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Addio Lucio - Versione stampabile

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Addio Lucio - Umbra - 01-03-2012

.


RE: Addio Lucio - Althea - 01-03-2012

Una perdita immensa per il mondo della musica.


RE: Addio Lucio - Ambra - 01-03-2012

L'Italia ti porterà sempre nel cuore. Addio, Lucio.


RE: Addio Lucio - Chance - 01-03-2012

"...Pensami tra vent'anni pensami
io con la barba più bianca
e una valigia in mano
con la bici da corsa
e gli occhiali da sole
fermo in qualsiasi posto del mondo
chi sa dove ...

(Telefonami tra 20 anni)


... " Siamo angeli con le rughe un pò feroci sugli zigomi
forse un pò più stanchi ma più liberi
urgenti di un amore, che raggiunge chi lo vuole respirare
Vita io ti credo
dopo che ho guardato a lungo, adesso io mi siedo
non ci son rivincite, nè dubbi nè incertezze
ora il fondo è limpido, ora ascolto immobile le tue carezze ... "
(Vita)



Addio e grazie.




RE: Addio Lucio - Coligne - 02-03-2012

ti volti e vedi la tua vita come la scia di un'elica
ma sì, è la vita che finisce ma lui non ci pensò poi tanto
anzi si sentiva già felice e ricominciò il suo canto.
(Caruso)


Ciao, Lucio.Cry


RE: Addio Lucio - Wintrow - 02-03-2012

Non ero un suo fan ma è innegabile che sia scomparso un pezzo di storia della musica italiana. Addio, Lucio.


RE: Addio Lucio - Assassin - 05-03-2012

Citazione:Qui nel mio studio c’è un televisore acceso, privo di suono, ma colmo delle immagini di Piazza Maggiore a Bologna stracolma di gente. Probabilmente solo chi come me ha avuto la fortuna di averti accanto adolescente , sa apprezzare fino in fondo la presenza di quelle migliaia di uomini, donne, ragazzi che applaudono il passaggio del tuo feretro piangendo e cantando le tue canzoni.
Ho bisogno assoluto di silenzio per cercare di far coincidere quel ragazzotto glabro e di bassa statura che mi trotterella di fianco augurandosi che gli offra un tonno cipolla e fagioli alla birreria Lamma con quel Lucio Dalla che da un paio di giorni viene celebrato e rimpianto dai media di mezzo mondo. Che viaggio straordinario hai fatto Lucio da quelle notti, gli astucci dei nostri clarinetti sotto il braccio al termine delle prove della band, a questo pomeriggio di fine inverno miracolosamente assolato in cui tutta la nostra città è qui per salutarti. Un viaggio stellare che ti ha portato ad andare oltre i tuoi stessi sogni.
L’INIZIO di quel viaggio, la stazione di partenza, è in pieno centro a Bologna. Là, nella sartoria di tua madre, un grande appartamento buio zeppo di donne, mi invitasti una prima volta per ascoltare come eri riuscito a imparare un assolo di Jimmy Noone e, come extra bonus, per spiare le nudità delle clienti che si svestivano al di là di una grande vetrata.
Là ci riconoscemmo entrambi nella smania di sfuggire le ferree regole della quotidianità. Fu la musica che piaceva così tanto ad entrambi a renderci da subito complici senza farmi intuire che in te stava germogliando una sorta di misteriosa necessità di dirti com’eri , nel profondo, andando ben oltre il tuo indubbio talento jazzistico.
Quando abbandonasti la band per entrare nel mondo della canzone , quella sera c’ero. Fu quando
Gino Paoli venne al ’whisky a gogo’ dove ci esibivamo gratis, e noi gli dedicammo un pezzo. Tu, senza averlo concordato con noi cantasti una ballad. Paoli non applaudì la nostra performance ma ci indirizzò un cameriere : “vuole parlarti…” ti bisbigliò. E tu lo raggiungesti al suo tavolo lasciandoci lì, sul palchetto, a vivere l’invidia e l’attesa di capire. Fu quella notte, fu quell’incontro, fu quel momento, a dare vita al tuo autentico, personale, originalissimo percorso. Una scelta che nessuno di noi seppe apprezzare. Io soprattutto, pur nella gioia di essermi liberato di un musicista che suonava infinitamente meglio di me, non compresi questa tua scelta del mondo della canzone, questo aver preferito le mielosità del Festival di Sanremo al ringhio delle gloriose jazz band.

Occorsero molti anni per farmi ricredere, per farmi comprendere come tu avessi via via ,in modo sempre meno incerto, prodotto un tuo mondo, esclusivamente tuo, straordinariamente suggestivo, totalmente coincidente con la tua esperienza di essere umano. Scrollandoti di dosso ogni influenza nefasta avevi individuato un tuo tono di voce e rivelandoci con i tuoi magnifici testi chi eri, rivelavi via via, ad ognuno di noi, chi siamo. Lo hai fatto Lucio fino a poche settimane fa quando mi hai voluto consegnare il tuo ultimo disco raccomandandomi un brano, insistendo più volte perché lo ascoltassi, aggiungendo che avrei capito fissandomi con uno sguardo del tutto speciale.
Il titolo del brano è “anche se il tempo passa” e c’è un verso che mi piace moltissimo e che ho imparato a memoria Lucio : “vita ti voglio e ti vivrò, per tutto il tempo che resta…”.
Pupi Avati



RE: Addio Lucio - Umbra - 01-03-2013

"Vita io ti credo, tu così purissima
da non sapere il modo, l'arte di difendermi,
e così ho vissuto, quasi rotolandomi,
per non dover ammettere d'aver perduto"

L. Dalla