Neil Gaiman
Orsù, parliamone.
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03-11-2013, 17:45,
Messaggio: #1
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Neil Gaiman
L'ho detto più volte: Neil Gaiman è uno degli uomini più interessanti del pianeta, e vale sempre la pena di leggere i suoi interventi in rete. È un artista poliedrico, impegnato su più fronti, ma nello specifico è di Gaiman scrittore che vorrei cominciare a parlare. Sì, perché per me il suo è un caso sconcertante: non mi era mai capitato di dover rivalutare di sana pianta un autore che in prima battuta avevo etichettato come “faticoso e contorto”. Di recente, invece, sta risalendo la mia classifica personale dagli abissi in cui lo avevo avventatamente precipitato.
Stardust l'ho odiato. L'ho odiato talmente tanto da rifiutare anche di vederne la trasposizione cinematografica. American Gods, invece, mi ha fatto sudare per tenere a mente le fila della storia; lo ritengo tutt'oggi un romanzo ambizioso e interessante, ma gestito molto male e per questo immensamente sopravvalutato. Una prima sorpresa in controtendenza l'avevo avuta con la storia breve The Thing About Cassandra che non sono ancora certa di aver compreso del tutto — lo confesso, mi ha spiazzato! :-D — ciononostante molto intrigante e particolare. Poi, ad aprile, la folgorazione: Il figlio del cimitero. Ho odiato non poter leggere il romanzo con la calma necessaria e perciò conto di procurarmene una copia alla prima occasione: Silas — oh, Silas! — è uno di quei personaggi che vorrei portare con me, e ospitare con affetto nella mia libreria. E se non bastasse il fatto ormai raro che io voglia acquistare un libro — specie se l'ho già letto — aggiungo che ho pronto accanto a me Il cimitero senza lapidi e altre storie nere. In nottata, invece, ho girato l'ultima pagina di Coraline. In verità, sapevo che gli avrei dato 5/5 fin dall'inizio, tanto era ben scritto e coinvolgente. Al posto di Gaiman avrei forse risparmiato la coda finale chiudendolo prima, ma resta un romanzo ammirevole: non solo perché è agghiacciante, ma perché è sottile e fantasioso e stilisticamente pulito — words like coins, direbbe Robin. Non vedo l'ora di regalarlo a mia nipote, non appena avrà l'età giusta; ama le storie di paura, e questa in particolare le trasmetterebbe un messaggio importante, che parla di quotidianità e del coraggio di accettarla e farcela piacere. E voi? Dite la vostra! So che Gaiman sa dividere come pochi altri... Occhi-di-notte Ha scritto: |
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