Michael J Sullivan
The Riyria Revelations e molto altro
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03-11-2016, 22:44,
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RE: Michael J Sullivan
Intervista a Sullivan in occasione dell'uscita della graphic novel di un suo racconto: http://fantasybookcritic.blogspot.it/201...livan.html
![]() marco La vita è così grande / che quando sarai sul punto di morire / pianterai un ulivo / convinto ancora di vederlo fiorire.
Roberto Vecchioni - Sogna, ragazzo, sogna
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29-12-2016, 12:55,
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RE: Michael J Sullivan
Rivelata la cover del prossimo romanzo di Sullivan, una serie della quale devo ancora leggere il primo:
![]() marco La vita è così grande / che quando sarai sul punto di morire / pianterai un ulivo / convinto ancora di vederlo fiorire.
Roberto Vecchioni - Sogna, ragazzo, sogna
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19-09-2018, 12:35,
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RE: Michael J Sullivan
Sono felice di potervi finalmente dire (mi avevano messo il bavaglio!) che anche Michael Sullivan sarà ospite al Lucca Comics and Games 2018!
![]() https://www.luccacomicsandgames.com/it/2...-sullivan/ marco La vita è così grande / che quando sarai sul punto di morire / pianterai un ulivo / convinto ancora di vederlo fiorire.
Roberto Vecchioni - Sogna, ragazzo, sogna
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20-09-2018, 07:47,
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RE: Michael J Sullivan
(19-09-2018, 12:35)Umbra Ha scritto: Sono felice di potervi finalmente dire (mi avevano messo il bavaglio!) che anche Michael Sullivan sarà ospite al Lucca Comics and Games 2018!Questa è un'ottima notizia, apprezzo Sullivan! |
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09-10-2018, 07:49,
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RE: Michael J Sullivan
Ecco il programma relativo a Sullivan al Lucca Comics & Games, inviatomi nella newletter dell'Armenia (spero sia la sezione giusta): UCCA COMICS & GAMES 2018
Pad. Carducci - Stand 258 sezione Games 31 OTTOBRE - 4 NOVEMBRE 2018 [font={defaultattr}] Michael J. Sullivan sarà ospite al Lucca Comics & Games 2018, in programma da mercoledì 31 ottobre a domenica 4 novembre. L'autore americano, originario di Milwaukee, sarà a Lucca per l'intera durata della manifestazione e, come è consuetudine per la rassegna toscana, verrà coinvolto in una serie di attività che lo vedranno entrare in contatto col pubblico a più riprese: varie sessioni di firmacopie, workshop e conversazioni pubbliche, in un susseguirsi di appuntamenti che permetteranno ai fan di conoscere meglio il personaggio, lo scrittore e i tratti distintivi della sua arte narrativa.[/font] Di seguito l'elenco di tutti gli incontri di cui sarà protagonista durante il Comics: MERCOLEDì 31 OTTOBRE h 11.00 - 12-00 firmacopie - stand Armenia --------------------------------------- GIOVEDì 1 NOVEMBRE h 11.00-12-00 firmacopie - stand Armenia h 14.00 - 16.00 workshop a numero chiuso - Villa Gioiosa h 19.30 cerimonia di gala - Teatro del giglio --------------------------------------- VENERDì 2 NOVEMBRE h 11.00-12-00 firmacopie - stand Armenia --------------------------------------- SABATO 2 NOVEMBRE h 11.00-12-00 firmacopie - stand Armenia h 16.00 - 17.00 Incontro pubblico Q&A - sala Ingellis modera Alessandro Stanchi Sullivan arriva per la prima volta in Italia: Lucca offrirà quindi un'occasione di incontro unica ai lettori del nostro Paese, in attesa dell'uscita, prevista per il 2019, del terzo capitolo di The Riyria Revelations, la serie che l'ha portato all'attenzione del grande pubblico a livello internazionale. Dopo LADRI DI SPADE e SORGE UN IMPERO, si avvicina infatti la pubblicazione del terzo volume della serie, cui il Comics fornisce un'importante vetrina per le prime anticipazioni: si intitolerà WINTERTIDE - LA FESTA D'INVERNO e la copertina, anche in questo caso, sarà firmata da Federico Musetti. Wintertide - La festa d'inverno è il penultimo capitolo di The Ryria Revelations, che andrà a concludersi con Percepliquis, rispettando, in questa seconda parte della serie, la suddivisione e la titolazione previste dallo stesso Sullivan al momento dell'autopubblicazione. |
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09-10-2018, 09:06,
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RE: Michael J Sullivan
È la sezione giusta
![]() ![]() La vita è così grande / che quando sarai sul punto di morire / pianterai un ulivo / convinto ancora di vederlo fiorire.
