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Cut - Versione stampabile

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Cut - The Fool - 18-11-2009

Di Cut, fino all'altro ieri, sapevo solo che era uno dei racconti più fortunati della produzione Lindholm, candidato nella sua categoria a premi prestigiosi come il Nebula, il Locus e l'Asimov’s Readers’ Award. Non sapevo altro e, non avendo mai letto nulla firmato Lindholm, non sapevo nemmeno cosa aspettarmi. Di certo non mi aspettavo una storia così particolare... così "civilmente scomoda".

Il racconto mi ha impressionato non poco, lo ammetto, ma l'ho letto tutto d'un fiato, concentratissima nonostante il contesto in cui mi trovavo (un corridoio d'ospedale, in piedi da ore, in attesa che Althea potesse sostenere il suo colloquio ^^).

Data la brevità della storia (sì e no 7-8 cartelle), eviterò di rivelare troppo. Vi dico soltanto che parla di tre donne (una nonna, sua figlia e la figlia di sua figlia) con diverse mentalità e diversi modi di affrontare la vita. La nipote, Patsy, ha un carattere ribelle («Our Patsy never lacked for guts. Brains, maybe, but not guts.») e un suo colpo di testa mette in seria difficoltà le altre due, che si trovano combattute la libertà personale della ragazza e il desiderio di farla ragionare. A un certo momento si legge questo passaggio, che da solo vale l'intero racconto:

"They are mine, the woman and the girl, the daughter of my body and my daughter's daughter. Born so soft and pink and perfect. I make my arms a cradle and wish they were still mine to hold and protect. Protect. It is what a mother does, and no matter how old one gets, one never stops being a mother."

Molto bello, vero? Non aggiungerò altro, se non l'invito a leggere anche voi questa storia e a parlarne insieme.


PS: Chi desiderasse procurarsi Cut può avere in prestito la mia copia personale (per la quale devo ringraziare Lady Drago :*)... Occhiolino


RE: Cut - Tintaglia - 19-11-2009

Il piacere è stato mio. ^^
Personalmente, la produzione targata Lindholm mi piace molto, sebbene non abbia ancora letto tutto; e amo molto i racconti, sempre intensi.
Cut racchiude in poche pagine un'intensiatà di temi e sentimenti eccezionale, e rende con vigore la contrapposizione e differenza generazionale, e il senso del limite.
Davvero molto bello.


RE: Cut - Beloved - 19-11-2009

Bellissimo il passaggio, mi ricorda molto Ronica, a voi no?

Potrei averlo in prestito?


RE: Cut - The Fool - 20-11-2009

(19-11-2009, 23:55)Beloved Ha scritto:  Bellissimo il passaggio, mi ricorda molto Ronica, a voi no?

Potrei averlo in prestito?

Sì, è una donna forte e intelligente come la matriarca Vestrit. "La famiglia prima di tutto."

Sì è anche la risposta alla tua seconda domanda. Smile


RE: Cut - Beloved - 20-11-2009

Grassie grassie Mattuccia santaOcchiolino


RE: Cut - Umbra - 22-11-2009

Vi devo dire che è un racconto che non collegheresti mai alla Hobb, ma che a pensarci ci sta con la sua mentalità... Non amo i racconti come genere, ma questo è stato interessante e piacevole, per quanto strano. L'autrice affronta con coraggio la tematica e... sì, Roberta, ricorda Ronica Occhiolino


marco


RE: Cut - Jaelle - 04-06-2010

Mi accingo a leggere Cut... Ringrazio con tutto il cuore la Matta! Occhiolino E ovviamente anche lady Tintaglia Clap Clap


RE: Cut - Tintaglia - 05-06-2010

Davvero, piacere mio. ^^
Ho altri racconti Hobb - Lindholm, e non ricordo se li ho passati alla Matta o a qualcun altro.
Chi volesse, mi mandi un PM. Smile


RE: Cut - Ambra - 25-01-2012

Grazie a Barbara per avermi segnalato la discussione (che mi ero persa).
Non posso che condividere le vostre opinioni: è un racconto davvero intenso per quanto breve e la frase citata da Barbara racchiude pienamente il senso di tutta la storia.
Ammetto di avere in testa l'immagine finale del libro - che non spoilero - e la stessa mi fa venire la pelle d'oca. Come ha detto Marco, non avrei mai pensato che Robin Hobb potesse scrivere qualcosa del genere, ma è palese che al suo interno vi è tutto lo stile e tutta l'intensità di cui questa autrice è capace.


RE: Cut - The Fool - 31-01-2012

(25-01-2012, 20:17)Ambra Ha scritto:  non avrei mai pensato che Robin Hobb potesse scrivere qualcosa del genere, ma è palese che al suo interno vi è tutto lo stile e tutta l'intensità di cui questa autrice è capace.

Grazie a te, Ambra! Come accennavo nel Segnalibro, Robin e Megan hanno davvero due "voci" diversissime fra loro e Cut è un chiaro esempio di quanto siano dure le storie Lindholm. Nell'introduzione che troviamo nell'antologia The Inheritance, Robin (anzi, Megan!) definisce Cut una storia che "gets a bit too close to the bone", cioè che arriva troppo vicino all'osso. Insomma, è una di quelle storie che scavano nel profondo, capaci di scuotere ogni lettore.

Ma l'autrice tiene a sottolineare che Cut non pretende di dare risposte, bensì di sollevare domande. Troppi scrittori ritengono di sapere delle cose e infliggono tali conoscenze ai lettori attraverso storie dai risvolti polemici o malcelate favole con tanto di morale conclusiva. Robin/Megan, al contrario, afferma: "I hope and pray that I do not do that. Rather, I like to think that I write stories because I have a question. Not the answer, mind you, but just the question." E la domanda che sta alla base di Cut è: "A chi appartiene il corpo? Il mio corpo mi appartiene davvero, tanto da poterlo modificare con tatuaggi e piercing? Ho il diritto di tingermi i capelli o di rasarli a zero, di ingrandire il seno, di digiunare fino a sembrare uno scheletro? E se la risposta a tutte queste domande è 'sì', allora fino a quando la società può interferire con le mie decisioni? Fino al compimento dei dodici anni? Dei ventuno? Ho il diritto di prendere simili decisioni per conto dei miei bambini, sulla base di ragioni estetiche o religiose?" Il terreno si fa insidioso, riconosce lei. E la provocazione continua: "Hai il diritto di vaccinare tuo figlio, di raddrizzargli denti, di correggere un piede equino, di sottoporlo alle radiazioni per un cancro, di circonciderlo? Or not?"

Trovo che sia uno spunto di riflessione geniale. Scomodo quanto geniale.