Guy Gavriel Kay
La trilogia di Fionavar e non solo
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15-09-2009, 19:49,
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RE: Guy Gavriel Kay
Fammi sapere come sono!
Intanto gongolo del fatto che fra le sette letture, diverse sono già nel mio bagaglio fantasy ![]() marco |
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15-09-2009, 20:22,
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RE: Guy Gavriel Kay
...cielo!
Fa sempre piacere sapere che esistono fantasy ancora non letti... ![]() ...meno rendersi conto che non li avevo mai sentiti, nonostante la mia presunta esperienza... ![]() ...ma tant'è... ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Ok, letto i post...e sono ancora più curiosa!!! Lessi Narnia e non mi piacque affatto... (prima che qualcuno mi condanni anche per questo..suvvia, non vi fermate, io non apprezzo nemmeno Tolkien!!! ![]() ![]() ...scommetto che a Torri ce l'hanno...oppure a Monticello Conte Otto...(per chi se lo stesse chiedendo, sono due paesi le cui biblioteche possiedono IL FANTASY...per chi legge Pratchett, somigliano a quella biblioteca...) ![]() |
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16-09-2009, 03:44,
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RE: Guy Gavriel Kay
Oh, eccomi qui a parlare del mio primo Guy Gavriel Kay.
![]() Più che Il paese delle due lune - titolo comunque pertinente - preferisco riferirmi al libro usando il nome originale, Tigana, che è poi la parola chiave dell'intera vicenda. Senza rivelare troppo, la storia comincia sulle sponde della Deisa, alla vigilia della battaglia risolutiva fra i difensori di Tigana e gli invasori ygrathiani: il principe di Tigana, Valentin, ha appena ucciso in uno scontro il giovane Stevan di Ygrath, l'adorato figlio del conquistatore Brandin, e si prepara a morire sotto la furia vendicativa della sua magia. Brandin spazza via gli uccisori del figlio e fa sua la libera provincia di Tigana, ma per lui non è abbastanza: per punire l'orgoglio dei suoi abitanti lancia un sortilegio sull'intera penisola che cancellerà per sempre il nome e la gloria di Tigana dalla memoria di chiunque non sia nato in quella terra. Già questa premessa dovrebbe far intravedere una certa originalità della trama, che si dipana in modo davvero curioso. In principio ero molto scettica, se non addirittura delusa, nel ritrovarmi in mano un libro stilisticamente scarno, essenziale, quasi sbrigativo nel presentare i personaggi e nell'esporre le situazioni; abituata alla profonda introspezione della Hobb o, comunque, ad autori molto generosi nelle descrizioni e nelle caratterizzazioni, lo stile disadorno di GGK mi aveva lasciato perplessa. Eppure, capitolo dopo capitolo, la storia mi ha preso tantissimo: dei protagonisti (Alessan e Brandin su tutti) conosciamo molto poco, ma quei pochi dettagli che l'autore concede bastano a delinearne i tratti e a dar loro spessore; mi ha sinceramente affascinato la capacità di dar vita a personaggi tanto carismatici spendendo così poche parole. E poi, non sono stereotipati: Alessan è un vendicatore riluttante, che cerca giustizia e non la semplice soddisfazione personale; Brandin non è il tipico stregone malvagio, ma un uomo che ama e soffre con tutto il suo cuore; Dianora è una traditrice del suo sangue e della sua gente, ma nessuno se la sentirebbe mai di condannarla. E ugualmente riusciti e interessanti sono Baerd, Catriana, Sandre, Erlein... I colpi di scena sono tanti e ben pensati (quello conclusivo è davvero geniale... sono rimasta basita alla fine dell'epilogo!), ci sono almeno un paio di momenti davvero molto toccanti e viene pure concesso un discreto spazio alla sessualità (che nel caso di Alianor risulta forse un po' gratuita, ma senza comunque scadere nel volgare). Non è usuale, poi, che l'ambientazione di un fantasy richiami l'Italia medievale: la penisola del Palmo, che per morfologia ricorda il Peloponneso, è costruita sul modello italiano, frazionata in staterelli e preda perenne dei conquistatori stranieri; Kay ha soggiornato a lungo in Toscana per documentarsi e l'immagine di Avalle delle Torri, una delle due città più importanti di Tigana, gli fu ispirata da San Gimignano. Infine, ho adorato l'invenzione della riselka, basata sulla rusalki delle leggende slave: ![]() "One man sees a riselka: his life forks there.