Roberto Vecchioni - Sogna, ragazzo, sogna
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29-12-2018, 13:10,
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RE: Michael J Sullivan
Ho appena finito il secondo (o quarto, a seconda di quale edizione consideriamo), e devo dire di essere rimasto sorpreso dal finale.
SPOILER THE EMERALD STORM [leggi] Sono proprio curioso di vendere come sistemerà la faccenda, nel prossimo libro. Anche il colpo di scena finale è stato un fulmine a ciel sereno: SPOILER THE EMERALD STORM [leggi] ---- Non esistono armi pericolose, solo uomini pericolosi ----
Robert A. Heinlein - Fanteria dello Spazio ![]() |
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30-12-2018, 12:47,
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RE: Michael J Sullivan
(29-12-2018, 13:10)Coligne Ha scritto: Ho appena finito il secondo (o quarto, a seconda di quale edizione consideriamo), e devo dire di essere rimasto sorpreso dal finale. Mi affascina il mio non ricordare assolutamente nulla di questa saga. Ma proprio nulla ![]() ![]() ![]() marco La vita è così grande / che quando sarai sul punto di morire / pianterai un ulivo / convinto ancora di vederlo fiorire.
Roberto Vecchioni - Sogna, ragazzo, sogna
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02-11-2019, 11:46,
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RE: Michael J Sullivan
Con un anno di colpevolissimo ritardo, posto qui sotto l'intervista realizzata a Sullivan a Lucca 2018, tradotta in italiano. L'idea era quella di eliminarne le ridondanze e metterla sul sito (il tipo si ripete un po'), ma meglio questa versione grezza che niente.
![]() Trascrizione e traduzione dell’intervista di Blood Memories a Michael J. Sullivan, registrata al Lucca Comics and Games 2018. Intervista ideata e realizzata da Marco Longobardo. ML: Buongiorno a tutti. Blood Memories ha oggi il piacere, e l’onore, di intervistare, lo scrittore Michael J. Sullivan, autore di romanzi fantasy e fantascientifici noti in tutto il mondo. Michael è particolarmente noto per le serie The Ryria Revelations. I romanzi della serie sono tradotti in Italia da Armenia. Benvenuto Michael, grazie per avere accettato di dialogare con Blood Memories oggi.
MS: Grazie a voi, Marco, per la proposta. Il piacere è tutto mio.
ML: La prima domanda per te, Mike, è la stessa che ho fatto ieri a Robin (Hobb). Qual è il tuo rapporto con l’Italia come autore? È la prima volta che vieni in Italia e, soprattutto, ti sta piacendo il Lucca Comics & Games? Pensi già a quando tornerai? Hai mai letto scrittori italiani?
MS: Il mio rapporto con l’Italia è basato interamente su Armenia (ride). Loro mi hanno invitato a Lucca e ho accettato. Sai com’è, quando qualcuno si offre di pagarti un viaggio in Italia di solito si risponde di sì. Mi sto divertendo molto anche se il tempo non è un granché – sembra che ci sia un tifone proprio adesso! – ma a parte il tempo tutto è magnifico. Venendo qui, mia moglie e io ci siamo fermati a Firenze per una splendida cena in un ristorante piccolo piccolo, con solo otto persone di capienza, e il cibo era stupendo. Ho pure provato il Chianti per la prima volta. Poi siamo venuti qui a Lucca, e ci stiamo divertendo molto. Lucca e Halloween sono un fantastico mix: cammini per la città e ti sembra di essere a Diagon Alley o Hogwarts – perché letteralmente ci sono persone di Hogwarts in giro. Davvero, ci stiamo divertendo molto e dobbiamo tornare. Magari la prossima volta avremo l’occasione di visitare Roma.
