Il segnalibro
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15-06-2020, 20:54,
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RE: Il segnalibro
The Disappearance of Winter's Daughter di Michael J. Sullivan è un romanzo simpatico ma nulla di più (3/5). Temo che i due protagonisti di questa lunghissima serie abbiano un po' stancato.
Sto rileggendo Il Signore degli Anelli. ![]() marco La vita è così grande / che quando sarai sul punto di morire / pianterai un ulivo / convinto ancora di vederlo fiorire.
Roberto Vecchioni - Sogna, ragazzo, sogna
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15-07-2020, 20:52,
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RE: Il segnalibro
Dopo la bellissima rilettura de Il Signore degli Anelli, è stata la volta de Il morso della vipera di Alice Basso. Il romanzo parte male e prosegue zoppicante, soprattutto per colpa di una voce narrante immatura, che enfatizza in maniera eccessiva i numerosi anacronismi. La trama, però, nella seconda parte si aggiusta un po' e i protagonisti si fanno apprezzare maggiormente (2.5/5).
Ho ora cominciato, dopo molto esitare, East West Street di Philippe Sands: tutti urlano da anni al capolavoro ma sono sempre esitante nell'impiegare il mio tempo libero per leggere un libro di un collega su temi di lavoro (per quanto narrati senza alcun tono accademico). Vedremo. marco La vita è così grande / che quando sarai sul punto di morire / pianterai un ulivo / convinto ancora di vederlo fiorire.
Roberto Vecchioni - Sogna, ragazzo, sogna
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30-07-2020, 00:19,
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RE: Il segnalibro
(15-07-2020, 20:52)Umbra Ha scritto: Il morso della vipera di Alice Basso. Il romanzo parte male e prosegue zoppicante, soprattutto per colpa di una voce narrante immatura, che enfatizza in maniera eccessiva i numerosi anacronismi. La trama, però, nella seconda parte si aggiusta un po' e i protagonisti si fanno apprezzare maggiormente (2.5/5).Oh, anche io l'ho letto! In effetti la cosa degli anacronismi ha dato molto fastidio anche a me e ho trovato la voce narrante un po' troppo scanzonata. Poi però mi faccio entusiasmare in fretta quindi il resto del libro mi è molto piaciuto, tra riflessioni inaspettate e un po' di batticuore. Su consiglio di MammaDrago ho poi letto The Lie Tree, di Frances Hardinge (molto... immersivo? Sebbene la faccenda fosse chiusa, alla fine del libro, io ero ancora lì) e The Broken Harbour, di Tana French... che mi ha tenuta sveglia tutta la notte. Santiddio che angoscia. Al momento ho in mano I Fidanzati dell'Inverno,di Christelle Dabos, che avevo in lista credo proprio dal SalTo a cui sono stata nel 2018. Mi ha già buttato addosso un sacco di elementi intriganti ma non mi ha ancora acchiappato. Come dicevo nel Diario di Bordo mi sembra di aver letto proprio pochissimo in questi ultimi anni ma una cosa è assolutamente degna di nota e impossibile da non menzionare: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() -devo ammettere che mi mancavano proprio le faccine di questo forum...- Io l'ho divorato appena è uscito ma... non so, ho accantonato ogni giudizio fino ad una rilettura. Era molto difficile eguagliare il primo e lo sapevamo ma... mi piacerebbe sentire anche il parere di qualcun altro che l'ha letto. ![]() |
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30-07-2020, 12:32,
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RE: Il segnalibro
(30-07-2020, 00:19)Iku Ha scritto: Su consiglio di MammaDrago ho poi letto The Lie Tree, di Frances Hardinge (molto... immersivo? Sebbene la faccenda fosse chiusa, alla fine del libro, io ero ancora lì) e The Broken Harbour, di Tana French... che mi ha tenuta sveglia tutta la notte. Santiddio che angoscia. È sempre un piacere contribuire all’insonnia altrui. XD The Starless Sea probabilmente lo leggerò ad agosto, visto che nel gruppo abbiamo un’esplorazione di libri con copertine che ci piacciono, e rientra più che bene (come uno sproposito d’altri...). Ne parleremo. One does not need the size of a dragon to have the soul of a dragon. Robin Hobb |
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06-09-2020, 11:40,
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RE: Il segnalibro
Una delle cose più belle di questa estate è che sono tornato a leggere, dopo mesi in cui avevo stentato tantissimo a causa del lockdown. Ecco in breve cosa mi ha tenuto compagnia:
Luglio: - East West Street di Philippe Sands: scritto come un romanzo, è il racconto delle vicende (vere) legate alla nascita dei concetti di crimini contro l'umanità e genocidio, attraverso gli occhi di alcuni protagonisti dell'epoca, che hanno influenzato il processo di Norimberga, e della famiglia dell'autore. 4/5 - Riccardino di Andrea Camilleri: Montalbano è finito. Non è finito al meglio, non è finito al peggio. Rispetto la scelta, a lungo meditata, dell'autore, su come terminare la serie - anche se non è la mia preferita. 4/5 - Dinosauri che ce l'hanno fatta di Leo Ortolani: mi aspettavo di meglio da questa simpatica - ma banale - operazione. 3/5 - Yuli di Daniel Abraham: racconto dimenticabile. Forse per le ridotte dimensioni, forse per la noia dell'autore, non mi ha lasciato molto. 3/5 - Habitat di K.J Parker: il mestiere di scrivere racconti arguti c'è, poco importa se questo non stupisce particolarmente. 4/5 Agosto - Io, Agamennone di Guido Guidorizzi: dovrebbe essere un saggio su Agamennone, stando al titolo, ma in realtà è una serie di interessanti riflessioni sulla guerra di T.roia e l'epica omerica, con una fugace (troppo breve) coda sul rientro in patria di Agamennone. Scritto benissimo. 4/5 - Nel nome di Dante di Marco Martinelli: al netto dei forzati parallelismi fra le vicende politiche di Dante e quelle (ben meno interessanti) del padre dell'autore, questo libro ha avuto il pregio di trasportarmi di nuovo nelle atmosfere della Commedia. Si legge facilmente. 3.5/5 - The Magnificent Sons di Justin Myers: il secondo romanzo dell'autore non è affatto all'altezza del suo debutto. Le pagine scorrono ma la storia non è particolarmente interessante o particolarmente benscritta. Non ditegli che Ozpetek ci aveva già pensato 10 anni fa. 3.5/5 - Oceani fuorilegge di Ian Urbina: eccezionale collezione di indagini giornalistiche sulla vita negli oceani e, in particolare, l'incapacità del diritto di regolare attività in mare. Pieno di curiosità , tradotto mediocremente e scettico sull'efficacia del diritto internazionale, si legge come un bel romanzo. 4/5 - Siamo tutti greci di Giuseppe Zanetto: ennesimo saggio sull'eredità della cultura classica che sorprende quanto a facilità di lettura e capacità di tenere desta l'attenzione. Non ho imparato nulla di nuovo, ma è stato un piacevolissimo ripasso. 4/5 - The Bone Doll's Twin di Lynn Flewelling: ho riletto per la terza volta questa sottovalutatissima opera e ho sentito la cocente mancanza di questa brava autrice. Il romanzo è introduttivo della sua migliore trilogia e siamo lontani dalle vette stilistiche di Kay o di Abraham. Eppure, è ancora oggi molto bello. Ci sarà un motivo se la Hobb e Martin l'avevano adorato, o no? 4.5/5 - Nuvole barocche e Il punto di vista di Dio di Paola Ronco e Antonio Paolacci: la scoperta dell'estate (grazie a Zia Tinta), due romanzi letti in due giorni. Freschi gialli all'italiana con un inusuale protagonista e dei comprimari simpaticissimi. Si ride, ci si diverte, si pensa. Davvero ottime letture. 4.5 ciascuno. Settembre è iniziato con I valori che contano (avrei preferito non scoprirli) di Diego De Silva. Peccato che, soprattutto nella prima metà , il romanzo sia poco ispirato, confusionario, compiaciuto. Poi migliora, ma non è l'opera migliore di quest'autore. 3/5 ![]() marco La vita è così grande / che quando sarai sul punto di morire / pianterai un ulivo / convinto ancora di vederlo fiorire.
Roberto Vecchioni - Sogna, ragazzo, sogna
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25-09-2020, 20:35,
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RE: Il segnalibro
Ho letto nella prima metà di settembre The Summer That Melted Everything di Tiffany McDaniel. Il romanzo è bellissimo e scritto con una prosa potente, elaborata e camaleontica (vedere le citazioni che ho messo ne L'evidenziatore per credere). La storia prende a pugni il lettore in faccia a ogni capitolo. Non voglio dire nulla ma è davvero un'opera disturbante e splendidamente riuscita. Forse avrei risparmiato lo spiegone finale, ma siamo nel campo dell'alta letteratura. 4.5/5
Sono poi a due terzi di The Trouble with Peace di Joe Abercrombie: a breve vi dirò ![]() marco La vita è così grande / che quando sarai sul punto di morire / pianterai un ulivo / convinto ancora di vederlo fiorire.
