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Daniel Abraham - Versione stampabile

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Daniel Abraham - Umbra - 22-09-2012

Non posso non aprire questa discussione, anche per non intasare Il Segnalibro.

Ringrazio Lady Drago per avermi consigliato Daniel Abraham: sono sicuro che avrà da dire in suo proposito ben più di me Occhiolino

Biografia e info sulle opere pubblicate le trovate qui: http://en.wikipedia.org/wiki/Daniel_Abraham_%28author%29


Io di Abraham ho letto The Long Price Quartet: è un'opera formidabile, composta da 4 romanzi totalmente autonomi ma al contempo legati saldamente; Abraham infatti racconta la storia di alcuni dei suoi protagonisti per tutto l'arco della loro vita, mostrandoci i cambiamenti che arrivano col passare del tempo.
L'ambientazione ricorda vagamente l'estremo oriente: conosciamo bene due civiltà in lotta per il predominio, che si odiano profondamente da secoli. Una conosce la magia e la domina, l'altra sviluppa la tecnologia: il sistema magico è semplice ma originale, capace di veicolare tutte le preoccupazioni sull'uso del potere sovrannaturale che tanto famoso hannor reso Brooks.
Nei quattro libri si vedono scenari diversi: Abraham mostra intrighi di corte (molto più funzionanti di quelli di Martin, per far capire il livello), scene di battaglia, vita quotidiana delle classi più povere, studi di magia...
I personaggi sono straordinari, tutti vivi nelle pagine, tutti complessi e combattuti: l'autore li schiera l'uno contro l'altro, ci mostra la complessa struttura delle relazioni interpersonali, fa convivere odio e amore. Su tutti io ho amato in maniera viscerale Maati, più del suo alter ego: avrei preferito che l'autore lo trattasse con meno durezza; efficaci le figure femminili, su tutte quella di Idaan (la battuta 'Tu non l'hai conosciuta' 'Vero, ma io sono stata lei' è da applausi su applausi); Otah è un po' troppo fortunato per i miei gusti, troppo 'il giusto', ma è costruito benissimo. In generale, tutti sono perfetti (vogliamo parlare di Balasar? O di Issandra?).
Nel complesso, quindi, un'opera imperdibile, impegnativa e intelligente: l'autore riflette su svariati temi, ma forse il più importante è quello del passare del tempo, che segna nascite e morti, dà senso all'amore e alla vecchiaia, insegna (quante volte si riflette sul concetto di saggezza!) ma porta via.
Tutto alla fine torna, perfetto e crudele: lode ad Abraham per la sua grandezza!


Sicuramente continuerò a leggere Abraham: spero lo facciate pure voi, magari a seguto delle parole che Lady Drago avrà da aggiungere Occhiolino Questo diventa ora il luogo dove parlarne.

Occhiolino


marco

_____________________________________

P.s.: Riporto qui le mie brevi recensioni ai quatro romanzi:

A Shadow in Summer di Daniel Abraham, caldamente consigliatomi da Lady Drago: per una volta, i nostri gusti possono dirsi coincidenti - almeno in linee generali. Invito tutti voi a leggerlo e vi sfido a dirmi che non è un romanzo strano: la storia parte in tono minore, si sviluppa in maniera prevedibile e banale, si avvia dopo relativamente poco al finale previsto e... le carte vengono rimescolate magicamente! (dove il termine magicamente indica il più grande grado di lontananza dai rivolgimenti insensati alla Martin). Alla fine mi ritrovo molto soddisfatto, e non so dire perché: i protagonista - meglio, tutti i personaggi - mi sono rimasti nel cuore, vivono alla grande la loro dimensione drammatica. Certo, vi sono non poche carenze nell'ambientazione (non viene spiegato il sistema politico né quello religioso né quello sociale, quello magico è avvolto nella nebbia, non si capiscono le differenze etniche e i luoghi sono poco più che nomi), ma i personaggi di Abraham hanno tanto tanto da dire.

