Lo Scrittore: dalla carta alla realtà. Incontri.
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14-05-2009, 21:10,
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Lo Scrittore: dalla carta alla realtà. Incontri.
Il mio scopo iniziale era quello di aprire un topic interamente dedicato al mio incontro con Patrick Rothfuss, l’autore de Il Nome del Vento, ma poi mi sono detto: perchè non parlare anche delle altre esperienze che ho avuto, lasciando così libero spazio agli altri di raccontare, eventualmente, la propria?
Detto fatto, salpiamo per questa nuova avventura che si svolgerà in rigoroso ordine cronologico. 11 Giugno 2003, Ore 18:02 – Terry Brooks Erano proprio le 18:02 di un assolato pomeriggio bolognese, quando Terry Brooks fece il suo ingresso presso la Feltrinelli sita all’ombra della Torre dell’Asinelli e della Torre della Garisenda. Io c’ero. La Matta, c’era. Althea, c’era. Eravamo tutti e tre in fremente attesa di quel momento ed è proprio da quel giorno che è nata questa nostra amicizia. Mentre lo scrittore firmava il mio libro, le gambe mi tremavano come uno scolaretto alla sua prima interrogazione. Davanti ai miei occhi c’era il mio autore preferito, la persona con la quale sono cresciuto a partire dai 14 anni fino a 27 e, perchè no, anche oltre. Ebbene signori, fu in quel momento, per riprendere il resoconto che scrissi all’epoca, che compresi una cosa: la magia esiste, è reale. La magia non è una palla di fuoco che sfreccia verso un nemico, una folata di vento che sussurra dal nulla. La magia è trovarsi davanti due occhi di un blu abbagliante, profondi come l’oceano, che ti scrutano e sorridono. La magia è trovarsi davanti a quei capelli bianchi, candidi come la neve, che tante volte hai visto in fotografia. Terminati che furono gli autografi, uscimmo dalla libreria e seguimmo Brooks nella seconda libreria dove era prevista l’altra presentazione e, meraviglie delle meraviglie, c’eravamo solo noi di TerryBrooks.it! Abbiamo aspettato un momento fuori e ad un certo punto l’interprete è venuto da noi dicendo: “Ragazzi, se entrate, Terry vuole dirvi una cosa!” Vi agevolo la prima foto, quella del mio autografo: ![]() Quella che segue è la foto del sottoscritto con Terry Brooks: ![]() Infine, la foto di gruppo dove troviamo di nuovo il sottoscritto, la Matta (la ragazza subito accanto a me con la borsa) e Althea (alle spalle della Matta): ![]() 8 Maggio 2008, ore 18:30 – Clive Cussler, Marco Buticchi (segue articolo scritto da me medesimo su http://www.terrybrooks.it) Su quella spiaggia stava disteso, su una stuoia di bambù, un uomo abbronzatissimo alto un pò più di un metro e novanta che indossava soltanto un paio di calzoncini da bagno. Il petto robusto e villoso, che si sollevava lentamente a ogni respiro, era corsparso di gocce di sudore che scendevano come tracce di lumaca e cadevano a mescolarsi con la sabbia. Il braccio che proteggeva gli occhi dal potente sole tropicale era muscoloso e agile. I capelli neri, folti e disordinati, ricadevano sulla fronte e coronavano un viso dai lineamenti duri ma dall'espressione cordiale. Dirk Pitt si scosse dal dormiveglia, si sollevò sui gomiti e scrutò il mare con i profondi occhi verdi. Vortice è il primo libro di una lunga serie in cui compare Dirk Pitt, il personaggio più famoso di Clive Cussler. La descrizione riportata poco sopra si riferisce proprio a Dirk Pitt ed è la prima che ci viene regalata dallo scrittore statunitense. Ebbene, io ho visto Dirk Pitt. Magari un Pitt più anziano di quello della descrizione, ma io l'ho visto. Clive Cussler, infatti, presentava il suo nuovo libro, "Il Tesoro di Gengis Khan" alla Melbookstore di Via Nazionale. ![]() Capelli bianchi, sguardo