Two men see a riselka: one of them shall die. Three men see a riselka: one is blessed, one forks, one shall die. One woman sees a riselka: her path comes clear to her. Two women see a riselka: one of them shall bear a child. Three women see a riselka: one is blessed, one is clear, one shall bear a child." Insomma, Il paese della due lune (Tigana) è un libro sorprendente sotto molti aspetti. Penso che presto o tardi lo rileggerò in inglese poiché tutti dicono che vale la pena farlo e perché sospetto che il buon Riccardo Valla non abbia fatto un lavoro di traduzione così eccelso. Ma vi consiglio di aspettare la controprova di Althea, a cui lo farò leggere prossimamente: lei ha gusti molto più difficili dei miei e sono proprio curiosa di sapere se gli darà una promozione o una sonora stroncatura... ![]() Dimenticavo: io che credevo di aver subito capito chi sarebbe morto, chi avrebbe fatto coppia con chi, chi avrebbe tradito, etc etc sono stata piacevolmente gabbata. Molto divertente, signor Kay. Davvero molto divertente. ![]() ________________________________________________________________________________ (15-09-2009, 19:49)Umbra Ha scritto: Intanto gongolo del fatto che fra le sette letture, diverse sono già nel mio bagaglio fantasy E tu come diamine hai fatto a mettere le mani sui libri di GGK? ![]() Io ho ricevuto soltanto stamattina l'ultimo volume della trilogia di Fionavar (pagato 0.99 € su Ebay *_____*), e sono giustappunto alle prese col primo libro della serie! ![]() Occhi-di-notte Ha scritto: |
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16-09-2009, 09:09,
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RE: Guy Gavriel Kay
OT
Spoiler [leggi] ![]() |
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16-09-2009, 11:05,
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RE: Guy Gavriel Kay
(16-09-2009, 03:44)The Fool Ha scritto: Ma vi consiglio di aspettare la controprova di Althea, a cui lo farò leggere prossimamente: lei ha gusti molto più difficili dei miei e sono proprio curiosa di sapere se gli darà una promozione o una sonora stroncatura... Io gusti difficili?? Davvero? ![]() Quando tornerai ad essere cittadina, la prima cosa che farò (ovviamente dopo aver reso omaggio ai mici! ^^) è appropriarmi di questo libro! ![]() ![]() ![]() |
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16-09-2009, 12:25,
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RE: Guy Gavriel Kay
(16-09-2009, 03:44)The Fool Ha scritto:(15-09-2009, 19:49)Umbra Ha scritto: Intanto gongolo del fatto che fra le sette letture, diverse sono già nel mio bagaglio fantasy E dove leggi tesoro che ho GGK? Fra le letture imperdibili bla bla bla ne ho molte... GGK mi manca, ma corro a vedere come lo posso rintracciare ![]() ![]() marco |
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17-09-2009, 04:33,
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RE: Guy Gavriel Kay
Dicevo ieri che avrei iniziato la trilogia di Fionavar. Dunque, scorre talmente bene che sono già a metà volume. Finora lo trovo fantastico e, di nuovo, molto particolare. Posso smentire - con mio enorme sollievo! - le presunte somiglianze con Narnia: i cinque protagonisti (tre ragazzi e due ragazze) non sono parenti, sono tutti studenti universitari e hanno dei caratteri e dei trascorsi a dir poco interessanti. La loro età , con tutto ciò che ne consegue, li discosta totalmente dai dolci ragazzini di C.S Lewis... ^___^
Sono ancora più curiosa perché ho letto in rete che lo stesso Jordan avrebbe (pesantemente) ripreso alcuni elementi di Fionavar ne La ruota del tempo (le due serie sono nate in contemporanea). Ora voglio proprio capire quanto sono fondate queste affermazioni. (16-09-2009, 09:09)Iku Ha scritto:The Fool Ha scritto:Molto divertente, signor Kay. Davvero molto divertente. Hai proprio ragione, Iku. Credo non ci sia piacere più sublime per un narratore che lasciare di stucco il proprio pubblico. Ma anche i lettori/ascoltatori/spettatori non potrebbero augurarsi di meglio, e credo che su questo punto siamo tutti d'accordo. ^___^ A questo punto, voglio proprio vedere se il finale del tuo Luckless riuscirà a fregarmi o no... ![]() (16-09-2009, 12:25)Umbra Ha scritto: E dove leggi tesoro che ho GGK? Fra le letture imperdibili bla bla bla ne ho molte... GGK mi manca, ma corro a vedere come lo posso rintracciare E ti pareva che avevo capito fischi per fiaschi... ![]() Sono contenta di averti incuriosito e averti addirittura convinto a comprare il libro. Se non ti piace, però, non tirarmelo dietro... io avevo caldamente raccomandato di aspettare il parere numero 2! ![]() ![]() Occhi-di-notte Ha scritto: |
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17-09-2009, 09:46,
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RE: Guy Gavriel Kay
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24-09-2009, 02:22,
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RE: Guy Gavriel Kay
Seppure in ritardo, devo spendere due doverose parole su La strada dei re (incomprensibile versione italiana dell'originale The Summer Tree -.- ).
