Ipotesi per un eventuale seguito di Assassin's Fate

Oltre alla situazione generale dei vari paesi, farei una riflessione anche su quanto poco ne sappiamo della pietra venata d'Argento. Non ho una buona memoria, quindi potrei aver dimenticato alcune cose. Quello che mi ricordo è che...

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Ciò che sappiamo:
- Le persone possono essere assorbite dalla pietra per formare il proprio drago.
- Si può entrare e uscire dai Pilastri - composti da quella stessa pietra, ma con una runa incisa.
- Alcune volte chi le usa può perdercisi dentro o uscirne dopo molto tempo. Può succedere perché non si è istruiti nell'Arte, ma anche a causa del fatto che probabilmente i Pilastri non sono ideati come "strade a due corsie", ma come "strade a senso unico".

Ciò che non sappiamo:
Che cosa c'é nel "percorso" tra un Pilastro e un altro?
Cosa succedere a un corpo che entra nella pietra? Si dissolve?
Se si dissolve: pensando ai Pilastri, non è possibile il processo inverso anche per i corpi assorbiti nei "draghi"?
Se non si dissolve: nel caso del corpo di Fitz, che fine hanno fatto i vermi? Viene detto che non c'è una cura, ma in realtà il corpo di Fitz guariva, il problema era che la guarigione non riusciva a sostenere la velocità con cui si riproducevano i vermi. Ora però il "nuovo corpo" non potrebbe riuscirci? 

C'è anche un'altra cosa che mi lascia perplessa...

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Non c'è niente di più definitivo della morte, ma Fitz riporta in vita il Matto (...e anche dopo un considerevole periodo di tempo, visto che la decomposizione era già in atto). Alla luce di questo, non è legittimo avere qualche dubbio sul fatto che la Morte del Traditore costituisca un ostacolo più ostico della morte stessa?

Un altro dato: in realtà non ci sarebbe bisogno di ordinare ai vermi di morire. Fitz è riuscito a espellere dal corpo di Perseverante un pezzo di stoffa che stava facendo infezione...

Mi appello alle vostre conoscenze per nuovi spunti... o anche solo per dirmi che sto dicendo un mucchio di fesserie

Grazie mille per i tuoi commenti.

Sull'ultimo punto, considera che ogni uso della magia richiede un prezzo. Più è grande lo sforzo, maggiore è il rischio.




marco

Grazie, mi hai ricordato un tassello fondamentale. Quella è in effetti l’unica regola che possiamo dare per certa, perché ci viene ribadita più volte in modo diretto.
Ci ho pensato un po’ su, e in tutta risposta la faccenda si è complicata parecchio :

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Ogni buon autore di fantasy pone dei paletti all’utilizzo della magia nei suoi mondi immaginari, per evitare incoerenze nel proseguo dell’intreccio. Nel caso della Hobb però, a questi paletti si aggiungono alcune variabili:
1. La forza nell’Arte varia da persona a persona. Un esempio su tutti: Ciocco.
2. In alcuni luoghi sembra che la forza nell’Arte venga amplificata: durante il soggiorno a Kelsingra, Fitz non solo guarisce, ma modifica intere parti del corpo a seconda delle richieste, con una velocità e facilità disarmanti. Fitz sente di essere un semplice tramite e che la corrente d’Arte è molto “vicina” e rischia di trascinarlo via. E quando finalmente ritorna in sé, è prosciugato delle sue energie, ma tutto sommato non è un prezzo superiore a quello di un’intera confraternita intenta a guarire una persona.
3. Persone che non possiedono l’Arte possono acquisirla attraverso parti di drago o l’Argento, creare “legami d’Arte” e modellare materiali: il Matto si lega a Fitz, per poi rompere quel legame, e sfrutta le dita macchiate d’Argento per intagliare il legno, o conoscere la storia di un oggetto. La cosa diventa ancora più intricata se pensiamo che nel Matto scorre sangue Bianco, e questo sembra renderlo più resistente agli effetti negativi dell’Argento (a nessuno degli abitanti di Kelsingra verrebbe in mente di toccare l’Argento, perché considerato letale).
Da quest’ultimo punto possiamo desumere che l’Argento non ha lo stesso effetto su uomini, Bianchi, Antichi e draghi. E che (ma qui siamo su un terreno più accidentato, sul piano della speculazione pura) potrebbero esserci differenze “evolutive” tra chi possiede l’Arte dalla nascita e chi l'acquisisce in altro modo. Se poi l’Arte si intreccia con lo Spirito, bé, le variabili si moltiplicano a dismisura!
 
In pratica, procedere a ritroso per ricavare le regole create dalla Hobb è difficilissimo. In un certo senso, è come se avesse scritto un vero e proprio trattato di magia, roba che Necronomicon levati!

Risultato: Fitz e Amato potrebbero uscire dal Lupo, oppure no. Dal punto di vista dell’Arte - o meglio, da quel poco che ne sappiamo - non possiamo escludere nessuna delle due possibilità.
 
Provo a cambiare approccio. Vediamo la cosa da una prospettiva che ha più a che fare con i personaggi e l’intreccio: Fitz e Amato hanno ancora qualcosa da dire?

E qui la mia obiettività va a farsi benedire , ma credo sia una domanda necessaria.