Rete e la preghiera.

Avete detto tutti cose molto interessanti e tale sarebbe anche per me un discorso sulle divinità della teologia hobbiana.

So told, mi riallaccio a quanto detto da Umbra e successivamente da The Fool: Rete stesso è conscio del fatto che quanto sta dicendo presuppone un arrivo, una meta che lui ha già ottenuto. Mi vien da pensare che a Fitz, come testimonia l'ultima frase, nella quale lo invita a scoprire cosa sia la preghiera, voglia semplicemente mostrare una cosa bellissima che, in quanto tale, diventa appetibile sia per Fitz in persona che per il lettore. In questo senso Rete non si limita ad esprimere un modo ma anche un contenuto, che a ben pensarci non sono mai slegati: esprime il fatto che l'ascoltare renda implicito l'accettare la realtà come un dono di cui fruire e godere ed invita Fitz e noi a scoprire come ottenere questo.
Ho ritenuto fondamentale questo pezzo anche per la ragione che, mi pare, la Hobb è una cattolica praticante, la qual cosa non può far altro che portarla ad "esporsi" su tematiche del genere (dico questo conscio del fatto che le parole del libro non sono della Hobb ma di Rete; ma immagino che da lei stessa siano molto sentite)...

Se volete ampliare la discussione in generale al rapporto fra letteratura fantasy e religione, potete farlo al link seguente http://www.bloodmemories.it/forum/showth...hp?tid=654

Per il resto, finchè si parla di Rete possiamo tranquillamente continuare qui
____________________________________________________________________________

Sì, la Hobb è cattolica, ne avevamo accennato anche a Roma Concordo sul perchè Rete affascini Fitz, e credo tu sia nel giusto nel dire che Rete potrebbe parlare per Robin (è un personaggio così positivo che quantomeno non si vede motivo di pensae il contrario).


marco