Ho finito A Betrayal in Winter di Daniel Abraham, un gran bel romanzo.
Se il primo della serie faticava per più di metà per giungere poi a un finale splendido, qui le cose sono molto diverse. Il libro funziona dalla prima all'ultima pagina, è un costante susseguirsi di azione e colpi di scena che ti incolla alle pagine. Abraham si dimostra di grande abilità: non mi riferisco qui alla sua prosa rilassante e fluida che di per sé vale il prezzo del romanzo, ma alla scelta di raccontarci una
piccole anticipazioni a betrayal in winter [leggi]
Nell'insieme, quindi, il romanzo funziona alla grande. Forse, a dovergli trovare un difetto, l'autore non riesce mai a commuovermi, in qualche maniera anzi anestetizza le emozioni troppo forti, soprattutto verso la fine. Ciò non toglie che il romanzo è godibile e ben scritto, catapulta il lettore in un mondo finalmente ben dipinto e fa sì che si accolgano vecchie conoscenze come amici ritrovati.

Io odio un'amica da oggi, lo affermo davanti a tutti. Non mi può convincere in maniera subdola a leggere un libro coma An Autumn War di Daniel Abraham: poi è troppo facile passare sul mio cadavere di lettore sconvolto.
Ebbene, questo terzo romanzo mi è piaciuto tantissimo, penso gli darò il massimo dei voti. Abraham raggiunge vette tragiche di solito monopolizzate da Kay, stupendo con una semplice osservazione: non esistono cattivi, esistono solo persone che cercano di salvare un mondo, il loro. Tutta la lettura - non facile, come sempre con Abraham, le pagine sono densissime - è filtrata da personaggi straordinari che vivono i loro drammi umani con grande dignità ma ne vengono sommersi. Il romanzo mi è piaciuto tantissimo fino quasi alla fine: l'autore poi decide di rivoltare tutte le carte in tavola e io mi sono detto 'no, non ci sto, non si conclude così un romanzo!'. Ma è vero o forse era l'unico modo per completarlo? Non lo so: so solo che non posso tollerare l'idea di come si è ridotto il mio personaggio preferito, soffro al solo pensiero di quello che si sono fatti reciprocamente quattro persone che si amavano.
So che sto vaneggiando, ma sono davvero turbato. In conclusione, un romanzo bellissimo: Abraham è superbo nel seguire nel corso degli anni l'avoluzione dei suoi protagonisti condannati a perdersi, 'bound to be afraid'. Però io mi sento ferito, e non so se continuerò subito con Abrahm-kvo o prenderò una pausa.

The Price of Spring è un libro crudele quasi come il passare del tempo: alla fine lascia un pugno di cenere in mano al lettore, una flebile speranza e la certezza di aver letto uno scorcio di vita, bella o brutta che sia. Ho particolarmente apprezzato il ritorno di un personaggio di cui sentivo la mancanza, così come la rinnovata impossibilità di schierarmi da una parte o dall'altra. Maati rimane il mio personaggio preferito: lo capisco, comprendo il suo desiderio di 'mend a broken world' (parole di Kay), la sua colpa e la sua disperazione. Ditemi quello che volete, ma è lui il vero protagonista del quartetto, e lo dimostra quando affronta il suo alter ego e per la prima volta - la primissima volta - gli dice no. Forse Abraham ha raccontato una grande storia d'amore.


RE: Daniel Abraham - The Fool - 22-09-2012

(22-09-2012, 11:05)Umbra Ha scritto:  Non posso non aprire questa discussione

Grazie di averlo fatto! L'avevo chiesta giusto poco fa su facebook! Clap Clap
Mi state intrigando moltissimo con citazioni e commenti – specie se Milady afferma che Abraham è superiore a Hobb/Lindholm nelle storie brevi – quindi il suo nome entrerà di diritto nel prossimo carrello di acquisti in lingua originale. :-)


RE: Daniel Abraham - shiedblade - 22-09-2012

Mi ispirano moltissimo! Sono già nella wishlist.
Grazie mille per la segnalazione ^^


