Francesco Dimitri
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18-07-2013, 19:39,
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RE: Francesco Dimitri
Grazie Luca per la bella analisi, molto interessante. Mi trovo d'accordo su molti punti (Circo della notte a parte) e mi hai stimolato ulteriori riflessioni.
Prima di tutto concordo con te sul fatto che 1. i continui richiami all'attenzione del lettore sono fastidiosi e 2. in Alice tutto era forzato attorno a una storia, qui invece la storia esiste ed è robusta. Io del romanzo ho amato particolarmente il parallelo fra la vita di Gregorio a Roma e quella a Portodimare, forse anche per motivi personali. Le prime due pagine, quando spiega come l'età dei motorini e dell'erba è quella che dissolve i gruppi di amici sono state per me un pugno incredibile nello stomaco: è una cosa che mi è capitata e che all'epoca mi ha fatto molto stare male. Identicamente ho trovato particolarmente efficace la descrizione delle persone di uno e dell'altro posto e come vivono tale separazione: Gregorio vive a cavallo di più mondi per vari motivi, sia vita reale e vita magica, ma soprattutto Roma/Portodimare: il Muro non sa che scuola fa Gregorio e Chiara non sa chi è il Muro. Gregorio è perno di quessti due mondi, ma qual è il vero Gregorio? Moltissime persone che mi vedono a Messina e a Salina sostengono che io sono due persone diverse: ancora una volta Dimitri ha toccato corde a me molto care. Condivido anche la riflessione sulla giustizia e sulle regole: l'ho trovata spietata e a tratti mi ha infastidito, ma Dimitri non indora le pillole, ci porge le cose come stanno anche se fanno male. Altro aspetto che mi ha colpito è quello della sorella. Ma qui forse mi può rispondere meglio Tintaglia: hai notato che tutti o quasi i protagonisti di Dimitri hanno sorelle che ne rappresentano la parte saggia? Ugualmente, ritorna in tutti i libri un certo ruolo affidato alla malattia. Ho poi particolarmente amato L'età sottile per Roma. Ho trascorso diverso tempo quest'anno a Roma e vedere come Dimitri ne descrive i quartieri (peraltro lui ha conosciuto la capitale come me da studente fuorisede) ha acuito il senso di legame col romanzo. Da ultimo vorrei sottolineare alcuni piccoli colpi di genio. Ho adorato il nome Diana - e non dirò altro. Mi sono deliziato dei continui rimandi ai romanzi precedenti. In sostanza, un libro fantastico e che fa sognare, come diceva Luca, che non posso non raccomandare a tutti ![]() marco La vita è così grande / che quando sarai sul punto di morire / pianterai un ulivo / convinto ancora di vederlo fiorire.
Roberto Vecchioni - Sogna, ragazzo, sogna
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