Robert A. Heinlein
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03-08-2015, 01:13,
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Robert A. Heinlein
Visto che parlando in forum si era dimostrato un certo interesse per le opere di Robert A. Heinlein, apro questa sezione per parlare delle sue opere. Ecco quello che posso dire di questo autore in base a quanto letto di lui, Straniero in terra straniera e Fanteria dello spazio.
Straniero in terra straniera, quando venne pubblicato per la prima volta nel 1961, subì pesanti tagli (quasi un quarto del volume venne eliminato) perché la casa editrice ritenne che avrebbe potuto risultare offensivo per i gusti e la morale dell’epoca. Per certi versi il romanzo di Robert A. Heinlein fu considerato qualcosa troppo vicino ai figli dei fiori, troppo libertino per come tratta argomenti come il sesso, la proprietà, il denaro. E’ stato solo nel 1989, anno successivo la morte di Heinlein, quando venne rinnovato il copyright di Straniero in terra straniera, che il volume poté essere pubblicato nella sua versione originale. Infatti, nel 1976 negli Stati Uniti fu varata dal Congresso una legge sui diritti d’autore secondo la quale, nel caso un autore morisse e gli eredi rinnovassero i copyright, qualsiasi contratto precedente veniva automaticamente cancellato. Heinlein aveva conservato una copia del manoscritto originale in un file custodito presso la biblioteca dell’Università della California di Santa Cruz e la moglie, confrontando la prima versione con quella pubblicata, comprese il grosso errore dell’effettuare i tagli; parlandone con l’agente di Robert, ebbe modo di far prevalere le sue ragioni e stessa cosa avvenne con i redattori della casa editrice (che nel frattempo erano cambiati), convenendo anche loro come l’originale fosse migliore di quella censurata. E così, dopo quasi trent’anni dalla sua prima uscita, i lettori hanno avuto modo di leggere quella che forse è l’opera migliore di Heinlein. Un romanzo di fantascienza, questo è certo, ma Straniero in terra straniera è un’opera che traveste il messaggio originale del Vangelo, trasmettendo quello che voleva essere lo spirito di libertà, consapevolezza e crescita che veniva dalla conoscenza di se stessi, della realtà e della vita. La proprietà e il denaro non sono visti come qualcosa di così importante come invece è sempre stato per le istituzioni e le società, mentre invece il sesso viene ritenuto un modo per avvicinare le persone, perché considerato (come a esempio nella kabbalah) un’esperienza angelica, che eleva gli individui. Quanto mostrato da Heinlein non va inteso come libertinaggio, come un fare sesso sempre e con chiunque, ma un modo d’intendere il sesso libero da tabù, da ossessioni, sfruttamenti, soprattutto dalla gelosia e dalla possessività, come qualcosa di naturale, senza quelle limitazioni create dalle morali delle cosiddette società, che spesso sono ipocrite e non fanno che addossare pesi alle persone, rovinandogli l’esistenza. E’ attraverso Valentine Michael Smith, figlio di due membri della prima spedizione su Marte (di cui è erede di una grande eredità finanziaria), cresciuto dai marziani e poi riportato da adulto sulla Terra da una successiva spedizione, che si conosce una mentalità che appare straniera, si può dire propriamente aliena, in un mondo limitato da tante morali e leggi che cercano solo di sfruttare l’individuo. In un percorso di crescita che lo vede da individuo ingenuo, che si fida di tutti e per questo capace di essere sfruttato da chiunque, divenire, grazie all’aiuto di Jubal Harshaw (che significa “padre di tutti”) e delle esperienze che fa grazie alle persone che incontra, quella guida, quel messia giunto sulla Terra per mostrare una via che fa comprendere meglio e rendere migliore l’esistenza. E’ attraverso le esperienze, il contatto con i suoi simili umani (anche se lui è stato educato con una mentalità marziana, atta a non avere fretta, a cercare di conoscere a fondo le cose, senza dare importanza a cose come proprietà, denaro, morte, dato che quest’ultima è solo uno stato di passaggio per altri livelli d’esistenza), che Michael arriva a grokkare (termine marziano dai tanti significati quali a esempio bere, comprendere, fare proprio) gli esseri umani (cosa in cui riesce dopo aver assistito allo zoo a una scena tra alcune scimmie e aver compreso il dolore e il motivo per cui si ride) e proprio per questo aiutarli a evolvere, a compiere quelli che comunemente vengono chiamati miracoli, ma che altro non sono che la manifestazione di una maggiore comprensione dell’esistenza e permettono non solo di spostare