alla fascia adatta.

Negli anni Mediaset ha censurato schiaffi, sangue, termini legati alla morte e nudità più o meno velate ma tutti quei tagli non erano forse la prova che il prodotto non era adatto al pubblico al quale lo si stava proponendo? Dati alla mano si trattava sempre di anime originariamente non diretti ad un pubblico di bambini ma di adolescenti: se la Mediaset mette la testa sotto la sabbia e si rifiuta di accettare di star proponendo cose obiettivamente troppo difficili ad un pubblico di bambini non c'è da stupirsi che poi gli anime abbiano avuto la brutta fama che hanno.

Chi permetterebbe a Mondadori di proporre Game of Thrones ai bambini delle elementari, pur con i tagli a cui accennavo poco sopra? Eppure stiamo parlando della stessa cosa. In Italia grazie a Mediaset siamo ancora convinti che gli anime siano una cosa da bambini e vedere serie come Ranma ha alimentato l'idea che i cartoni animati fossero prevalentemente a sfondo sessuale. Sarebbe come dire che i libri sono tutti erotici perché esistono libri erotici.


RE: Di anime e censure... - Tintaglia - 02-01-2015

Aspettavo di avere una connessione sul portatile per rispondere a lungo, poi è arrivata Ikucciola e mi ha lasciato l'unica incombenza di quotarla parola per parola. Aggiungo che io e mia sorella li abbiamo visti senza censure, e traumi non me ne risultano.


RE: Di anime e censure... - MrcT - 02-01-2015

Avevo parlato della questione cartoni animati tempo fa: http://www.lestradedeimondi.com/2014/05/23/sui-cartoni-an…sulleducazione/
L'errore diffuso in Italia è quello di ritenere cartoni animati, fumetti e fantasy roba per bambini: non ci si è mai informati a dovere (i manga sono formati da tanti generi, da quelli per bambini a quelli per adulti, da quelli sportivi a quelli d'amore, per fare una veloce e superficiale distinzione) ma si è stati pronti a fare polemica (vedasi a esempio Sailor Moon con il caso delle guerriere sailor che stavano insieme o di quelle che nella trasformazione cambiavano sesso, dove per "tappare" il fatto si è inventato che il gruppo musicale formato da tre ragazzi non si trasformavano in ragazze ma richiamavano le loro gemelle).
Mediaset ha sempre fatto lavori opinabili o con censure di vario tipo oppure acquistando solo parti delle serie, lasciandole poi incomplete.


RE: Di anime e censure... - Seregil - 02-01-2015

Iku condivido tutte le tue riflessioni sulla superficialita' di Mediaset che ha importato cartoni con un target inadatto, quello che mi chiedo e' se data la diversita' delle nostre culture un lavoro da loro considerato per bambini posda comunque arrivare da noi sano e salvo senza subire censure .
Relativamente al fatto che gli anime per colpa della Mediaset vengono concepiti come una cosa infantile non sono d'accordo, perche' credo che chiunque abbia avuto la gioia di guardare lavori come "Lady Oscar " o "Il grande sogno di Maya" si sia reso conto della loro.particolarita' e profondita'
Chi etichetta e disprezza gli anime lo fa solo.per superficialita', cosi' come ritiene che i lettori di Fantasy siano bamboccioni, o chi ama stare davanti al.pc un poveraccio senza vita sociale o.prospettive .
Cmq a prescindere dall' opinione di ognuno quello che mi da un po' fastidio e' la tendenza di molti a "seguire il gregge "senza avere magari nemmeno idea di quello di cui si sta parlando.
Per cui famno dieci minuti di video su Youtibe in cui inveiscono contro le censure e Mediaset recitando un elenco imparato a memoria, ma poi NON hanno.idea della differenza tra "Rayearth ", "Marmelade boy " o "Card Captor Sakura" e mi chiedo onestamente che senso abbia tutto questo .
Per intenderci un po' come quegli"esperti " di pc che odiano Bill Gates, sputano a prescindere su ogni prodotto Microsoft, poi gli chiedi cosa non li convince nei sistemi Windows e non ti sanno rispondere.
Sara anche mio fratello da piccola mi ha fatto sorbire una buona dose di cartoni animati violenti , non mi hanno traumatizzato, ma ricordo bene che molte cose non le capivo e capitava piangessi perche' Harles mi terrorizzava .
Certo e' chiaro che adesso il finale di Georgie non mi fa ne' caldo.ne' freddo, ma a sei anni dubito molto che sarei stato in grado di capirlo.
In definitiva pur con le sue storie rivedute e corrette la Mediaset non ci ha impedito di amare gli anime e di continuare ad interessarcene, ne e' la riprova il fatto che noi ormai adulte e vaccinate stiamo qui a discuterne .
Si sono comportati in modo sicuramente superficiale, ma non credo si mertino.l'odio nei secoli dei secoli.
Fortuna nell'ombra
Ser