Per me, il primo volume di Fionavar è stato una lettura trascinante. Ad averne avuto il tempo, l'avrei terminato in una serata: la narrazione è molto scorrevole, il ritmo sempre alto ed è fin troppo facile andare avanti a oltranza. Come avevo accennato nel post precedente, i protagonisti sono cinque studenti universitari di Toronto che - per ragioni che non vi anticipo - vengono invitati a Fionavar da due personaggi piuttosto singolari. Quello di Fionavar è un nome ricorrente nei libri di Guy Gavriel Kay: l'autore, infatti, inserisce un accenno alla sua esistenza in ogni storia che scrive, indicandolo come il primo di tutti i mondi, il primo ad essere creato e quello a cui ognuno, un giorno, farà ritorno (in Tigana, per esempio, ne parla con desiderio Brandin, chiamandolo Finavir). E' un mondo fiabesco con maghi, veggenti, nani, ninfe, elfi, le immancabili creature del male e dei e dee in conflitto fra loro; tutti elementi classici del fantasy, ma che presentati con il cinismo, il disincanto e lo spirito pratico dei ragazzi di Toronto acquistano una grande originalità . Fra i protagonisti spiccano per ora Paul e Kimberly, le cui storie sono state maggiormente seguite e approfondite; Kevin ha tutta la mia simpatia ma, come Jennifer, non ha ancora un suo spazio nella vicenda; Dave, invece, lo trovo un po' fastidioso, ma credo (e spero!) che in lui siano in atto grandi cambiamenti. Degli altri adoro quell'impunito di Diarmuid - con un principe del genere i patiti dei gossip andrebbero in visibilio! - e mi son molto piaciuti i Dalrei, Ysanne, Coll, Loren e Matt. Fra i "cattivi", trovo particolarmente intrigante Galadan con la sua delirante vendetta. Ricapitolando: la storia è bella; l'ambientazione è vasta e suggestiva; i personaggi sono interessanti, sia per i loro trascorsi (che si svelano poco a poco) che per il loro modo di fare e di pensare; la narrazione è fluida e vivace. Ma allora perché (su aNobii) non gli ho assegnato il massimo del punteggio? Il problema di fondo è che lo stile di GGK non sposa del tutto i miei gusti. Sotto alcuni aspetti, La strada dei re è gestito meglio di Tigana ma quanto avrei voluto una maggiore introspezione! GGK è un uomo di poche parole, seppure efficacissime; anche i momenti topici della storia vengono da lui narrati e risolti con una rapidità che spesso mi ha contrariato. Per dire: avrei volentieri letto altre duecento pagine! Poi c'è la focalizzazione da lui usata, che è esterna e fa rimbalzare i lettori da un punto di vista all'altro creando un po' di confusione. Per i miei gusti personali, la focalizzazione interna ha delle potenzialità molto superiori e gli avrebbe consentito di rendere ancora più "vivi" i suoi personaggi. Infine, ho detestato il modo brusco (e dico "brusco" per essere gentile >.<) in cui il libro si chiude. Passi la conclusione in sé (il libro non è autoconclusivo e obbliga a prendere immediatamente il secondo volume >.<), ma ho trovato eccessivamente affrettata tutta la preparazione al finale, che io non avrei compresso in così poche pagine. Molti pregi, quache piccolo difetto... in definitiva un fantasy che merita d'esser letto. Sono molto curiosa di cominciare il seguito, anche perché si parla veramente bene degli ultimi due volumi della trilogia (e della loro capacità di commuovere). Non so se mi commuoverò anch'io, ma finora mi son molto divertita: il modo in cui i protagonisti si rapportano alla realtà di Fionavar mi ha strappato un mucchio di risate. ![]() ![]() Occhi-di-notte Ha scritto: |
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28-09-2009, 13:07,
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RE: Guy Gavriel Kay
Ho finito di leggere Il paese delle due lune e devo dire che sono rimasto moooooolto soddisfatto.
Kay scrive bene, per quanto tenda a dare più rilievo all'azione che all'introspezione. L'ambientazione ricorda molto l'Italia rinascimentale ed è ben fatta, così come le vicende storiche sono plausibili (tranne forse l'epilogo un po' fortuito). I personaggi sono molto ben riusciti, specialmente Brandin (come regnante non mi sarebbe dispiaciuto: ha ragione la Matta, è un uomo che ama e odia, complesso e terribilmente dilaniato) e Sandre (per quanto appaia poco, il dolore e il rimorso che porta con sè sono straordinari: da vecchia volpe e padre affranto, davvero un bel personaggio Spoiler [leggi] Il tono dell'intera narrazione è fortemente drammatico, le scelte sono tragiche e portano spesso ad altrettanti epiloghi, ma il romanzo vive di questa tensione. Da notare una certa disinvoltura dei 'buoni' nell'uso della violenza per i loro fini, come contraltare a un generico ma vigoroso messaggio di uguaglianza tolleranza e integrazione. Che dire? Una lettura molto piacevole per quanto un po' frettolosa in certi passaggi. Decisamente da applaudire Guy Gavriel Kay: ad avercene autori come lui. ![]() marco |
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