The Shannara Chronicles
La serie: commenti
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07-01-2016, 16:19,
Messaggio: #1
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The Shannara Chronicles
Allora, apro questo topic per commentare la prima stagione de The Shannara Chronicles, le cui prime due puntate sono andate ieri in onda. Per commenti prima della messa in onda, su rumors e casting, si rimanda alla discussione su Brooks nella sezione libri: http://www.bloodmemories.it/forum/showthread.php?tid=38 . Il mio soliloquio non vi faccia passare la voglia di commentare, voglio davvero sapere che ne pensate.
Premessa per tutti gli utenti: segnalate gli spoiler, sia che si riferiscano ai libri, sia che riguardino solo la serie. Premessa sul mio primo post: su FB sono stato ripreso per diverse ragioni relative ai mei commenti sulla serie. Ovviamente, qui si rispetta il regolamento. Nel regolamento non c'è scritto che bisogna essere piacevoli. O umili. O accomodanti. Allora, il mio modestissimo punto di vista è che le prime due puntate de The Shannara Chronicles meritino 0 in una scala da 1 a 10. Io ero prevenuto, lo dico subito, ma qui si è superato.ogni più triste aspettativa. Ma andiamo con ordine e dividiamo l'analisi delel due puntate. 1. IL TRADIMENTO DELLO SPIRITO DEL ROMANZO Il romanzo de Le Pietre Magiche di Shannara ha un tema centrale ben chiaro. Esso si basa sullo scontro fra due concezioni del mondo: da un lato chi vuole preservare la vita (gli Elfi), dall'altro chi la vuole distruggere (i Demoni). Come dice testualmente un personaggio, in questa contrapposizione non c'è spazio per gli inganni, per le mezze misure; o si sta da un lato, o dall'altro. Il libro si basa su questo assunto non perché lo dica io (che conosco a menadito l'opera brooksiana per averla studiata e analizzata per tutta la mia vita), ma perché lo dice la storia. Facciamo un paio di esempi: Libro Le pietre magiche di Shannara [leggi] Bene. Questo è il romanzo. La serie TV (dalle prime due puntate) si basa su tutt'altro. Il movente della storia appare essere lo spirito competitivo fra i personaggi. Serie, puntata 1 [leggi] Ora, so che mi direte che mi sto lamentando per un cambio di trama, ma non è questo che voglio dire. Io mi lamento perché sono cambiati i presupposti del romanzo. Capisco che la polarizzazione bene/male (poi scomparsa in parte dalla narrativa brooksiana) non sia la cosa migliore per una serie del 2016, ma allora si sceglieva un'altra opera di Brooks da mettere in scena. Non capisco dalla serie la differenza fra Elfi e Demoni: un concetto molto moderno in un mondo dove la storia di un vampiro innamorato ha fatto ricche molte persone, ma un tradimento di quello che era un bellissimo romanzo. Il tradimento si vede soprattutto nel modo in cui vengono trattati i personaggi. Sul casting atroce ho già detto nella discussione su Brooks, non mi ripeterò. Mi limiterò a parlare di Amberle. Ho già detto sopra come era vista nel romanzo, qual era la sua vocazione. Aggiungo che Amberle è nel libro spaventata dall'inizio alla fine, è più vittima sacrificale di quanto si possa pensare, e ne è in parte, inconsciamente forse, consapevole. Ed è inerme, lei non combatte. Ecco come è nella serie: Serie, puntate 1 e 2 [leggi] Sono quasi contentento che Wil nelle due prime puntate non sia pervenuto, tranne per una fastidiosissima tendenza al macchiettistico e allo stupido (glielo dice Allanon, non guardate me), quindi passo oltre. Anche Allanon è fuorviato. Nel romanzo: Libro Le Pietre Magiche [leggi] Serie, Episodi 1 e 2 [leggi] Ma il peggio è stato fatto con il Dagda Mor, dove il tradimento reso è enorme (benché, come dirò sotto, ha alcune cose positive): Nel libro, è il principale agente del comportamento demoniaco che ho sopra descritto. Nella serie, invece Serie, episodi 1 e 2 [leggi] E addio polarizzazione bene e male. Quasi quasi dovremmo tifare per lui. E chiudo qui, non vi annoio con i personaggi minori. 