RE: Daniel Abraham - Tintaglia - 23-09-2012

In realtà non so cosa aggiungere a quanto ha detto Umbra: Daniel Abraham è stato per me una scoperta casuale e riluttante, sotto un certo punto di vista.
Resta il fatto che il Quartetto per me è un capolavoro; non tanto per l'ambientazione (che almeno nel primo romanzo è abbastanza vaga) quanto per l'eccezionale umanità dei personaggi, e per il coraggio di seguirli per una vita intera. Ha inoltre una prosa splendida, ricca ma non barocca, e dialoghi eccellenti (a giudizio di Mercor solo Abercrombie lo supera nei dialoghi).

Il suo nuovo progetto (ha pubblicato due di cinque romanzi) è diversissimo, ma per me altrettanto valido; se l'ambientazione è più classica, e mette in scena alcuni dei topoi del fantasy (il guerriero, lo studioso, il mercante, il chierico...) lo fa volontariamente, come dichiara, per vedere cosa riesce a farci; e riesce a fare grandi, grandissime cose. E con cinque personaggi protagonisti (e punti di vista). Mi affascina come la parte che mi interessa di più segua un personaggio che personalmente trovo sgradevole, ma sgradevole perchè ben riuscito, e devo dire che mi sono affezionata di più ad alcuni di questi personaggi che a quelli del Quartetto.

I racconti sono, per l'85% per cento, capolavori. Punto.
Tra l'altro Abraham è un autore estremamente prolifico (basti vedere che pubblica regolarmente con tre pseudonimi: uno per l fantays, uno per l'urban fantasy e uno per la fantascienza Uh ): non riesco a capire come faccia a mantenere un livello così alto. Uh


RE: Daniel Abraham - Umbra - 23-09-2012

(22-09-2012, 11:17)The Fool Ha scritto:  Mi state intrigando moltissimo con citazioni e commenti – specie se Milady afferma che Abraham è superiore a Hobb/Lindholm nelle storie brevi – quindi il suo nome entrerà di diritto nel prossimo carrello di acquisti in lingua originale. :-)

Non vedo l'ora di sapere che ne pensi! Clap Clap


(22-09-2012, 21:49)shiedblade Ha scritto:  Mi ispirano moltissimo! Sono già nella wishlist.
Grazie mille per la segnalazione ^^

Ehehe, ho scritto il post pensando: 'come posso intrappolare Ludo?' Linguaccia


(23-09-2012, 10:18)Tintaglia Ha scritto:  l'eccezionale umanità dei personaggi, e per il coraggio di seguirli per una vita intera.

Alt, non puoi scappare così! Voglio sapere - magari sotto spoiler - che ne pensi della relazione Otah / Maati e se hai amato quanto me Idaan! Occhiolino

(23-09-2012, 10:18)Tintaglia Ha scritto:  (a giudizio di Mercor solo Abercrombie lo supera nei dialoghi).

Mi sono trovato spesso a paragonare Abercrombie e Abraham, ma la realtà è che sono troppo diversi. Abercrombie urla da ogni pagina 'capolavoro' perché investe il lettore di ironia, cinismo, brutalità; Abraham invece usa un approccio meno invadente, più sottile. Comunque, sui dialoghi, mi trovo d'accordo con Guido: Abraham è piacevolissimo, ma Abercrombie più acuto, scava più a fondo.

(23-09-2012, 10:18)Tintaglia Ha scritto:  Il suo nuovo progetto (ha pubblicato due di cinque romanzi)

Uh Io pensavo fosse solo una trilogia Uh



marco


RE: Daniel Abraham - Tintaglia - 23-09-2012

(23-09-2012, 11:30)Umbra Ha scritto:  
(23-09-2012, 10:18)Tintaglia Ha scritto:  l'eccezionale umanità dei personaggi, e per il coraggio di seguirli per una vita intera.