ML (all’agente Armenia): Potreste invitare Michael al Romix qualche volta…
MS: Sarebbe fantastico!
ML: Michael, le due serie su Ryria sono basate su una magnifica coppia di personaggi, Royce e Hadrian. Seguiamo le loro avventure per dieci romanzi, al momento. Cosa puoi dirci di loro?
MS: Royce e Hadrian sono due ladri che si conoscevano all’inizio delle Ryria Revelations da dieci anni. Quando ho finito quella serie di sei libri sono andato a ritroso, per esplorare le loro avventure nei loro dodici anni precedenti. È merito di mia moglie: lei ha adorato la prima serie ed era così dispiaciuta di dovere lasciare Royce e Hadrian che mi ha detto: “Tu puoi smettere di raccontare storie di Royce e Hadrian per chiunque altro, ma non per me!” Così mi ha convinto a scrivere altri libri, a tornare indietro nel tempo. La verità è che la gente ama Royce e Hadrian, sono personaggi così diversi che sembra impossibile farli lavorare assieme. Allora ho deciso di tornare indietro nel tempo e raccontare il loro incontro, poi ho voluto spiegare perché Hadrian porta tre spade… Il primo romanzo della serie Ryria Chronicles racconta il loro incontro – è il classico libro sull’origine del supereroe. Il secondo spiega la storia delle spade. Poi ci ho preso gruppo: ho dodici anni da esplorare, posso scrivere un romanzo per ogni due anni della loro attività. Al momento ne ho scritti quattro.
ML: Il lettore conosce Royce e Hadrian molto bene e tutti li amano, almeno stando alle recensioni che si leggono in giro. Quali aspetti caratteriali di entrambi ti piacciano e quali no?
MS: Royce è cresciuto poverissimo, convinto che tutti lo odiassero, e questo lo ha riempito di rabbia. È al contempo incredibilmente intelligente e determinato, ricorda in qualche modo Sherlock Holmes. Non ha però alcuna empatia per le persone, ma è un calcolatore efficientissimo. Al contrario, Hadrian non è solo un buon combattente: lui vuole essere una brava persona, è la quintessenza della brava persona. Entrambi riflettono parti diverse della mia personalità. Il mio lato cattivo assomiglia a Royce, ma io cerco di essere come Hadrian. Una volta mia moglie era in ospedale e quando mi ha chiamato mi ha detto: “Se vieni, per favore porta Hadrian e non Royce” (ride). Hadrian è praticamente una persona perfetta, ma ha un passato negativo che cerca di riscattare. Da ottimo combattente, ha usato le sue capacità combattendo per intrattenimento, e ha quindi ucciso persone innocenti per il divertimento del pubblico, finché non si è reso conto che tutto questo era sbagliato e ha smesso. Adesso, la sua missione è cercare di trasformare Royce in una persona migliore. Alla fine, sono entrambe persone buone. Trovo divertente che i lettori dei miei libri si identifichino ora con uno, ora con l’altro. Ci sono persone che dicono “Io amo Royce, io sono come Royce, conosco persone come Royce, ma quell’Hadrien è insopportabile. Hai creato un personaggio impossibile, nessuno è così ingenuo.” Alcuni di questi lettori sono stati in guerra in Afghanistan o in prigione e comprendono Royce. Altri lettori mi dicono invece: “Io amo Hadrian, sono come Hadrian, conosco persone come Hadrien… ma quel Royce è disgustoso, ecc.”. E poi c’è qualcuno che si ritrova un po’ in entrambi.
ML: Capisco perfettamente, io stesso amo tantissimo Royce mentre trovo Hadrian troppo noioso e pedante. Mi sembra che su internet vi siano più persone che preferiscono Royce rispetto ai fan di Hadrian.
MS: Non so, credo che la maggioranza invece ami Hadrian. Quando la prima persona che ha letto i miei romanzi, una donna, ha affrontato con me questo argomento, mi ha detto: “Hadrian è meraviglioso, stupendo, ma Royce è… sexy!” (ride). Molte persone amano Hadrian, altre Royce. Credo che le preferenze per i due siano divise in percentuali uguali.
