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Blue Boots - Versione stampabile

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Blue Boots - The Fool - 29-07-2011

PICCOLE ANTICIPAZIONI SULLA TRAMA

Blue Boots (Stivali Blu) è un racconto di Robin Hobb ambientato nei Sei Ducati e più precisamente in quello del Cervo, a Timberrock Keep. Narra dell'amore (in verità più avventato che contrastato, come vorrebbe invece il sottotitolo della raccolta, All-Original Tales of Star-Crossed Love) della serva Timbal per il giovane menestrello Azen, entrambi al servizio di Lord Just e Lady Lucent. Timbal non è una sprovveduta, ma ha solo diciassette anni e, come scrive Robin, "it does not take that much to fall in love when you are seventeen and alone in the world, and Timbal was both." Pur consapevole della fama dei menestrelli — affascinanti, allergici ai legami e sempre circondati da donne — Timbal prova un'irrazionale attrazione per Azen e, quando anche lui manifesta interesse nei suoi confronti, diviene preda del dubbio: può davvero fidarsi di quell'uomo o rischia di essere per lui solo una delle tante, null'altro che un piacevole passatempo?

Questo ovviamente non ve lo anticipo (^^), ma posso dirvi che al pari delle altre storie brevi (sia Hobb che Lindholm) Blue Boots si legge d'un fiato. Confesso, però, di averlo trovato più debole rispetto agli altri racconti: nonostante sia scritto benissimo e si prenda subito a cuore la vicenda di Timbal, manca quello spunto assolutamente originale che ho invece trovato in Homecoming, The Inheritance, Words Like Coins e Cat's Meat. Blue Boots è la prima storia fra quelle Hobb e Lindholm che mi sento di definire classica, sia nello stile (semplice narrazione in terza persona focalizzata su Timbal) che nei contenuti (l'amore e i mille dubbi che esso comporta). Ho trovato comunque molto interessante — ma molto interessante davvero — lo scorcio che Robin ci regala sul mondo dei menestrelli, con la loro arte e l'importanza del loro ruolo sul piano sociale. E mi ha fatto venir voglia di procurarmi degli stivali blu. :-)

Se volete leggerlo lo trovate nell'antologia Songs of Love and Death, curata da George RR Martin e Gardner Dozois.


RE: Blue Boots - Occhi-di-notte - 21-08-2011

Sono riuscito a leggerlo anch'io durante la settimana in montagna, anche se a spizzichi e bocconi.
Tendo a concordare con Barbara: per quanto molto carino e leggibile mi è sembrato eccessivamente semplice e prevedibile nello svolgersi della vicenda.
Davvero interessante la parte iniziale in cui vengono descritti la vita quotidiana nella fortezza e i diversi compiti dei menestrelli (chi canta antiche storie e battaglie, chi invece storie d'amore, chi raccoglie nomi, date ed eventi per le generazioni future, chi invece testimonia ad accordi e unioni per garantirne la regolarità).
E per quanto io preferisca Borgomago ai Sei Ducati, tornare a leggere nomi "classici" come Timbal, Lord Just e Lady Lucent fa sempre un certo effetto ^^


RE: Blue Boots - Ambra - 19-12-2011

Lascio anch'io una riga di commento a questo racconto.
Come avete già detto, Blue Boots è molto classico, privo di spunti di originalità e forse scontato, eppure deliziosissimo da leggere. E' facile affezionarsi a Timbal e tifare tutto il tempo per lei. Il finale poi
Spoiler [leggi]
L'ho letto proprio con piacere, nonostante le difficoltà che ancora la lingua inglese mi comporta.


RE: Blue Boots - Iku - 19-12-2011

Caspiterina, mi fate venire voglia! Io non sono male in inglese, ma non so come mai le parole che leggo dall'inglese non mi dicono nulla...Cry


RE: Blue Boots - The Fool - 20-12-2011

È bello sapere che sei riuscita ad apprezzare il racconto nonostante la barriera linguistica, Ambra! Spero che anche Anto_Althea decida di provarci, presto o tardi; la scena iniziale basta a capitalizzare tutta l'attenzione del lettore e a spronarlo ad andare avanti... la descrizione di quel primo contatto con Azen è assolutamente meravigliosa, mi sembrava di vedere i protagonisti con i miei occhi!


(19-12-2011, 22:09)Iku Ha scritto:  Caspiterina, mi fate venire voglia! Io non sono male in inglese, ma non so come mai le parole che leggo dall'inglese non mi dicono nulla...Cry

So che non riesci a "sentire" le parole in lingua originale con la stessa intensità, però con le storie brevi è forse più facile: per via del numero ridotto di pagine, ogni frase deve veicolare azione ed emozione nel miglior modo possibile e in questo Robin è davvero magistrale. Blue Boots, per quanto appunto delizioso, non lascia a bocca aperta, ma altri racconti Hobb (per non parlare dei Lindholm, eccezionali!) potrebbero essere un'esperienza preziosissima per te che ami scrivere. *__*


RE: Blue Boots - Ambra - 20-12-2011

Iku, è una sensazione che avevo anche io all'inizio ma credimi, hai un conoscenza dell'inglese molto superiore alla mia, vedrai che la supererai in fretta e la lettura in lingua ti piacerà Smile



RE: Blue Boots - Clover - 29-11-2017

Ho appena finito di leggere questo racconto ed anch'io l'ho trovato dolcissimo!! [Immagine: 02.gif]
Effettivamente l'impostazione di questa storia è classica, anzi, molto classica...

Spoiler [leggi]

Altra cosa che ho notato in questa storia è che fuori dal filone dei grandi romanzi dei Lungavista, Robin Hobb non dipinge un felice ritratto dei domestici nei suoi racconti ambientati nel Sei Ducati. Pensavo che The Willful Princess and the Piebald Prince fosse un'eccezione dettata da un'esigenza narrativa, ma di nuovo qua in Blue Boots l'argomento ritorna.

Spoiler [leggi]

Ovviamente questo "lato oscuro" della vita di corte rende solo più umana la serie, sottolineando l'impegno della Hobb nel creare nelle sue opere una realtà verosimile.

(29-07-2011, 00:58)The Fool Ha scritto:  
E mi ha fatto venir voglia di procurarmi degli stivali blu. :-)

Anche a me!!! [Immagine: 10.gif] Ma sono difficili da trovare!