vivace, allegro ma attento a cogliere ogni sfumatura, un uomo tranquillo e decisamente alla mano. Mi ha ricordato molto Terry Brooks. Anche lui è stato di una disponibilità disarmante. Prima di addentrarmi nella narrazione dell'incontro vero e proprio è bene raccontare quello che mi è successo durante il viaggio d'andata: fidatevi, è degno di nota. Volevo stare tranquillo: per aver tempo di contrastare ogni tipo di imprevisto esco di casa alle 17, nonostante la presentazione cominciasse alle 18:30. Dopo aver acquistato i miei due bravi biglietti per l'autobus (prevenire è meglio che curare e 2 € al tabaccaio sono meglio di 101 € al controllore), mi sono diretto alla fermata dell'autobus. O almeno, lì dove credevo fosse la fermata. Infatti quando sono arrivato sul posto mi sono reso conto che la fermata non esisteva più. Poco male, mi sono detto, l'avranno spostata insieme a quella del 719 che sta poco più avanti. Faccio altri 100 metri, arrivo alla fermata del 719 che però era rimasta tale: infatti li fermava soltanto quell'autobus. Non potendo fare altro mi sono diretto all'altra fermata che conoscevo e dove sapevo che si fermava l'autobus che mi serviva. Arrivo lì alle 17:20 e per fortuna è quella giusta. Evidentemente avevano cancellato dalla faccia della terra la fermata sotto casa mia per lasciare intonsa solo quella a metà del Lungotevere Testaccio. Alle 17:35 giunge da lontano un autobus che all'aspetto è senz'altro un 170: verde, un jumbobus (di quelli snodabili tipo circolare, con lo snodo centrale). Si, non può essere che lui. Mentre si avvicinava però ho notato due particolari: non aveva nessun numero e non c'era nessuno a bordo. Che sia un mezzo che sta tornando al deposito o comunque non in servizio? Nel dubbio non faccio nessun cenno, l'autobus passa oltre e con mio sommo orrore scopro che sul retro c'era scritto "170" grosso come il mondo. Insomma ho perso l'autobus nel più idiota dei modi. Maledicendo l'autista per non aver messo il numero anche davanti, non ho potuto far altro che aspettare. Per fortuna dopo cinque minuti è passato un altro 170, stavolta col numero ben scritto davanti e con la gente a bordo. Morale della favola, sono arrivato alle 18. Per fortuna le sedie erano ancora libere e dopo un rapido giro in libreria, alle 18:15 mi sono accomodato in prima fila, posizione centrale. Mentre le sedie intorno a me andavano riempendosi, una signora tutta elegante e distinta si è avvicinata ad altre due signore della stessa caratura sedute poco distanti da me, porgendo loro due copie del nuovo libro di Cussler e dicendo che li aveva già fatti firmare. Non appena la signora ha finito di parlare con quelle che probabilmente erano due sue amiche, le ho chiesto: "Mi scusi, ma dopo verranno firmate anche le altre copie?" E la signora: "Credo proprio di si!" Io: "Bene! Tra l'altro ho portato del lavoro anche per Buticchi, spero possa firmare qualcosa anche lui!" La signora: "Si, senz'altro!" Nel frattempo dietro di me si erano seduti due scaldabagni semoventi, due ragazze una più brutta dell'altra, che cominciano a chiacchierare come due suocere e a fare commenti a destra e a manca. Mio malgrado ho cercato di infilarmi nella conversazione perchè in fondo erano le uniche due persone più o meno della mia età presenti alla presentazione del libro. Abbiamo parlato un pò di Cussler e poi mi hanno dato del "saputone" perchè sapevo che Tabitha è la moglie di Stephen King, cosa che loro non ricordavano affatto! A quel punto si erano anche rese conto che i nostri gusti letterari erano più o meno simili. Alle 18:30, puntuali come un orologio svizzero, la presentazione è cominciata. All'inizio Buticchi ha introdotto un pò l'autore ed il libro e tra le