SEGUE SPOILER SULLA SERIE
ML: Devo farti una domanda che va contro uno dei pilastri etici della mia vita – una domanda che contiene un enorme spoiler sulla serie. Lo sai vero che moltissimi lettori, me incluso, credevano che Royce e Hadrian sarebbero finiti per innamorarsi l’uno dell’altro? Se cerchi online, puoi trovare tantissime fan fiction e fan art a tema… Hai mai pensato che la storia avrebbe potuto prendere questa piega?
MS: Nel terzo libro della serie Ryria Chronicles, The Death of Dulgath, c’è una frase in cui un personaggio si sorprende che Royce e Hadrian non siano fidanzati. L’ho inserita proprio in risposta alla sorpresa di così molti lettori che si aspettavano un’evoluzione simile del loro rapporto. Questo riflette lo spirito del tempo: quando sono cresciuto io, nessuno si sarebbe atteso un simile sviluppo.
FINE SPOILER
ML: Veniamo alla costruzione del tuo mondo. Ripeti spesso di non essere interessato al world building fine a sé stesso, ma di utilizzare la dimensione spaziale solo come scenario delle avventure dei tuoi protagonisti. Eppure, hai creato un mondo dettagliatissimo ed enorme, ben lontano da certi mondi fantastici che possono essere interamente attraversati a piedi in un paio di giorni. Come ti sei approcciato a questa creazione? Hai creato il tuo mondo prima delle avventure o attorno ad esse?
MS: Un po’ di entrambe le tecniche. In generale, la gran parte dell’ambientazione è costruita in funzione della storia, così da creare qualcosa perché mi serve per la narrazione. Questa è la mia idea di word building. Funziona allo stesso modo con i personaggi: mi serve un personaggio per la storia e lo creo, non costringo la storia a incontrare personaggi che non mi servono. A volte tutto comincia con un nome che mi piace. Se lo uso, devo fare sì che esso sia rilevante per la storia, e da questo seme cresce una porzione dell’intera ambientazione. Se per esempio mi serve un principe, la prima domanda che mi faccio è: “principe di che?”. A quel punto ho il nome di un luogo, che mi porta a chiedere che tipo di paese sia quello del principe. E di domanda in domanda, creo l’ambientazione. Poi magari in un romanzo uso pochissimo delle informazioni accumulate attorno a un nome, ma le conservo tempo. Così che, la volta dopo che quel nome spunta fuori posso utilizzare tutte le informazioni che conosco. Però, il mondo che ho creato attorno a quel nome spesso non compare nelle versioni finali del romanzo. Ho più di un milione di parole sull’intera ambientazione che servono a me per scrivere storie che abbiano un senso di compiutezza, di profondità. Però non mi piace quando gli autori tentano di educare il lettore sul loro mondo. Spero sempre che il lettore non si accorga del fatto che gli sto fornendo informazioni sull’ambientazione, ma riesca comunque ad assimilarle attraverso piccole vicende o dettagli che si ripetono finché non li ha memorizzati senza accorgersene. Al contrario, quando leggo fantasy vecchio stile dove il lettore è inondato di informazioni esplicite, non riesco mai a ricordare nulla. In Game of Thrones di George Martin, quando le persone arrivano a Winterfell, c’è una parata di tutti gli invitati, con nomi che occupano due pagine – non sono mai riuscito a ricordarne uno! Per questo, nei miei romanzi, non introduco mai più di una persona alla volta, soprattutto all’inizio del libro, quando il lettore deve prima conoscere un personaggio, poi un altro. Le persone non vogliono imparare informazioni dai romanzi, vogliono ricordarsi le informazioni senza accorgersi di averle ricevute. Se riesci a fare desiderare le informazioni al lettore, lui le ricorderà.
ML: Da non fan di Martin, ho appena realizzato che la scena che descrivi viene dall’Iliade di Omero, dove vi è un catalogo delle navi all’inizio del poema, dove Omero dà tutte le informazioni riguardanti l’armata greca. Effettivamente, il catalogo delle navi è abbastanza noioso, capisco quindi quello che intendi.
