Dicono di Robin...

Specularmente alla discussione Robin consiglia, apro oggi questo 3d dove raccogliere le opinioni di autori che apprezziamo a proposito di Robin e dei suoi libri. Opinioni positive o negative, recensioni, interviste, in breve tutto quello che dicono di Robin!

Ecco i primi giudizi che mi vengono in mente:

Terry Brooks (dall'intervista a Lucca per BM):

Citazione:"Dopo aver sentito la descrizione che dà di me, penso che sia una delle donne più gentili al mondo! (ride) Lei è una scrittrice magnifica. Conosco Megan/Robin da circa… be’, l’ho incontrata a Seattle nel 1986 o giù di lì: penso che lei sia una scrittrice in gamba, il suo lavoro non impallidisce di fronte a quello di nessun altro, me compreso. La rispetto molto e apprezzo quello che scrive."

George R.R. Martin:

spoiler su FOOL'S ERRAND, Il Risveglio dell'Assassino [leggi]

Citazione:"I am a big fan of Robin Hobb. Her Farseer trilogy was wonderful, and the Liveship series that followed was even better. In her new book Hobb returns to the Six Duchies and Fitz, the bastard Farseer who was the hero of her first series. The novel takes awhile to get going, it must be admitted; for the first hundred and fifty pages, Fitz just sits around his cottage drinking tea and turning away various visitors and old friends, all intent on embroiling him in the world again. Once he finally, reluctantly, saddles his horse to return to Buckkeep, however, the action picks up rapidly. By the time I reached the last page I was ready for the next one. More, please. Soon, please."

Citazione:Sono un grande fan di Robin Hobb. La sua trilogia dei Lungavista era magnifica, e la serie successiva dei Mercanti di Borgomago anche migliore. Nel suo nuovo libro la Hobb torna nei Sei Ducati e da Fitz, il bastardo Lungavista eroe della sua prima serie. La storia impiega qualche tempo a decollare, bisogna ammetterlo; per le prime centocinquanta pagine Fitz rimane seduto nella sua casetta bevendo tè e mandando via vari visitatori e vecchi amici, tutti intenzionati a coinvolgerlo nuovamente nelle vicende del mondo. Tuttavia, quando alla fine, pur riluttante, sella il proprio cavallo per tornare a Castelcervo, l'azione riparte rapida. Quando sono arrivato all'ultima pagina ero già pronto per il volume successivo. Di più, per favore. Presto, per favore.

spoiler su GOLDEN FOOL, La Furia dell'Assassino [leggi]

Citazione:"I'm a big Robin Hobb fan, as I've confessed before. I think she's doing some of the best stuff in contemporary fantasy... and I'm bloody envious of how fast she writes. GOLDEN FOOL is the second volume in her current "Tawny Man" trilogy. It picks up right where FOOL'S ERRAND left off and never looks back. This one also brings some Bingtown Traders to the Six Duchies, tying Hobb's two previous trilogies (the "Assassin" and "Liveship" series) together in some interesting ways. As ever, it's a page turner, well crafted and full of vivid writing and finely-drawn characters. I'm already looking forward to the next one."

Citazione:Come ho già ammesso in precedenza, sono un grande fan di Robin Hobb. Sono convinto che stia scrivendo alcune delle cose migliori nell'odierna produzione fantasy... e sono tremendamente invidioso di quanto velocemente riesca a scrivere. "La furia dell'Assassino" è il secondo volume nella trilogia de "L'Uomo Ambrato". Inizia esattamente dove "Il Risveglio dell'Assassino" termina, e procede senza mai guardarsi indietro. Questo libro porta alcuni Mercanti di Borgomago nei Sei Ducati, collegando così tra loro le due precedenti trilogie (quella dell'Assassino e quella dei Mercanti) in maniera molto interessante. Come sempre è un libro che ti obbliga a voltare pagina, dalla vivida scrittura, ben strutturato e ricco di personaggi finemente delineati. Sto già aspettando il successivo.

Lois McMaster Bujold (recensendo Renegade's Magic a confronto con altri romanzi):

spoiler intera Trilogia Il figlio soldato [leggi]

Citazione:"The second is the concluding volume in Hobb's Soldier Son trilogy. Also lots of interminable angst with plenty of hurt but not much comfort. Tree-hugging made creepily literal. If there is a continuum of fantasy writing tightness vs. elaboration, I'd put Diana Wynne Jones on one end and Robin Hobb on the other. (This is an observation, not a value judgment; I read both.) Immense detail, no humor to speak of, despite a snarky death god who appears, occasionally, in the form of a vulture to hang around our hero. But since our beleaguered hero is incapable of holding up his half of the banter, that doesn't stretch very far. I liked that the author experimented with making her hero fat, for assorted eventually fully explained magical reasons, but alas she copped out and made him magically skinny again at the end in order to achieve his happy ending. Not exactly a blow for fat acceptance.
What I found similar between the two books was that they were both equally humorless. In both cases, when the angst pile got too high for me, I ended up skipping ahead trying to find a bit of readerly reward, some indication that the slog was going to be worth all this, then circling back to connect the dots, which I doubt is the way any author intends their novel to be read. Each eventually delivered a happy ending according to its measure, but oh dear."

Citazione:"Il secondo è il volume conclusivo della trilogia del "Figlio Soldato" della Hobb. Interminabile angoscia con molto dolore e poco conforto. Amore per gli alberi reso raccapricciante. Se lo stile di scrittura fantasy fosse una linea che congiunge rigore e capacità creativa metterei Diana Wynne Jones ad un capo e Robin Hobb all'altro. (Questa è una semplice constatazione, non un giudizio sul valore; leeggo entrambe). Immensa cura per i dettagli e nessun humor, a parte un sarcastico dio della morte che compare a volte in forma di avvoltoio per tormentare il nostro eroe. Ma visto che il nostro angosciato eroe non è in grado di reggere il gioco, la cosa non prosegue a lungo. Mi è piaciuto che l'autrice abbia sperimentato, rendendo l'eroe grasso per vari motivi tutti spiegati e dipendenti dalla magia, ma purtroppo alla fine lo rende nuovamente magro per magia nell'intenzione di arrivare al lieto fine. Non proprio un punto a favore dell'accettazione dei grassi.
Ciò che ho trovato simile tra i due libri è che sono entrambi privi di senso dell'umorismo. In entrambi i casi, quando il senso di angoscia diventava per me eccessivo, finivo per saltare avanti provando a trovare una qualche ricompensa per il lettore, qualche indicazione che tutto questo arrancare valesse qualcosa, per poi tornare indietro a collegare i vari punti - e dubito sia il modo nel quale qualsiasi scrittore voglia siano letti i propri libri. Entrambi alla fine portano ad un lieto fine secondo i proprio canoni, ma oh cielo."

marco


p.s.: Le traduzioni sono frutto del lavoro congiunto mio e di Occhi-di-notte: spero non ci siano troppi errori!