2. LA QUALITA' DELLA MESSA IN SCENA The Shannara Chronicles poteva essere un pessimo adattamento, ma una cosa bella benché con un altro nome. Da amante del cinema dico chiaramente che non è così. Intanto, benché sia comprensibile il moltiplicarsi dei punti di vista in una serie tv, non capisco perché debbano essere tutti presentati contemporaneamente, anche quelli di personaggi che nel romanzo appaiono verso la metà . Capisco le esigenze di dare nelle prime due puntate un quadro chiaro (e infatti si punta molto sul worldbuilding), ma l'effetto è estremamente confuso e crea l'impressione che tutti si incontrino per caso. Per questo motivo, viene meno ogni rispetto per la geografia. In un battibaleno si arriva ovunque, e soprattutto i personaggi si incontrano e reincontrano per caso un'infinità di volte. La serie è poi una sfilza di fisici aitanti e sederi torniti vergognosa perché inutile. Ci sta che anche l'occhio vuole la sua parte, ma qui si sfiora imho la marchetta. Un esempio? Ma vi sembra normale che un personaggio venga inquadrato più di una volta sul sedere fasciato da un attilatissimo pantalone di pelle? Perché Allanon deve esserci presentato in mutande? Non è poi credibile che tutti, da 15 ai... molti anni soffrano di drammi amorosi adolescenziali! Proviamo a salvare le scenografie? No, non proviamo, sono atroci. Arborlon è inspiegabilmente una foresta pavimentata, con un taglio ipermoderno che fa a pugni con l'assenza di tecnologia. Paranor sembra l'Ayers Rock australiana. La catena del Confine ha simpatiche sfingi/gargoyle sopra ogni picco. Scelte davvero incomprensibili. I costumi sono come la scenografia, un inspiegabile misto antico/ipermoderno. Shannara è - almeno allo stadio delle Pietre - un fantasy medievale. Capisco volerlo modernizzare, ma almeno che lo si facesse in una maniera visivamente gradevole. Le musice ggggiovani (copyright della Matta) vorrebbero sottolineare i momenti culminanti (di solito dove qualcuno è nudo o dichiara un tormentatissimo amore) ma si rivelano stridenti con un'opera fantasy. 3. COSA SALVARE La bozza di questo post aveva molti più punti, ma francamente mi sembra chiaro che il mio giudizio sulla serie sia terribile, mi riservo le altre chicche per i commenti. Mi pare giusto elencare comunque le cose che raggiungono la sufficienza: - la congiunzione fra il romanzo de La Spada e le Pietre: molto viene fuso (ovviamente in maniera discorde dal libro), ma ci sta per esigenze narrative, e sebbene io abbia urlato tutto il tempo che stavano uccidendo una saga intera, a un nuovo utente la cosa non dovrebbe suscitare problemi. - il Dagda Mor è fatto bene. Ha le inspiegabili tendenze ricordate sopra, il suo background è stato stravolto per esigenze narrative, ma fa la sua figura. - un inutilissimo personaggio inesistente nel libro, ai limiti del ridicolo, serve quantomeno a mettere subito in chiaro chi sia Allanon. Nel romanzo lo si scopriva alla fine, ma il lettore aveva alle spalle la lettura de La Spada, e forse meglio così quindi. - la magia ha un prezzo. Almeno questo pilastro dello spirito dell'opera brooksiana viene ricordato. - Cephelo è fatto bene. 4. CONCLUSIONI Per me Brooks ha rovinato un bellisismo romanzo. Come scrittore, negli ultimi decenni è imho andato peggiorando: questa serie gli ha dato la possibilità di rovinare qualcosa che ritenevo al sicuro, Le Pietre Magiche di Shannara. Secondo me, la causa del capitombolo è il desiderio di imitare George RR Martin, o quantomeno di rivolgersi allo stesso pubblico della serie Game of Thrones. Quella però, nonostanze le scene di sesso gratuito e gli stravolgimenti della trama, si dimostra di una potenza visiva e narrativa indiscutibili. Questa, invece, è un pastrocchio dilettantesco. Con la Matta, abbiamo deciso di continuare la visione. Vale sempre la pena di sapere, diceva la Carey, e poi, guardandola in parallelo, abbiamo riso tanto, e sono stato felice di avere Barbara accanto. Credo però fin da ora (le future puntate mi potranno smentire) che questa serie segnerà il mio distacco definitivo dall'autore che più ho amato in vita mia, perché come si ama da adolescenti non si ama più. Mi sento come la prima volta che ho scoperto che i miei genitori potevano sbagliare. E ora dite la vosta. Contestatemi. Datemi ragione. Quello che volete marco La vita è così grande / che quando sarai sul punto di morire / pianterai un ulivo / convinto ancora di vederlo fiorire.
Roberto Vecchioni - Sogna, ragazzo, sogna
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