Ora è il momento di una domanda che ti viene rivolta sempre. Tu, oggi, sei un mito, l’autore più di successo del settore che ha iniziato col self-publishing – non fare il modesto. Autori come te e Anthony Ryan sono oggi la dimostrazione che il self-publishing non è sempre una trappola, ma è anche un modo per farsi conoscere e diventare anche autori molto importanti. Quando hai iniziato col self-publishing, pensavi che saresti diventato famoso in tutto il mondo con quei libri o scrivevi soltanto per te, tua moglie Robin e i tuoi amici?
MS: Ho iniziato a scrivere a tredici anni quando andavo alle superiori. Ho scritto ben tre romanzi soltanto per me e per i miei amici…
ML: Dove sono? Quando li pubblicherai?
MS: Per carità, sono terribili! Ho scritto per tutta la mia vita, perché amo leggere, amo raccontare storie. Non pensavo però di essere bravo e, onestamente, non lo sono stato per molto tempo. Quando ho scritto il mio primo romanzo non ero ancora un bravo scrittore: sapevo creare ottime storie e buoni personaggi – sono bravo in questo – ma non possedevo la vera arte di fare qualcosa per cui non avevo mai studiato. Sono cresciuto molto povero e ho vissuto di sussidi statali da bambino. Mio padre è morto quando ero molto piccolo e mia madre non lavorava, così non sono mai potuto andare al college dove avrei potuto imparare a scrivere. Così mi mancavano moltissime conoscenze su come si scrive bene un romanzo e le ho dovute imparare da solo. Sono migliorato, sono molto più bravo adesso, ma all’inizio mi mancavano quegli elementi e quindi non credevo che avrei mai pubblicato un libro. La maggior parte degli scrittori sono andati al college, hanno preso ottimi voti… io non ho fatto nulla di tutto questo. Non credevo quindi che avrei mai pubblicato un libro: scrivevo perché mi piaceva, sapevo di essere bravo a creare storie per romanzi. Oggi per essere bravo a scrivere devi scrivere romanzi e io ne ho scritti molti, in generi diversi. Al tempo in cui i miei romanzi hanno iniziato ad essere pubblicati avevo realizzato di essere bravo, e mi sono detto: forse posso farcela, mi piacciono le mie storie. Così ho mandati i miei romanzi a diversi editori e sono stati pubblicati. Mia moglie se ne è occupata. Non mi aspettavo nulla all’inizio e il primo libro della serie Ryria non è poi tanto buono – era stato immaginato come una storia semplice per tirare il lettore dentro. Ma quando ho finito la serie ho realizzato che la storia cresce piano piano, e quando ho terminato l’ultimo romanzo ho capito che la storia era grandiosa. Ero da solo a casa mia mi sono detto “Sì!” (batte il pugno sul tavolo, ndr) “tutto ciò è grandioso e nessuno, a parte mia moglie, lo leggerà mai perché nessuno lo pubblicherà”. Ero quindi turbato perché pensavo che la serie fosse meravigliosa, meglio di ogni cosa avessi mai letto, e nessuno l’avrebbe mai scoperta. Quindi, no, non mi aspettavo tutto questo successo.
ML: Qual era la tua vita prima di diventare uno scrittore a tempo pieno? Che lavoro facevi, se lavoravi?
MS: Ho fatto molti lavoretti mal pagati. Sarei voluto diventare un disegnatore – ho infatti due talenti, so scrivere e so disegnare.
ML: Se ricordo bene, hai disegnato le prime copertine dei tuoi romanzi.
MS: Sì, esatto. Ho poi provato a trovare lavoro in una compagnia pubblicitaria, come disegnatore, e ho ottenuto un lavoretto molto piccolo per una marca di auto. Ma non ero abbastanza bravo per quel lavoro: per essere un bravo disegnatore per l’industria automobilistica devi pensare in maniera fotografica, lavori sulla base di una fotografia degli interni di un’auto, e ti devi concentrare su ogni dettaglio così che il risultato sia simile a una fotografia – e io non ero abbastanza bravo in questo. Qualcuno ha suggerito che potessi fare il designer, occuparmi cioè di assemblare le immagini e il testo insieme, ma nemmeno questo ha funzionato, anche se ci ho provato. Ho allora deciso di rimanere a casa a crescere i miei figli. Mia moglie faceva l’ingegnere e guadagnava bene. Sono così rimasto a casa a scrivere libri. In seguito, dopo dodici anni spesi cercando di fare pubblicare i miei libri, mi sono arreso e, non trovando lavoro in un’agenzia pubblicitaria, ho creato la mia agenzia pubblicitaria. Facevo il direttore creativo, pianificando ogni cosa e mettendo insieme foto comprate online con il testo più adatto per pubblicizzare un certo prodotto. Le cose sono andate molto bene per altri dodici anni, ma mi sono stancato di applicare loghi, creare brochure, cose così… Non mi divertivo e ho abbandonato quel lavoro. Ho riprovato quindi a pubblicare i miei romanzi, perché era quello che volevo fare. Mia moglie gli ha letti, le sono piaciuti, e mi ha trovato un agente – lei è un genio del business.
