Francesco Dimitri
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17-07-2013, 23:37,
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RE: Francesco Dimitri
Visto che l'Assassino mi ha pregato, chi sono io per negargli una recensione?
![]() Oltretutto, questo è un romanzo di quelli cui dopo devi parlarne, non puoi restarne indifferente. Come già ne accennavo nel Segnalibro, l'ho divorato in poche ore, rinunciando anche al sonno, perché dovevo assolutamente leggere un altra pagina. Mi ha tenuto sveglio fino alle 4 e mezza del mattino, e di libri che siano riusciti a farlo ce ne sono ben pochi, e sono tutti tra i massimi capolavori del Fantasy (a cominciare da Il Signore degli Anelli) L'Età Sottile è un di quei libri che hanno la rara capacità , quasi magica, di trasportarti in un sogno. Perché io stanotte non ho letto un libro, l'ho sognato. Di libri capaci di farti immedesimare nei personaggi, nel farti pensare di essere tu a vivere quelle avventure -quante volte ho immaginato di essere io a portare quell'Anello al Monte Fato- o a farti esclamare "Vorrei essere li!". Bene, questo è diverso, questo è di più. Questo non ti fa dire "sto leggendo un ottimo libro", ti fa dire "sto sognando". E sai che è un sogno, ma non te ne frega niente, e vuoi continuare a sognare, non puoi farne a meno. Poi, quando lo chiudi, quel libro, il sogno finisce, e tu ti "svegli", frastornato, come se avessi sognato davvero. È un esperienza quasi onirica, che sono un libro altrettanto onirico può regalarti. Ebbene, fidatevi quando vi dico che L'Età Sottile è un di quel libri. Come avevo già detto nel segnalibro, è evidente -checché ne dicano Marco e Sara- che Dimitri ha avuto l'ispirazione per questo libro da Il Circo della Notte (che guardacaso è l'unico altro libro che mi ha fatto dire le stesse cose che detto sopra), d'altrocanto è lo stesso autore ad ammetterlo. Si badi, ho parlato di ispirazione. Dimitri ha preso l'idea di base di quel romanzo, e l'ha fatta sua. Poi ci ha scritto una storia. Ma è la sua storia, non quella della Morgenstren. Le somiglianze tra i due libri finiscono qui (se non per una generica atmosfera onirica che pervade entrambi i romanzi. Anche se ne Il Circo è molto più marcata, ne è in tratto caratteristico). Come sottolineava anche Lady Drago, è un libro più maturo del precedente (Pan non l'ho letto, quindi non posso giudicare se anche rispetto a quello). Non solo stilisticamente, ma anche di contenuti. Laddove Alice era un guazzabuglio incomprensibile, un mero guscio usato da Dimitri per "spiegare" (senza riuscirci minimamente), L'Età sottile è prima di tutto una storia. Una storia molto bella, per inciso. Non che non ci siano i concetti a lui tanto cari, ma qui sono introdotti gradualmente, in modo chiaro, e si integrano perfettamente nella trama del libro. In Alice si capiva che erano cose estranea alla vicenda, inserite forzatamente. Li prima ci dice cosa sono Carne, Incanto e Sogno, poi ci spiega cosa sono. Qui succede l'esatto contrario. Prima spiega, poi da un nome. Ed è tutto chiaro, sopratutto, non ti viene da dire "ma che c***o stai dicendo, Francè?". Questa è la differenza tra i due libri, che rende il primo una schifezza colossale, l'ultimo un gran bel libro (a renderlo un capolavoro sono l'ambientazione e l'atmosfera) Certo, se evitasse di richiamare l'attenzione del lettore ogni due secondi sarebbe meglio, ma glielo si più perdonare. A livello di trama alcune cose erano un po troppo prevedibili, altre non mi sono piaciute. (che il protagonista avrebbe finito Spoiler [leggi] spoiler sul finale [leggi] Cita cose normalissime, cose che siamo abituati ad usare ogni giorno: cita gli SMS, Facebook, skype. Roba poco Fantasy. Cose reali, normali, familiari, rassicuranti. Ti culla con un un confortante senso di familiarità , per poi piazzarti un elemento disturbante. Arriva Levi con la sua strana proposta, e allora capisci che no, non sarà una banale storia delle vacanze di un ragazzino, che sarà qualcosa di inaspettato, e magico. E lo pone proprio ne momento giusto, quando ci stiamo abituando. Stuzzica la nostro curiosità , e allora non puoi fare a meno di andare avanti, perché -come il protagonista, vuoi vedere se Levi dice sul serio, come finirà la vicenda. E a quel punto sei già in trappola, non puoi più tirarti indietro, devi continuare a leggere. Dimitri ci presenta dei personaggi non certo monodimensionali: sono complessi, dalle molte sfaccettature. A parte l'antagonista finale non c'è un personaggio che sia veramente"buono" o "cattivo", come le persone reali hallo tutti la loro dose di entrambi. Spoiler [leggi] È un rapporto che tende ad assumere i tratti della mutua esclusività , come abbiamo ben presto modo di capire. Un rapporto di quel tipo non lascia spazio ad altre fedeltà . Gregorio all'inizio è combattuto, dentro di lui le sua varie fedeltà lottano (ed ha ancora maggior ragione Marco nel fare un paragone con la Hobb), ma alla fine soccombe, e tutto viene sacrificato sulla altare della "Magia". Gli amici, la famiglia, persino l'amore vengono sacrificati nel nome di questa sempre crescente cieca fiducia nel proprio Maestro, nella speranza che porterò altra conoscenza, altro potere. Ed infine si scopre che questa fiducia forse non era così ben riposta, così mutua, come sembrava. finale [leggi] L'ultima cosa che mi chiedo è come sia possibile che dalla stessa penna che ha scritto questo romanzo, sia uscito anche una roba come Alice, non me lo spiego. ---- Non esistono armi pericolose, solo uomini pericolosi ----
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