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AAA Fantasy di qualità cercasi .... - Versione stampabile

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AAA Fantasy di qualità cercasi .... - Seregil - 11-04-2010

Oggi vorrei condividere coi membri della ciurma una riflessione a cui penso da diverso tempo, sicuramente sarò parecchio polemica quindi abbiate pazienza Smile
Dunque, girando per librerie appare subito evidente che rispetto al passato lo spazio dedicato al Fantasy è aumentato in maniera vertiginosa, e se questo da una parte è un bene perchè testimonia il sempre maggior successo che questo genere stupendo sta riscuotendo tra il pubblico dall'altra a mio avviso è male perchè l'aumento della produzione è coinciso(almeno per me ) con un devastante calo nella qualità delle opere pubblicate .
Quando ho cominciato a leggere Fantasy nel lontano 2001 era ancora possibile andare in libreria , prendere un libro a caso di un autore esordiente ed imbattersi in un buon romanzo (così infatti ho conosciuto Goodkind e Marco ), ma oggi...oggi le possibilità di incappare in una immondizia letteraria buttando via tempo (e soprattutto denaro ) sono diventate altissime.
Un esempio a mio avviso perfetto di questa nuova ed inquietante tendenza è Trudi Canavan
Dunque la Canavan è nota per aver scritto la "Black Magician Trilogy " da noi nota come "Trilogia del mago nero " composta da "La corporazione dei maghi " , "La scuola dei maghi " e "Il segreto dei maghi " , benchè abbia ovviamente il massimo rispetto di lei come persona ho trovato i suoi lavori peggio che scadenti.
Cominciamo ad analizzare "La corporazione dei maghi " :Si caratterizza per uno stile di una unidimensionalità che non mi è mai capitato di incontrare prima in letteratura , ulteriormente peggiorata dalla pessima abitudine di dare ai personaggi nomi quasi uguali : Rhoten, Lorlen , Faren , Dorrien, Tayend e così via .
Dalle prime pagine appare subito evidente che si tratta di un romanzo corale, con molti attori (principali e comprimari ) che per non essere confusi andrebbero subito caratterizzati e messi ognuno al proprio posto, cosa che l'autrice si guarda bene dal fare , col risultato che la prima riunione della Corporazione ho dovuto leggerla tre volte prima di riuscire a capirci qualcosa.
Romanzo corale è sinonimo di multiprospettiva , quindi ci sono diversi punti di vista narranti, il passaggio tra i diversi POV è gestito malissimo, è talmente repentino che mi ha generato quasi un senso di nausea Roll
Parliamo un attimo della protagonista Sonea , una ragazzina che scopre per caso di avere poteri magici.
Che tipo di persona è ? Onestamente non l'ho capito, questo perchè cambia opinione ed atteggiamento nel tempo di uno schioccar di dita,a seconda delle circostanze e di quello che le fa comodo.
Non è troppo carina, alterna dei momenti in cui pare un genio ad altri in cui viene trattata come l'idiota del villaggio, non è molto saggia nè tantomeno equilibrata dato che dalla totale passività passa a crisi di rabbia ingiustificate
In sostanza la Canavan per non scontentare nessuno ha creato un personaggio totalmente privo di una personalità ben definita che va ed agisce a seconda di dove la porta il vento ,e soprattutto il cuore.
"La scuola dei maghi " è in sintesi la trasposizione su carta dei primi venti episodi di "Milly un giorno dopo l'altro " con Sonea presa di mira dai novizi brutti cattivi e perfidi, senza che NESSUNO (maghi adulti ed iperpotenti compresi ) riesca a fare qualcosa per mettere fino al supplizio della poverina ( ed al nostro ).
Però all'interno di questo libro viene introdotta una tematica importante ed innovativa
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E così finalmente arriviamo a "Il segreto dei maghi " che rispetto ai due capitoli precedenti si regge un pò meglio sulle gambe sia da un punto di vista stilistico che da quello prettamente narrativo, almeno fino alla fine quando
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.
Non voglio essere fraintesa, i libri della Canavan sono assolutamente leggibili, adattissimi come svago da ombrellone quando non si ha voglia di pensare a nulla di più importante di dove andare a cena, ma se li si legge con un minimo di senso critico acceso fanno(almeno per me ) acqua da tutte le parti
La cosa che mi lascia più perplessa è che le giovani leve (Canavan , Meyer, De La Cruz ) non hanno probabilmente mai letto un libro degno di questo nome in vita loro, perchè se si fossero nutrite di buona letteratura certi errori da dilettanti totali allo sbaraglio non li farebbero mai.
Non partono da un livello pari a 0 per poi migliorarsi no, partono da meno 11 e dopo forse cinque o sei romanzi cominciano ad avere una vaga idea di dove stanno andando e cosa stanno facendo, ma nel frattempo io povera lettrice ho buttato un sacco di tempo e soldi e questo proprio non mi va giù .
Fortuna nell'ombra
Ser