ML: Non so se nelle edizioni italiane Armenia accade lo stesso, ma alla fine dei tuoi romanzi vi sono delle sezioni molto simpatiche in cui dialoghi con i lettori. Ho riportato molte di loro sul nostro sito. Mi piace che spieghi il processo creativo, che chiedi ai lettori di entrare in contatto con te, che condividi con loro materiare aggiuntivo che usi per orientarti durante la scrittura… Io stesso ti ho scritto una email tempo fa. Tutto ciò è affascinante e rivela una stupenda relazione con tua moglie.
MS: Ho dedicato il primo romanzo a mia moglie. Il secondo non glielo ho dedicato e lei non ha gradito. Terzo libro: non è dedicato a lei – e a lei non ha fatto piacere. Quarto: lo stesso. Quinto: lo stesso. Stava per arrabbiarsi. E io le ho detto di non preoccuparsi. Stavo aspettando l’ultimo libro, dove ho incluso questa dedica molto lunga in cui dedico l’intera serie a mia moglie. La gente cita ancora questa dedica. Si basa su una canzone di Elton John, Your Song, è la citazione è “that I put down in words”. Lei ha sempre amato questa canzone e mi ha sempre detto di scrivere “my song”, e io l’ho fatto usando solo parole.
ML: Grazie mille per questo retroscena. Mi rimangono alcune domande abbastanza veloci. Prima di tutto, quali sono gli scrittori di fantasy e fantascienza che ti piacciono e che ti hanno ispirato? E, in secondo luogo, quale giovane autore, pubblicato di recente, consiglieresti ai nostri lettori?
MS: Il motivo per cui ho iniziato a scrivere è che ho letto Il Signore degli Anelli da giovane, nella prima metà degli anni ’70. Odiavo leggere all’epoca, ma dopo aver letto Il Signore degli Anelli mi sono detto: “Questo è grandioso, lo adoro”. Sono quindi corso in libreria e volevo un altro libro esattamente come quello, e non ce n’era nessuno. Terry Brooks ha pubblicato La Spada di Shannara soltanto nel 1978, raggiungendo la vetta della classifica del New York Times, il primo romanzo fantasy a riuscirci, ma all’epoca di cui ti parlo non era ancora uscito. Quindi ho iniziato a leggere alcune altre cose fantasy, come Le Cronache di Narnia, che però non sono ugualmente buone. Mi è piaciuta anche La Collina dei Conigli di Richard Adams, ma non riuscivo a trovare nulla che fosse come Tolkien, così ho iniziato a scrivere io il libro che avrei voluto leggere. Questo è il motivo per cui sono uno scrittore: volevo leggere un libro che non esisteva e ho provato a scriverlo. Questo ha ispirato a scrivere i miei primi lavori fantasy. Ho poi letto altro, come i libri di Stephen King, un po’ di fantascienza, e così via.
Quando ho smesso di scrivere per alcuni anni, quelli in cui ero impegnato con la mia agenzia pubblicitaria, ho provato a insegnare a me stesso come scrivere. Ho iniziato a leggere romanzi di Premi Nobel, romanzi anche che non mi piaceva leggere, ma volevo imparare a scrivere, ma nulla mi dava piacere. E poi un giorno cercavo un libro per mia figlia, che è dislessica e aveva problemi a leggere, e ho comprato Harry Potter, appena uscito. L’ho iniziato a leggere e l’ho amato. Era divertente, era piacevole. Mi sono detto che volevo scrivere qualcosa che fosse divertente come Harry Potter. Quindi posso dire che provo a scrivere cose che mi piacerebbe leggere e questo a portato alla serie di Ryria. Ho quindi iniziato con Tolkien e la mia ispirazione è stata ringiovanita dalla Rowling. Per il mio stile, sono stato inspirato da Hemingway, Steinbeck, autori così, per ragioni diverse.
