Metti una sera a cena con Robin Hobb...
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14-06-2010, 19:43,
Messaggio: #1
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Metti una sera a cena con Robin Hobb...
Come promesso, posto il resoconto della discussione a tavola con la Hobb. Ho messo in ordine gli appunti, ma mi rodo ancora per non aver pensato a portare un registratore.
Spero risulti godibile comunque, pur non essendo una vera "intervista". 1) Alcuni sostengono che ogni scrittore nasce con una e una sola storia che sente di dover assolutamente raccontare; col tempo, matura e riesce a renderla sempre meglio sulla pagina. E’ d’accordo? Se è così, qual è la sua storia? Non so se sia davvero così, ma è vero che c’è un tema che più mi affascina fra tutti, il medesimo che ricorre in tutti i romanzi: le memorie del sangue [Blood Memories!]. Sono convinta che parte di ciò che impariamo verrà ereditato dai nostri discendenti. Faccio un esempio: io sono sposata con un marinaio e mio figlio si è rivelato bravissimo fin da piccolo a fare i nodi. Io invece mi sono esercitata tanto… e rimango un disastro. Ma d’altra parte, non ci sono marinai fra i miei antenati. Il talento di mio figlio deve essere ereditato! 2) Perché il genere fantasy, per raccontare le sue storie? Detto in breve, per la sua universalità. Il fantasy costituisce una sorta di “lingua universale”che può essere compresa da chiunque. 3) Un’affermazione forte, per un genere letterario spesso definito “escapista”, di intrattenimento fine a sé stesso… Faccio un esempio. Immagina che io inizi a raccontare: <<Una volta, in un’antica città, l’uomo più ricco del mondo andò al mercato e per caso si imbatté nel più povero fra i poveri, che gli domandò…>> Vedi? L’immaginazione corre già. “L’uomo più ricco del mondo” e “il più povero fra i poveri” sono figure universali e cadiamo preda della curiosità di conoscere il resto della loro storia. Se invece avessi detto <<Un giorno Bill Gates andò al supermercato e incontrò l’uomo più povero…>>, probabilmente avresti strabuzzato gli occhi e ti saresti domandato <<Ma come, Bill Gates va di persona a fare la spesa?>> Questo per dire che è proprio il fantasy in sé a permettere di rendere godibile e interessante per tutti la storia. 4) A volte mi domando se noi europei, quando leggiamo fantasy “classico”, insomma di ambientazione medievaleggiante o celtica, veniamo affascinati da “un mondo che è stato”, mentre gli americani da “un mondo che non è mai stato” Ma perché, da dove pensi che veniamo noi americani?! (Ride) Abbiamo tanta di quella Storia in comune… che abbiamo in comune anche l’immaginario. 5) Già: la Storia. Alcuni elementi dei suoi romanzi sembrano trattare di tematiche ben precise. Alcuni esempi: Chalced e lo schiavismo; la lotta fra patriarcato e femminismo; Gernia e la Frontiera Americana… La Storia reale è una semplice fonte di ispirazione, oppure a volte i suoi romanzi vogliono “commentare” delle tematiche storiche? La Storia costituisce un enorme magazzino di racconti, personaggi, eventi, situazioni. Mi interessa di più commentare il presente: per esempio lo “scontro fra culture”. Come qualche lettore ha notato, la storia di Nevarre parla anche della situazione di noi americani rispetto alle altre culture, Medioriente in particolare. 6) Per quanto riguarda la costruzione dell’ambientazione, è evidente che si tratta della trilogia più elaborata. Vero. E’ la trilogia per cui ho svolto maggiori ricerche per documentarmi. 7) E la cosa più geniale è proprio di non contrapporre Bene e Male, ma due culture diversissime, forse incompatibili, ciascuna con dei valori estremamente forti. E’ ciò che mi prefiggevo, proprio così. Ho studiato molto prima di iniziare a scrivere la storia di Nevarre. Inizia con una cultura, Gernia, che si porta inesorabilmente in vantaggio sui propri avversari grazie alla supremazia tecnologica, cioè le armi da fuoco. E così ecco che gli avversari di Gernia perdono terreno e sono costretti a espandersi in altre direzioni. Ma un’altra popolazione riesce a rimontare lo svantaggio sviluppando una propria tecnologia: la magia. 8) Come cattolico mi domando spesso: la religione sembra essere divenuta meno importante nella vita reale di molti lettori, mentre è sempre presente nelle ambientazioni costruite da tanti autori fantasy? Sono cattolica anch’io, ma non è per questo che la religione è indispensabile in un mondo fantasy. Per dirla in breve, si tratta di realismo dell’ambientazione. Descrivere un mondo alternativo senza delineare le credenze religiose dei suoi abitanti, è come pretendere di proporre un’ambientazione senza dotarla di un sistema economico. Dal punto di vista narrativo, vi è un’alternativa: inserire i personaggi nel contesto di un’ideologia forte. Come si diceva, è il motore narrativo della trilogia di Soldier’s Son: la contrapposizione fra due ideologie forti e incompatibili, con il protagonista preso nel mezzo. 9) Sembra un approccio quasi da antropologi. (Ride) Ho sempre avuto un forte interesse per l’antropologia. 10) La trilogia di Soldier’s Son è stata quindi la più impegnativa da scrivere? No, non direi. Ho incontrato molta più difficoltà nello scrivere Cloven hooves, per via della sua narrazione in prima persona al tempo presente. 