Dal libro alla realtà ...
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06-10-2010, 21:10,
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Dal libro alla realtà ...
...ovvero, la versione ad immagini del topic L'Evidenziatore! Si tratta di un'idea che mi è venuta in mente un paio di giorni fa e spero che riscuota successo. Come funziona? Semplice, se state leggendo un libro ambientato in un luogo reale allora andate su Google, cercate un'immagine di quel luogo, inseritela qui e poi corredate il tutto con la descrizione che l'autore del libro fa di quel posto!
Comincio io! Il libro è Il Sotterraneo dei Vivi di Douglas Preston e Lincoln Child. ![]() Il sentiero piegava lievemente a destra, superando un piccolo campo erboso prima di immergersi tra i primi tronchi massicci. Nora camminava spedita avvertendo le ombre dei rami che le calavano addosso. Il sentiero si divise una volta, due; il catrame era solcato da una ragnatela di crepe piene di ciuffi d'erba, tappezzato di foglie morte e invaso da cespugli lungo entrambi i bordi. Di tanto in tanto superava qualche lampione a gas: un tempo chiaramente eleganti, erano ormai tutti arrugginiti e in disuso. Querce e liriodendri - alcuni con tronci tanto grossi da raggiungere il metro e mezzo di diametro - si intercalavano a cornioli e gingko. Qua e là su fondo della foresta si aprivano gole strette come lame di coltello. Ben presto il sentiero asfaltato divenne sterrato e si addentrò tortuoso in mezzo ai tronchi, salendo costantemente. ![]() Fece qualche passo, aggirò una serie di massi enormi... e si bloccò di colpo. La vista che aveva davanti le tolse il fiato. Sotto i suoi piedi il terreno formava un dirupo: i bastioni di roccia precipitavano verso le acqua di marea. Aveva raggiunto la punta più lontana di Manhattan. Molto più in basso le acqua del fiume Harlem erano nere, correvano verso ovest attorno a Spuytern Duyvil fino alla grande, vasta apertura del fium Hudson, color acciaio scuro nella luce morente. Un ambio paesaggio d'acqua scintillava sotto la gibbosa luna crescente. Al di là dell'Hudson, le alte scogliere delle Jersey Palisades si ergevano cupe contro l'ultima luce del tramonto. A metà , la Henry Hudson Parkway formava un arco sul fiume Harlem con il suo grazioso ponte, per puntare poi a nord in direzione del Bronx. Era percorsa da un flusso compatto di fare gialli: i pendolari che tornavano a casa dalla città . Esattamente dalla parte opposta c'era Riverdale, dalla vegetazione fitta quasi quanto quella dell'Inwood Hill Park.
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07-10-2010, 01:09,
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RE: Dal libro alla realtà ...
Bellissima idea, davvero!
*_____* E bellissimo post di apertura, mi hai incuriosito su questo libro e sullo stile dell'autore! *___________* ![]() "Forse avere il coraggio di trovare un percorso migliore significa avere il coraggio di rischiare nuovi errori." - Fitz Chevalier
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07-10-2010, 09:35,
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RE: Dal libro alla realtà ...
(07-10-2010, 01:09)Caillean Ha scritto: Bellissima idea, davvero! Grazie! ^^ Gli autori in realtà sono due e il genere dei loro libri è thriller/horror. Se hai visto il film Relic, sappi che è tratto dal loro primo libro! ![]() Intanto continuo con le immagini! Questa volta il libro è Il Respiro del Deserto di Marco Buticchi. Si tratta di un romanzo d'avventura e se vi piace Clive Cussler non potete farvi scappare questo autore italiano! In questo caso viene descritta la Williamsburg, lo yacht dove il Presidente Harry Truman passava molto del suo tempo. Il brano che segue però è ambientato ai giorni nostri e quindi lo stato dell'imbarcazione non è certo ottimale. La foto è sotto spoiler perchè è molto grande! [leggi] ..."Breil notò una vecchia nave leggermente sbandata: sembrava si appoggiasse alla banchina come un uomo anziano e stanco, ma ancora elegante e fiero. Misurava una settantina di metri e aveva una linea slanciata e austera. Lo scafo, un tempo bianco, mostrava vistose colate di ruggine... La nave era dotata di tre ponti, oltre a un quarto che si sviluppava da metà barca fino a prua, destinato a ponte di comando. Oswald non riuscì a leggere il nome di quello che, malgrado le pessime condizioni, era il più bello yacht che avesse mai visto. Incuriosito, ne chiese notizie a Guglielmo Grandi. [...] «E lo yacht presidenziale Wiiiamsburg, la nave appartenuta al presidente Harry Truman. Era anche chiamato The Sea Going White House, a sottolineare quanto il trentatreesimo presidente americano amasse soggiornare sul panfilo presidenziale piuttosto che alla Blair House, la residenza che gli era stata assegnata durante la ristrutturazione della Casa Bianca...
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07-10-2010, 09:51,
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RE: Dal libro alla realtà ...
Hai avuto una bellissima idea ad aprire questa discussione, è molto suggestiva!
![]() Appena trovo tempo, voglio sfogliare le pagine de L'ombra del vento di Zafòn e vedere se trovo qualche bella descrizione della misteriosa Barcellona in cui è ambientato il romanzo ![]() |
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11-11-2010, 17:21,
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RE: Dal libro alla realtà ...
"In India si dice che l'ora più bella è quella dell'alba, quando la notte aleggia ancora nell'aria e il giorno non è ancora pieno, quando la distinzione tra tenebra e luce non è ancora netta e per qualche momento l'uomo, se vuole, se sa fare attenzione, può intuire che tutto ciò che nella vita gli appare in contrasto, il buio e la luce, il falso e il vero non sono che due aspetti della stessa cosa. Sono diversi, ma non facilmente separabili, sono distinti, ma "non sono due". Come un uomo e una donna, che sono sì meravigliosamente differenti, ma che nell'amore diventano Uno.
Quella è l'ora in cui in India - si dice - i rishi, "coloro che vedono", meditano solitari nelle loro remote caverne di ghiaccio nell'Himalaya caricando l'aria di energie positive e permettendo così anche ai principianti di guardare, appunto in quell'ora, dentro di sè, alla ricerca della spiegazione di tutto." Himalaya "Non so dove meditassero i rishi americani, ma l'alba era anche per me a New York l'ora più bella, quella in cui davvero l'aria mi pareva più carica di qualcosa di buono e di speranza. Certo era così perchè i primi, rassicuranti bagliori del nuovo sole scioglievano, specie per un ammalato, le paure della notte, ma anche perchè, affondata ancora in un relativo silenzio, la città , senza le folle dei suoi abitanti, era al suo poetico meglio: con le cartacce che svolazzavano come gabbiani per le grandi, dritte strade deserte, qualche raro taxi che lentamente andava in cercadi un primo cliente, e i barboni ancora raggomitolati nelle loro coperte sui bocchettoni di sfiato della metropolitana. Misteriosi buchi qua e là nell'asfalto soffiavano in aria strane colonne di vapore bianco, come fossero le narici dei draghi ancora addormentati nelle viscere calde di quello straordinario cuore di New York che è Manhattan." New York Un altro giro di giostra - Tiziano Terzani |
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