Non ho in realtà letto molto fantasy. L’ho fatto da giovane ma poi ho smesso. Sono tornato a leggere fantasy dopo avere pubblicato, per essere a conoscenza di quello che succede nel genere. Ho in questo gusti particolari che si ricollegano al fatto che ho iniziato a scrivere perché non mi piaceva quello che il fantasy aveva da offrire. Volevo fare qualcosa di diverso. Non mi piacevano i libri che trovavo sugli scaffali delle librerie. Li tiravo giù a caso e iniziavano tutti nello stesso modo: “Nell’epoca del Signore Oscuro…”, descrivendo la storia e i personaggi e il background tutto nella prima pagina. Non ho trovato un fantasy che non potessi mollare. Non leggo quindi molto fantasy e quello che leggo lo faccio per sapere cosa succede nell’industria fantasy, molto meno per piacere. Gli ultimi bei libri che ho letto sono Shantaram di Gregory David Roberts – stupendo –, The Martian di Andy Weir – che mi è piaciuto molto – e Ready Player One di Ernest Cline che era anch’esso buono.
Non sono però un grande fan della maggior parte degli scrittori fantasy. Mi sono abituato a cogliere gli errori di scrittura, ho dovuto imparare a farlo perché devo essere in grado di capire quando ci sono errori nelle cose che scrivo io. Così, quando leggo il lavoro di qualcun altro, sono molto critico, in particolare nel fantasy. Non voglio poi leggere troppo fantasy perché non voglio che influenzi troppo quello che io scriverò in futuro, inconsciamente o no. Posso rubare magnificamente idee da thriller or da romanzi storici, perché non fanno parte del genere in cui scrivo, ma cerco di non essere troppo influenzato dal fantasy. Mi capita però di leggere romanzi fantasy quando incontro altri autori, diventiamo amici e voglio sapere cosa scrivono. Ho letto i romanzi di Anthony Ryan, che mi ha chiesto di scrivere un endorsement per i suoi libri, e qualcun altro, come City of Brass di S. A. Chakraborty, che mi ha chiesto anche lei di scrivere un endorsement. City of Brass è un romanzo migliore della media in circolazione, l’ho pensato subito fin dalla prima volta che l’ho letto.
ML: Perfetto, prendiamo appunti… Quali sono i tuoi progetti futuri?
MS: Conviene che io spieghi un po’ la cronologia dei miei libri. La serie di Ryria si svolge in un mondo simile al medioevo del milleduecento. La serie iniziato con Age of Myths corrisponde pressappoco all’età del bronzo. Il libro su cui sto lavorando ora copre più o meno l’età del crollo dell’impero romano. Se la serie di Ryria racconta il medioevo dopo la fine dell’impero, adesso torno indietro per raccontarti l’impero. Sarà una trilogia: il primo romanzo racconterà dell’inizio dell’impero, il secondo del suo acme e il terzo la caduta, che è al centro anche della serie di Ryria. Questa volta mostro nei dettagli cosa è accaduto e sarà molto eccitante perché compariranno molti personaggi che sono nominati in altri romanzi. Questo è quello su cui sto lavorando al momento. In seguito, potrei interrompere col fantasy per un po’ ma so già che dovrò scrivere altri romanzi della serie di Ryria, perché i lettori la adorano.
ML: E anche io! Ultima domanda: siamo di Blood Memories, il fan site italiano di Robin Hobb. Hai mai letto i suoi libri e che pensi di lei?
MS: Non ho letto i suoi libri, ma l’ho incontrata ieri sera e mi è sembrata una donna meravigliosa. Sono stato molto contento di conoscerla e so che ha una reputazione molto solida nel settore. Per questo desideravo molto conoscerla e mi sono avvicinato per salutarla.
La vita è così grande / che quando sarai sul punto di morire / pianterai un ulivo / convinto ancora di vederlo fiorire.
Roberto Vecchioni - Sogna, ragazzo, sogna
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