o far sparire gli oggetti senza toccarli, ma anche cambiare il proprio corpo e mantenerlo sempre in salute, inattaccabile dalle malattie, agli effetti dell’alcool, delle droghe, dei veleni. Una via però che pochi sono in grado di comprendere e seguire, mentre i più non solo non la riescono a capire, vedendola come male, come eresia, peccato, crimine, qualcosa da eliminare, distruggere (proprio come accaduto a Gesù, perseguitato e messo a morte dai Sommi Sacerdoti perché lo ritenevano un pericolo per il potere loro e della loro istituzione religiosa), perché l’umanità non è in grado di concepire qualcosa che viene dato gratuitamente (troppo abituata a dover pagare, fare fatica per ottenere le cose) e che serve a rendere liberi. Una via dove la bontà, le buone intenzioni non bastano, perché da sole portano solo all’inferno ed è per questo che occorre quella saggezza, che in apparenza sembra cinismo e disincanto, che Jubal ha dato a Michael quando è vissuto sotto il suo tetto e lo proteggeva da chi voleva appropriarsi delle sue ricchezze, insegnandogli, attraverso le discussioni che avevano, il modo di fare di un mondo a lui straniero. Michael (da notare che il nome dell’Uomo di Marte è lo stesso dell’Arcangelo Michele, di cui lui è incarnazione sulla Terra, e di come queste figure compaiono nel romanzo, associate agli Anziani che vivono su Marte) grokka che l’umanità impiegherà tempo a cambiare, centinaia, forse migliaia di anni (e forse non cambierà mai del tutto) e divenire quel modello che lui vuol trasmettere; grokka che pochi capiranno il significato della frase che lui e chi lo segue usano, “Tu sei Dio” (riprendendo una frase usata da Gesù nel Vangelo “Voi siete dei“, indicando così la presenza dell’essere divino in tutto ciò che è vivo), indice delle illimitate capacità dell’uomo se ha la volontà di cambiare, di conoscere, di comprendere (ma anche una sfida, una rivendicazione della propria responsabilità personale), mentre i più riterranno simili parole come offese alla loro cosiddetta morale e per questo ricercheranno di mettere in pratica quella sorta di distorta giustizia che altro non è che un modo per dare sfogo alla rabbia e alla violenza insiste e represse nel loro animo. Straniero in terra straniera [leggi] Spoiler [leggi] poi con il suo carisma, la sua apertura mentale, il desiderio di condividere con gli altri ciò di cui dispone e il suo essere anarchico (che non significa portare caos come spesso si pensa con il termine anarchia, ma mettere la libertà della persona e la completa responsabilità di se stessi al primo posto). Ma sarebbe limitante pensare che tutto il romanzo dipenda da lui, quando grande importanza hanno le azioni, i pensieri e le parole anche dei personaggi secondari; molto interessanti e profonde le riflessioni fatte su quella che è la politica, la televisione (definita la scatola delle cazzate) e sull’arte, considerata un mezzo per insegnare all’uomo, come ben mostrato dal brano seguente: “il mondo è diventato pazzo, e l’arte contemporanea dipinge sempre lo spirito dei suoi tempi. Rodin produsse le sue maggiori opere alla fine del diciannovesimo secolo, e Hans Christian Andersen lo precedette solo di pochi anni. Rodin morì all’inizio del ventesimo secolo, ovvero più o meno proprio nel periodo in cui il mondo iniziò ad andare fuori di testa… portandosi dietro anche l’arte. «I successori di Rodin notarono le cose incredibili che faceva con la luce, l’ombra, la massa e la composizione (a prescindere dal fatto che tu le colga o meno), e le copiarono. Oh, come le copiarono! E le estesero, anche. Ciò che non colsero, però, è che ogni opera del maestro non solo raccontava una storia, ma metteva a nudo il cuore umano. I suoi successori, invece, si dedicarono a cose come il ‘design’, divenendo sdegnosi nei confronti di qualsiasi scultura o dipinto che raccontasse una storia. Arrivarono fino al punto di etichettare tali opere come ‘letterarie’, perché consideravano questa una brutta parola. Si dedicarono completamente all’astrazione, senza più degnarsi di dipingere o di intagliare qualsiasi cosa che ricordasse il mondo umano in cui viviamo.» Jubal scrollò le spalle. «I disegni astratti vanno benissimo… come carta da parati o per le piastrelle del bagno. Ma l’arte è un’altra cosa; è il processo attraverso il quale si evocano pietà e terrore, e non è affatto astratta, ma decisamente umana. Ciò che stanno facendo gli artisti moderni non è altro che una masturbazione pseudointellettuale, mentre l’arte creativa implica un vero e proprio rapporto, in cui l’artista deve sedurre e portare a un livello emotivo il suo pubblico ogni singola volta che si appresta a comporre un’opera.” (1) Una lettura davvero consigliata. 