Guardando al futuro
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08-07-2011, 11:42,
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RE: Guardando al futuro
Sì, ma Brooks negli anni 80 ha avuto una diffusione capillare, prima di lui nel mondo il genere fantasy era semisconosciuto...
Io ad esempio non scommetterei affatto sulla Bradley ![]() marco La vita è così grande / che quando sarai sul punto di morire / pianterai un ulivo / convinto ancora di vederlo fiorire.
Roberto Vecchioni - Sogna, ragazzo, sogna
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08-07-2011, 13:20,
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RE: Guardando al futuro
(08-07-2011, 11:42)Umbra Ha scritto: Sì, ma Brooks negli anni 80 ha avuto una diffusione capillare, prima di lui nel mondo il genere fantasy era semisconosciuto... ..."semisconosciuto"? Con portabandiera come Tolkien, Howard, Moorcok, Marion Zimmer Bradley? ![]() Classificato come "letteratura di genere" di sicuro, ma lo è ancora (e snobbato con alterigia, per di più). ma è come dire che siccome la Meyer ha diffuso capillarmente i romanzi YA a sfondo paranormale (e le si possano seccar le mani per questo, aggiungo) è destinata a essere un classico. Già adesso invece non va più. Citazione:Io ad esempio non scommetterei affatto sulla Bradley Ribadisco, a me non piace, ma ha fondato due sottogeneri che si intersecano: il fantasy "femminista" e il fantasy storico, e con Darkover ha cumulato fantasy e fantascienza, staccandosi completamente dall'epic e dall'heroic fantasy. A livello di innovazione è pari a Martin, forse. Oggi, che lo si voglia o meno, non si prescinde dalla Bradley, come non si prescinde da Moorcok: antieroe come protagonista (negli anni '70!) e introduzione del multiverso. Adesso lo diamo per scontato, ma al tempo era una cosa da urlo. One does not need the size of a dragon to have the soul of a dragon. Robin Hobb |
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