Robert Jordan

Ho finito cinque minuti fa "La grande caccia ", e devo dire che l'ho trovato di una bellezza e potenza evocativa immense.
Rispetto al primo in questo secondo volume si entra subito nel vivo dell'azione, vengono approfonditi tutti i vecchi personaggi (soprattutto Rand) ed aggiunti di nuovi (il mio preferito per ora è Hurin) in una trama sempre più complessa ed avvincente, anche se forse in alcuni punti un pochino affrettata ed ingenua; ad esempio ho trovato strano

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che tutti,nobili compresi, abbiano scambiato Rand per un Lord solo perchè è benvestito, di solito le persone nobili di nascita si riconoscono dal modo di comportarsi e parlare non dal guardaroba.
Allo stesso modo ho trovato affrettata e superficiale l'amicizia tra Elayne, Egwene e Min, posso capire il reciproco sollievo nel trovarsi di fronte ragazze simpatiche e socievoli, ma passare da perfette sconosciute a "Il potere del trio coincide col mio" nel giro di meno di dieci pagine mi è sembrato un pò fuori luogo .
Un discorso analogo vale per la cattura delle ragazze all'uscita delle Vie, l'eccessiva facilità con cui si sono lasciate convincere dalle parole di Liandrin "Boa costrictor" Sedai fa a pugni col loro back ground , soprattutto con quello di Nynaeve, per natura sospettosa e diffidente.
A proposito di Nyaneve devo dire che il suo personaggio si evolve in maniera stupenda complice anche la storia d'amore con Lan (bellissima e romantica ) che la costringe a maturare ed abbandonare l'immagine di Sapiente per diventare una donna più vera e completa, con tutte le debolezze delle donne innamorate.
Il finale epico fino all'ultimo respiro mi ha fatto venire la pelle d'oca, credo di aver trattenuto il fiato per tutto l'ultimo combattimento tra Rand e Il tenebroso, anche se in fondo mi è rimasto un pò d'amaro in bocca, alla fine speravo in un chiarimento tra Rand ed Egwene che purtroppo non c'è stato

Arrivata a questo punto nella lettura emergono in maniera chiara le enormi somiglianze tra Jordan e Goodkind, va detto però che se Goodkind pecca di poca originalità nei suoi romanzi ha il pregio di avere un contesto di riferimento molto, molto più piccolo, che gli consente di approfondire meglio certe tematiche che purtroppo in Jordan risultano un pochino dispersive a causa dell'ampiezza dell'ambientazione .
Per concludere un romanzo intenso, splendido, epico, che richiede pazienza e concentrazione ma che lascia una traccia indelebile nel cuore del lettore.
Fortuna nell'ombra
Ser