11) Come mai aveva scelto questa forma, allora, se era così faticosa da utilizzare? (Ride) Era la più adatta per quella storia. 12) Vorrei tornare sull’argomento della lotta fra Bene e Male: per molto fantasy “classico”, questo è il tema ricorrente, mentre nei suoi romanzi sembra tutto sommato secondario rispetto al realismo delle diversità culturali o dell’approfondimento psicologico. Possiamo dire, fra serio e faceto, che la sua narrativa si colloca “beyond good and evil”? <<Well, for me it was never about that!>> [Risponde d’istinto: <<Beh, ma per me non è mai stato il punto cruciale!>>] Non mi interessa contrapporre “buoni e cattivi”, ma capire e descrivere realisticamente cosa sta dietro il comportamento dei miei personaggi. 13) Da questo punto di vista, il caso più complesso è probabilmente quello di Kennit. E’ un personaggio su cui ho lavorato davvero duro. 14) Il risultato è straordinario. La caratterizzazione di Kennit sembra davvero tratta da un manuale di psichiatria. Ciò che Kennit ha subito nell’infanzia lo segna per sempre. Non si può capire Kennit senza tenere questo in considerazione. 15) Per esempio la paranoia e l’incapacità di fidarsi di chiunque. spoiler sul personaggio di Kennit [leggi] Le azioni di Kennit sono inevitabili. 16) Non è mai stata tentata di “ribellarsi al personaggio”, insomma di evitare di fargli commettere alcune delle azioni peggiori? Forse, ma sarebbe stato tradire il personaggio. Devo essere realistica: una volta che ho costruito la sua personalità, le sue azioni erano praticamente obbligate. 17) Su questo non sono d’accordo: sono convinto che a chiunque, in qualunque situazione, sia dato di conservare una scintilla di libero arbitrio. Come hai notato, a causa di ciò che ha subito Kennit non è completamente sano mentalmente. 18) Capisco, ma mi permetto di insistere: anche i pazienti con malattie mentali gravi conservano una seppur minima libertà di scelta. Il serial killer può dire alla sua vittima <<Scappa ora, perché non riuscirò a controllarmi un istante di più>>. Uno psicotico può comunque scegliere di accettare la terapia, piuttosto che avversarla. Va bene. Diciamo allora che comunque alla fine Kennit ha fatto le sue scelte. Dopo tutto, stiamo parlando di un antagonista, per quanto tormentato e segnato dal suo passato. 19) E la sua scelta più tragica è certamente spoiler su "La nave del destino" (Ship of Destiny) [leggi] 20) Proprio come il regista di un film, nello scrivere può decidere dove puntare la telecamera. Esatto. Posso scrivere di qualcosa di tremendo senza inquadrare particolari che darebbero al lettore una sensazione diversa. 21) Però ha deciso di fare una scelta opposta in Fool’s Fate, dove Spoiler [leggi] 22) Parlando di personaggi femminili, mi preme sottolineare che la loro caratterizzazione sembra costituire una delle differenze più eclatanti fra il suo lavoro e quello di George Martin. Lei ama rappresentare donne al contempo molto forti ma anche realistiche, laddove in A Song of Ice and Fire appare difficile trovare personaggi femminili di statura paragonabile. Non direi. Pensa a Lady Catelyn o a Cersei… 23) Beh, la prima spoiler su "I fiumi della guerra" (A Storm of Swords) di G.R.R. Martin [leggi] Può darsi, ma pensa allora alle due giovani sorelle Sansa e Arya Stark… 24) Anche qui, avrei da obiettare! La prima è la traditrice par excellence, la seconda costituisce una descrizione da manuale di “disturbo antisociale di personalità”! Mi limito a domandarle: sinceramente, ma lei sarebbe contenta di avere due figlie così? [Ride] No, forse no! Ma non è questo punto: che realismo nella loro caratterizzazione! Si tratta a mio parere del medesimo discorso che si faceva su Kennit: una volta stabilite le circostanze in cui il personaggio si trova costretto, bisogna essere coerenti nel descrivere l’impatto sulla sua personalità. Credimi: Malta avrebbe potuto “diventare Sansa”. Per fortuna, si è trovata in circostanze migliori. 25) Questo mi porta a un’altra domanda: cosa pensa accadrà, qualora fossero i lettori a “ribellarsi” alle azioni di un personaggio che amano? Ma questa non è un’ipotesi: è già successo! Alla conclusione della seconda trilogia dei Farseer, ho ricevuto moltissime lettere di lettori delusi o in collera per spoiler su "Il destino dell'assassino"(Fool's Fate) [leggi] 26) E come ha reagito? Tutte quelle lettere mi hanno portato a rendermi conto che forse avevo una visione troppo rigida sull’argomento: spoiler su "Il destino dell'assassino"(Fool's Fate) [leggi] 27) Allora i lettori avevano torto? Non si tratta di avere torto. Molti lettori non potevano accettare che spoiler su "Il destino dell'assassino"(Fool's Fate) [leggi] It is not my intention to raise above my colleagues. We stood at the feet of a gigantic find, as unprepared, but also as sure of ourselves, as we could we possibly be. We clambered upon it from every side, quicky, hungrily and cleverly, with our time-honored skill, like ants. I was one of them. This is the story of an ant. |
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14-06-2010, 19:59,
Messaggio: #2
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RE: Metti una sera a cena con Robin Hobb...