Alt, non puoi scappare così! Voglio sapere - magari sotto spoiler - che ne pensi della relazione Otah / Maati e se hai amato quanto me Idaan! Occhiolino

Oddio, per amare Idaan ci vuole un fegato che oggettivamente mi manca. Linguaccia
Sulla relazione Maati/Otah, e su Sinja e Kayan ti risponderò con calma. Occhiolino

Citazione:
(23-09-2012, 10:18)Tintaglia Ha scritto:  (a giudizio di Mercor solo Abercrombie lo supera nei dialoghi).

Mi sono trovato spesso a paragonare Abercrombie e Abraham, ma la realtà è che sono troppo diversi. Abercrombie urla da ogni pagina 'capolavoro' perché investe il lettore di ironia, cinismo, brutalità; Abraham invece usa un approccio meno invadente, più sottile. Comunque, sui dialoghi, mi trovo d'accordo con Guido: Abraham è piacevolissimo, ma Abercrombie più acuto, scava più a fondo.
Siamo d'accordo che abbiano uno stile completamente differente (anche se non credo che Abraham sia, sotto sotto, meno bastardo di Abercrombie...); trovo comunque i dialoghi di Abraham splendidi.
Abercrombie dovrebbe essere la prossima lettura fantasy, spero non si riveli una delusione come il molto anticipato e poi molto trascinato The magicians and Mrs. Quent... Cry

Citazione:
(23-09-2012, 10:18)Tintaglia Ha scritto:  Il suo nuovo progetto (ha pubblicato due di cinque romanzi)

Uh Io pensavo fosse solo una trilogia Uh

marco

Ha deciso di fare le cose in grande. E io smanio! Cry Mi consolo giusto con la relativa sicurezza che non allungherà il brodo à la Martin.


RE: Daniel Abraham - Umbra - 23-09-2012

(23-09-2012, 12:10)Tintaglia Ha scritto:  Oddio, per amare Idaan ci vuole un fegato che oggettivamente mi manca. Linguaccia

The price of spring [leggi]

(23-09-2012, 12:10)Tintaglia Ha scritto:  Sulla relazione Maati/Otah, e su Sinja e Kayan ti risponderò con calma. Occhiolino

Non vedo l'ora Occhiolino


marco


RE: Daniel Abraham - shiedblade - 24-09-2012

(23-09-2012, 11:30)Umbra Ha scritto:  
(22-09-2012, 21:49)shiedblade Ha scritto:  Mi ispirano moltissimo! Sono già nella wishlist.
Grazie mille per la segnalazione ^^

Ehehe, ho scritto il post pensando: 'come posso intrappolare Ludo?' Linguaccia

ahahaha sei malefico! Evil

personaggi umani, un 'nuovo' autore e anche un confronto con lo stile di Abercrombie. Sbav

Sulla pagina di wiki che hai messo come link (santa wiki!) vedo che ha scritto davvero molto.
Una domanda per chi ha già letto qualche racconto. Sono strettamente legati ai romanzi oppure sono storie a parte? Al momento sono occupata con la pentalogia di Clemens, ma un piccolo assaggino di Abraham non mi dispiacerebbe affatto, giusto per farmi un'idea... Occhiolino


RE: Daniel Abraham - Tintaglia - 24-09-2012

Tutte storie a parte. Smile


RE: Daniel Abraham - Umbra - 30-09-2012

(23-09-2012, 10:18)Tintaglia Ha scritto:  Mi affascina come la parte che mi interessa di più segua un personaggio che personalmente trovo sgradevole, ma sgradevole perchè ben riuscito...

Non so se Abrham è un folle o un genio... Dov'è Lady Drago quando serve? Scettic

Comunque, a metà di DP, posso dire che il buon Daniel rischia, rischia grosso: il romanzo urla da ogni parte MARTIN e ABERCROMBIE (soprattutto quest'ultimo), due nomi con cui non è facile confrontarsi. Per nessuno.

Al momento ucciderei con le mie mani Cithrin ma ho superato la lentezza dell'avvio e mi posso dire abbastanza soddisfatto: vediamo come si sviluppano un paioi di cosette...


marco