altre cose ha citato la moglie, indicandola. Ebbene, in quel momento mi sono reso conto che la signora con cui avevo tranquillamente scambiato due parole prima dell'inizio della presentazione era la stessa che Buticchi stava indicando in quel momento! Quando Buticchi ha terminato la sua introduzione, Cussler stesso ha raccontato un pò la sua storia editoriale. Quando ha finito di parlare è stata data al pubblico la possibilità di fare alcune domande. La più bella è stata fatta da un signore che era seduto accanto a me. Il tipo prende il microfono e comincia declamando il suo curriculum: il signore è stato nientepopodimenoche il responsabile dei servizi subacquei della RAI per ben 40 anni, quindi non proprio l'ultimo arrivato. Da far mio, ho pensato come il buon Totò: alla faccia del bicarbonato di sodio! Ad un certo punto ha cominciato ad introdurre la domanda, parlando della NUMA. Più parlava e più mi dicevo: non è possibile che adesso fa QUESTA domanda. Non è possibile, dovrebbe saperlo. Alla fine fa proprio la domanda che temevo facesse: "Ma la NUMA è un organizzazione che esiste solo nella fantasia, nei suoi libri... oppure esiste anche nella realtà?" Ma, dico, lo so io che la NUMA esiste anche nella realtà e non lo sai tu che per 40 anni hai fatto il responsabile dei servizi subacquei della RAI? Dopo le domande, il buon Cussler ha firmato i libri a TUTTI i presenti e quando ha finito si è fatto una foto con me e i due scaldabagn... ahem, le due ragazze. Per finire, la prima foto ritrae Marco Buticchi... ![]() ...e la seconda il sottoscritto con Clive Cussler! ![]() E questo è l’autografo: Sabato 9 Maggio 2009, ore 18:00 Quindici minuti prima dell’orario fissato per l’incontro con Patrick Rothfuss ero già in libreria. Puntuale, l’autore si è presentato insieme al suo traduttore per l’Italia e insieme ad una rappresentante della Fanucci (alla quale, in qualità di Capitano della Blood Memories, volevo fare le mie rimostranze su come trattano la Hobb, ma non ho avuto modo). L’incontro è partito con un lungo botta e risposta tra noi lettori (eravamo non più di una diecina) e ad un certo punto ho personalmente messo in difficoltà il nostro Rothfuss. Leggendo il primo centinaio di pagine mi ero reso conto che i personaggi davano molta importanza al nome delle persone e degli oggetti: questa cosa l’ho già trovata nei libri di Paolini e, prima ancora, in Earthsea della Ursula LeGuin. Di conseguenza gli ho chiesto se questa cosa derivava da Earthsea oppure se era frutto di un suo particolare ragionamento. Lui mi ha guardato in silenzio per alcuni istanti e poi fa: “Mmm... it’s a good question!” Il tipo comunque è simpatico, dalla battuta facile e soprattutto parla in modo comprensibile. All’inizio avevo qualche difficoltà ma poi più ascoltavo e più mi rendevo conto che riuscivo ad afferrare il senso di quello che diceva prima che il traduttore facesse il suo lavoro. Detto questo, passiamo alla foto: ![]() ...e all’autografo: ![]()
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15-05-2009, 02:22,
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RE: Lo Scrittodalla carta alla realtà. Incontri.
(14-05-2009, 21:10)Wintrow Ha scritto: L’incontro è partito con un lungo botta e risposta tra noi lettori (eravamo non più di una diecina) Appena dieci lettori?!? ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Con il permesso di tutti, vado a prendere a testate lo spigolo del muro per il profondo sdegno e l'incontenibile disperazione... ![]() ![]() Occhi-di-notte Ha scritto: |
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15-05-2009, 10:51,
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RE: Lo Scrittore: dalla carta alla realtà. Incontri.