Grazie, amore. ^^
One does not need the size of a dragon to have the soul of a dragon. Robin Hobb |
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14-06-2010, 20:11,
Messaggio: #3
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RE: Metti una sera a cena con Robin Hobb...
Grazie per il preziosissimo lavoro Guido!
Sinceramente non so dove spostarla, ma ho ritennuto opportuno inserire una segnalazione per evidenziare la presenza di spoiler nell'intervista! P.S.: Ho individuato la sezione in cui spostare il topic!
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14-06-2010, 21:15,
Messaggio: #4
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RE: Metti una sera a cena con Robin Hobb...
Lord Drago, davvero non ho parole per ringraziare. Avete davvero intrattenuto una conversazione eccezionale, e discusso argomenti su cui - almeno a mia memoria - Robin non si era mai dilungata prima. Possiamo avere il piacere (e l'onore!) di inserire tutto nella sezione delle interviste del sito?
E che emozione... le ha chiamate esattamente "blood memories"? *____* PS: Ho inserito gli avvisi di spoiler nelle singole parti, quindi non c'è pericolo per chi legge. ^^ Spoiler [leggi] Occhi-di-notte Ha scritto: |
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14-06-2010, 21:54,
Messaggio: #5
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RE: Metti una sera a cena con Robin Hobb...
Matta, aspetta un poco prima di inserirla nelle sezione "Interviste": chiachchierando ci siamo resi conto che Mercor ha scordato una parte di conversazione, e la integrerà a breve. ^^
Inutile dire che sono sfacciatamente orgogliosa del mio Consorte. One does not need the size of a dragon to have the soul of a dragon. Robin Hobb |
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14-06-2010, 21:59,
Messaggio: #6
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RE: Metti una sera a cena con Robin Hobb...
(14-06-2010, 21:54)Tintaglia Ha scritto: Inutile dire che sono sfacciatamente orgogliosa del mio Consorte. E a ben donde Grazie anche da parte mia Lord di Lady Drago |
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14-06-2010, 23:51,
Messaggio: #7
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RE: Metti una sera a cena con Robin Hobb...
(14-06-2010, 21:54)Tintaglia Ha scritto: Matta, aspetta un poco prima di inserirla nelle sezione "Interviste": chiachchierando ci siamo resi conto che Mercor ha scordato una parte di conversazione, e la integrerà a breve. ^^ La vostra parola è legge, Luminosi Signori dei Tre Reami. Occhi-di-notte Ha scritto: |
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14-06-2010, 23:56,
Messaggio: #8
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RE: Metti una sera a cena con Robin Hobb...
Davvero uno splendido lavoro, Guido, anche io mi unisco ai ringraziamenti. Sei stato davvero bravo a porre le tue domande e Robin ha dato alcune risposte davvero interessanti (a parte che non ho potuto leggere gli spoiler, ma lo farò a tempo debito).
Complimenti davvero! |
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15-06-2010, 00:10,
Messaggio: #9
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RE: Metti una sera a cena con Robin Hobb...
Mammamia*___*
Semplicemente fantastico, Guido. Un'intervista nuova, briosa, onesta, politicamente scorretta!!! Lord Drago sei un grandissimo, l'hai incastrata per benino, i tuoi commenti martiniani sono spudoratamente esilaranti, che coraggio ragazzi!!! Si potrebbe titolarla: tutto quello che avreste sempre voluto chiederle, ma non avete mai osato farlo Avresti dovuto chiederle Spoiler [leggi] Posso spifferare che Lord Squamoso è un neurologo? Posso aggiungere che sa il fatto suo meglio di un giornalista? Neanche al KGB ti strapazzano così, davanti a un piatto di tortellini! BRAVO BRAVO BRAVO, ancoraaaaaa |
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15-06-2010, 08:25,
Messaggio: #10
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RE: Metti una sera a cena con Robin Hobb...
(15-06-2010, 00:10)Beloved Ha scritto: Avresti dovuto chiederle A dire la verità è stato toccato anche quell'argomento, ed ha risposto che non lo sa nemmeno lei :p Messer Esagerato Ci si può allontanare solo fino a un certo punto dalla propria vera anima prima che il legame si spezzi, o ci richiami indietro. Io sono fortunato. Sono stato richiamato. Cammino ancora una volta nella fedeltà a me stesso. |
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