Roberto Vecchioni - Sogna, ragazzo, sogna
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01-10-2020, 19:44,
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RE: Il segnalibro
Ho concluso settembre leggendo The Trouble with Peace di Joe Abercrombie: non posso assolutamente parlarne male, ma non ci sono particolari guizzi di novità . La narrazione è molto veloce e incentrata sulla critica al sistema capitalistico e alla guerra. Meno esplorati sono i risvolti umani che tanto erano stati esplorati nei romanzi precedenti. 4/5
Ottobre comincia con Find Me di André Aciman: ho molta paura. ![]() marco La vita è così grande / che quando sarai sul punto di morire / pianterai un ulivo / convinto ancora di vederlo fiorire.
Roberto Vecchioni - Sogna, ragazzo, sogna
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22-10-2020, 23:45,
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RE: Il segnalibro
Find Me di André Aciman è stato una delusione: romanzo d'occasione, artificioso, privo del fascino del primo. Rimane una buona qualità di scrittura, ma non sempre basta. 2.5/5
Guida al trattamento dei vampiri per casalinghe di Grady Hendrix poteva essere meglio. La critica sociale, l'ironia, la frustrazione e la rabbia della protagonista funzionano. Peccato che la trama sia troppo facile da prevedere, priva totalmente di colpi di scena, e che la protagonista sia sveglia come un'ammonite fossile. 3.5/5 Ora inizio The Last Druid di Terry Brooks, con aspettative sotto terra. Non vedo però l'ora di finire Shannara. marco La vita è così grande / che quando sarai sul punto di morire / pianterai un ulivo / convinto ancora di vederlo fiorire.
Roberto Vecchioni - Sogna, ragazzo, sogna
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18-11-2020, 22:37,
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RE: Il segnalibro
Riemergo dopo una lunga assenza, mannaggia >.<
Citazione:Find Me di André Aciman è stato una delusione: romanzo d'occasione, artificioso, privo del fascino del primo. Rimane una buona qualità di scrittura, ma non sempre basta. 2.5/5Io già non apprezzai molto il primo (uno dei rari casi in cui forse preferisco il film), quindi dopo aver letto qualche spoiler sul seguito mi sono rifiutata! Mi è sembrata una manovra commerciale poco riuscita e non ero molto legata ai personaggi :/ Io ho recuperato diversi titoli ultimamente. Gli ultimi sono stati Brideshead Revisited che ho apprezzato (il film molto meno), ma non rientrerà tra i miei preferiti. La prima parte molto bella, poi ho perso un po' di interesse e non ho ben capito dove volesse andare a parare, però apprezzato. Poi Abel Sanchez di Unamuno, tema interessante ma di uno che rosica per 150 pagine e passa ne faccio volentieri a meno. Infine la delusione per me più scottante: Il ragazzo persiano di Mary Renault. Non penso sia un brutto libro e alla fine non mi sono pentita di averlo recuperato, ma mi aspettavo di più. Un Alessandro Magno che definirlo Gary Stu è dire poco e una voce narrante tediosissima (avrei preferito una terza persona). Però darò altre occasioni all'autrice, magari appunto con qualcosa in terza persona. Ho appena finito anche Scheletri di Zerocalcare. L'ho molto apprezzato (con lui vado a colpo sicuro ormai), anche se gliene ho preferiti altri. Per restare a tema Hobb, invece, ho letto A Touch of Lavander! Una Hobb (Lindhom, anzi) inaspettata. Non mi aspettavo fosse così lungo, non sono riuscita a finirlo neanche leggendo per tutta la durata del m io volo ahah mi è piaciuto, molto triste. Pian piano andrò avanti con la raccolta senza dubbio! |
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27-12-2020, 17:35,
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RE: Il segnalibro
The Last Druid di Terry Brooks ha chiuso ottobre in maniera mediocre: il romanzo funziona poco, ci sono troppe ingenuità legate a una trama che era difficile completare in ogni modo. C'è un grande, annunciato, ritorno, e il romanzo si legge in fretta. Nulla di più.
A novembre ho letto The Physicians of Vilnoc e Masquerade in Lodi di Lois McMaster Bujold. Entrambe le novelle meritano 4/5, anche se la prima è più avvincente (parla di una pandemia). Ho poi letto Lezioni si volo e di atterraggio di Roberto Vecchioni, raccolta di scritti d'occasione di livello variabile (2.5). Dicembre è stata la volta di K.J Parker con How to Rule an Empire and Get Away with It. Il romanzo è simpatico ed è ben scritto, ma la storia non è particolarmente avvincente. 3.5. Ho poi letto Only You Can Save Mankind di Terry Pratchett - divertente, originale e piacevole (4). Ora sono a metà di Podkayne of Mars di Robert A. Heinlein. ![]() marco La vita è così grande / che quando sarai sul punto di morire / pianterai un ulivo / convinto ancora di vederlo fiorire.
Roberto Vecchioni - Sogna, ragazzo, sogna
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