Fortunato te, Ale, per aver incontrato Terry
![]() ![]() ![]() Io purtroppo non ho mai incontrato nessuno scrittore "mitico", nel senso da me molto amato... L'unico di un certo spessore è stato Valerio Massimo Manfredi - che ho conosciuto due volte - ma sicuramente non può avere il posto nel mio cuore che hanno Brooks, la Hobb, la Bujold, Pennac, Camilleri e così via ![]() marco |
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16-05-2009, 23:19,
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RE: Lo Scrittore: dalla carta alla realtà. Incontri.
Patrick Rothfuss!!!! Anche io volevo!!!!
![]() ...io ho incontrato solo Silvana De Mari, e ne vado fiera. Mi sono emozionata un sacco, e siamo tuttora in contatto...^_^ ![]() ![]() Però ho fatto una figuraccia in una lettera a Scott Lynch: volevo dirgli che doveva avere quattro cervelli, per gestire tutte le trame che lui riesce a gestire, invece gli ho scritto che sarebbe meglio se lui avesse quattro cervelli, per le trame che gestisce..che figura...eppure i suoi librimi piacciono moltissimo... ![]() |
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25-05-2009, 12:02,
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RE: Lo Scrittodalla carta alla realtà. Incontri.
(16-05-2009, 23:19)Iku Ha scritto: ...io ho incontrato solo Silvana De Mari, e ne vado fiera. Mi sono emozionata un sacco, e siamo tuttora in contatto...^_^Anche tu? OO Non mi dire che ci siamo pure incrociate sul suo blog! Per il resto, io ho incrociato, oltre a Silvana, Joe Abercrombie a Londra (facendo una figura da cretina insieme al mio ragazzo, ma tant'è...) e Licia Troisi, al cui incorntro ho accompagnato due amici. Io personalmente la evito come la peste... D'altronde, l'isoletta non è molto frequentata da letterati di sorta... UFF! One does not need the size of a dragon to have the soul of a dragon. Robin Hobb |
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25-05-2009, 12:33,
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RE: Lo Scrittore: dalla carta alla realtà. Incontri.
No, sul blog no perchè...ho una compatibilità bassissima con il suo blog.
Se ti interessa linko la mia esperienza... ![]() ![]() |
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25-05-2009, 12:36,
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RE: Lo Scrittodalla carta alla realtà. Incontri.
(25-05-2009, 12:33)Iku Ha scritto: No, sul blog no perchè...ho una compatibilità bassissima con il suo blog.Volentierissimo! Essì, il blog di Silvana è poco compatibile anche con me, ma almeno mi fa pensare. Spero di reincontrarla al più presto per discutere con lei a voce... One does not need the size of a dragon to have the soul of a dragon. Robin Hobb |
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25-05-2009, 12:43,
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RE: Lo Scrittore: dalla carta alla realtà. Incontri.
Si, fa pensare. DECISAMENTE...
Sono combattuta tra il consigliarlo e il consigliare di evitarlo... Dunque, ho linkato il tutto sul topic segnalibro...sono tre post sul mio blog che scrissi allora...buon lettura! ![]() |
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25-05-2009, 12:49,
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RE: Lo Scrittore: dalla carta alla realtà. Incontri.
ti dico, io l'ho linkato su entrambi i miei blog, ma lo consiglio solo a chi è in grado di ragionarci sopra: lo trovo sconbsigliato a estremisti di entrambi i partiti. Io stessa evito spesso di commentare, o commento solo dopo aver riflettuto mooooolto bene. Talvolta, ho preferito scriverle in privato, anche perchè le minacce e gli insulti che ha ricevuto, comunque rappresentano un malcostume contro cui la solidarietà è doverosa.
One does not need the size of a dragon to have the soul of a dragon. Robin Hobb |
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25-05-2009, 12:51,
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RE: Lo Scrittore: dalla carta alla realtà. Incontri.
Si, si vedono spesso in giro anche persone che magari si oppongono (giustamente) ma lo fanno con mezzi anche peggiori...
(mi è uscito spontaneo, non che voglia dire che Silvana De Mari è da criticare, anzi...solo...la maleducazione dilaga) ![]() |
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