1. Straniero in terra straniera. Robert Heinlein. Fanucci Editore 2011, pag. 542 Fanteria dello Spazio è un romanzo di fantascienza del 1959 di Robert A. Heinlein, considerato negli Stati Uniti un’opera di formazione per i giovani, mentre in Italia è stato presentato come una lettura per adulti. Nonostante nel 1960 abbia vinto il Premio Hugo come miglior romanzo di fantascienza, non ha avuto un cammino facile: sebbene Heinlein avesse pubblicato prima di esso altri dodici romanzi con Scribner’s, l’editore lo bocciò completamente, avendo un comportamento che portò in seguito lo scrittore a non avere più rapporti con esso. Perché ci fu un atteggiamento duro e chiuso verso tale opera? Heinlein sapeva cavalcare lo spirito dei tempi e in alcuni casi era capace di precorrerli, avendo linee di pensiero che anticipavano quelle delle società e questo, in alcuni casi come quello in questione, non lo ha aiutato di certo (come nel caso anche di Straniero in terra straniera); inoltre il romanzo in questione fu accusato di militarismo, fascismo, exonofobia. Per capire il motivo di tali accuse occorre vedere il contesto nel quale lo scrittore scriveva, il periodo della Distensione tra Usa e URSS, che andava a influire nel giudizio di tutto ciò che era legato ai militari e alla guerra. Ma il romanzo non è un inno alla guerra, all’esercito. Certo mostra il servizio militare, l’addestramento, la diversità di pensiero tra civili e militari, ma non spinge all’uso della forza, della violenza, delle armi; invece centra il suo messaggio sulla responsabilità dell’individuo, sul farsi carico di doveri verso gli altri perché si possa vivere in un sistema giusto ed equilibrato. Se ogni individuo fa la sua parte per far diventare il luogo in vive un luogo migliore, allora le probabilità che lui e gli altri vivano bene aumentano. Naturalmente tutto ciò non può essere imposto, deve essere una libera scelta perché si radichi e diventi efficace: solo attraverso un pensiero consapevole acquisito con l’esperienza, lo studio, la disciplina, si deve arrivare a tale coscienza, a comprendere tale insegnamento. E se si viene addestrati a usare la forza non è certo per amore di essa, ma per una necessità, perché occorre essere pronti a difendere ciò che è importane perché esso non venga distrutto. Le belle parole, gli ideali sono qualcosa di elevato e magnifico, ma possono essere gettati nel fango e spazzati via in un soffio se non si è capaci di preservarli. L’opera di Heinlein non è militarista e non vuole certo spingere a dare il diritto di voto solo a chi ha svolto il servizio militare, ma vuole insegnare che tutto nella vita deve essere conquistato per poter cogliere il suo valore e rispettarlo: dare qualcosa, qualsiasi cosa, senza impegno, senza sacrificio, non fa apprezzare quanto vale veramente, proprio come succede con le generazioni attuali, cresciute viziate e capricciose, dove gli è stato dato tutto e che proprio per questo non sanno cogliere il significato della vita e del rispetto verso le cose, la natura, gli altri, ma sanno solo gettare fango e distruggere quello con cui hanno a che fare. Un’educazione sbagliata cha ha portato ben poco di buono, con individui irresponsabili, maleducati e dannosi che non credono in niente se non nel loro capriccioso egoismo, che non hanno un senso d’appartenenza perché hanno ben pochi sentimenti che li legano al prossimo che non siano d’opportunismo e sfruttamento. Individui che non hanno una casa, dato che non possiedono un cuore; perché la casa è dove sta il cuore. Tutto ciò è Fanteria dello Spazio, non certo la trasposizione cinematografica del 1998 di Paul Verhoeven, una pellicola dove davvero il messaggio che passa è quello dell’uso delle armi, della forza bruta, dell’individualismo e che perde tutto il significato dell’etica, del senso di responsabilità e della tecnologia presente nel libro (la cui impronta è davvero significativa nella vita militare), incentrandosi solamente sull’azione adrenalinica, sullo sprezzo del pericolo e sul vincere a tutti i costi. Un’interpretazione che porta a riflettere che, se il romanzo venisse proposto oggi per la pubblicazione, verrebbe scartato, dato che viviamo in paesi dove la corruzione e le raccomandazioni dilagano (mentre la meritocrazia è qualcosa di veramente raro, se non estinto) e si ha una mentalità di massa ristretta, limitata e involuta, troppo grezza per comprendere qualcosa di più elevato come l’etica e la responsabilità. ![]() ![]() |
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