RE: Di anime e censure... - Iku - 02-01-2015

Ser, decidiamo di cosa stiamo parlando.

I cartoni che tu citi, come Lady Oscar, sono innegabilmente per adolescenti. Non si spiega quindi perché siano stati trasmessi nella fascia pomeridiana o al mattino, se non concludendo che la Mediaset lo sapeva e se n'è altamente fregata. Proprio a questo proposito l'italiano medio -che certo non ha avuto la gioia di vederli- li etichetterà automaticamente come roba per bambini.
Da quando in qua in Italia si giudicano le cose dopo averle conosciute?

Che la cultura giapponese sia inconciliabile con quella europea non saprei, in fondo -immaginario estetico a parte- i film di Miyazaki che partono da un target basso -tipo Ponyo o Totoro- sono arrivati qui senza censura, e anche altri cartoni che nominavo su FB (Doremì, Hamtaro ecc) mi sembrano non solo adattissimi ad un pubblico di bambini ma anche con personaggi ben caratterizzati e belle situazioni.

Che certe cose ti abbiano traumatizzato e altre no è normale, ognuno ha i suoi punti deboli: il fatto è però che se qualcosa ti ha traumatizzato significa che non era adatto ai bambini, ergo non era una buona idea metterlo su quelle reti. E tante cose erano incomprensibili anche perché le rigiravano a causa delle censure, comunque.

E' vero, anche a me fa piacere l'aver potuto conoscere il mondo degli anime, tuttavia questo piacere personale non basta a farmi dimenticare l'assurdità dell'idea di fondo. Ripeto, facesse qualcosa di simile qualcuno oggi, con i libri di Martin, sarebbe lui l'idiota, non Martin che ha scritto dei libri non adatti ai bambini.
A cosa credi che dobbiamo la pessima fama degli anime qui in Italia? Il fatto che tutt'oggi la gente è convinta che siano tutti porno o violenti? Bel favore che ci ha fatto Mediaset.


Se stiamo invece semplicemente attaccando la superficialità dei caproni allora sfondi una porta aperta...


RE: Di anime e censure... - MrcT - 02-01-2015

Riguardo al fantasy, qualcosa di quanto dite con Martin è stato fatto: le opere di Wunderkind di G.L.D'andrea e Alice nel paese della vaporità di Francesco Dimitri sono state fatte passare come libri per bambini, quando invece non lo sono affatto.


RE: Di anime e censure... - Iku - 02-01-2015

(02-01-2015, 14:41)MrcT Ha scritto:  Riguardo al fantasy, qualcosa di quanto dite con Martin è stato fatto: le opere di Wunderkind di G.L.D'andrea e Alice nel paese della vaporità di Francesco Dimitri sono state fatte passare come libri per bambini, quando invece non lo sono affatto.

No, io non parlo solo della de-targettizzazione, o del fraintendere la destinazione dei libri: io parlo di prendere e tagliuzzare un libro per renderlo adatto ai ragazzi. Spero che non sia mai stato fatto on i libri e mai venga fatto.


RE: Di anime e censure... - MrcT - 02-01-2015

Ho capito. Non credo che sia possibile tagliuzzare un libro per renderlo adatto ai ragazzi, a meno che non ci sia l'accordo con l'autore: fare un cosa del genere senza accordo penso che porti ad avere delle beghe non da poco.


RE: Di anime e censure... - Ambra - 02-01-2015

Io un trauma l'ho subito, ma a causa di tagliuzzamenti e censure: mi rendevo conto che alla fine di una serie qualcosa non tornava ma pensavo di essere io quella stupida che non la capiva.
Tutt'ora ho pallino di quella che non può permettersi di guardare un film d'azione perché non riesce a capire nemmeno le trame dei cartoni animati. Scettic

Grazie, Mediaset.