Penelope o Casanova?
Libertà o Devozione
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28-12-2011, 01:08,
Messaggio: #1
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Penelope o Casanova?
Poco tempo fa ho avuto questa conversazione con il mio fiancé.
Io sostenevo che quando una persona sceglie qualcuno come compagno per la vita, allora deve imporsi di resistere alle tentazioni. Se si cedesse all'attrazione per ogni soggetto che incontriamo e che ci affascina, allora nulla ci impedirebbe di lasciare l'attuale per un altro/a e quello per un'ulteriore ancora e così via. In questa condizione mi risulta difficile immaginare di poter costruire un progetto di vita con qualcuno, soprattutto se questo comprende dei figli. Forse ho questa idea perché l'esempio che ho vissuto è quello di una famiglia tradizionale, dove mamma e papà a volte (spesso) litigavano (di brutto), ma non si sarebbero mai separati. Soprattutto per amore di noi pargoletti. Seguendo questa linea di pensiero ho sempre ritenuto che qualunque problema di coppia che sia poco meno che serio, si potesse risolvere con la forza di volontà : se esiste la perseveranza nel superare gli ostacoli e rimanere insieme, allora qualunque impedimento si può sciogliere parlando, venendosi incontro e trovando dei compromessi. Rinunciando all'orgoglio e alla cocciutaggine. Ora vorreste sapere cosa mi ha risposto quel sant'uomo che sopporta i miei sproloqui? Che non è giusto che una persona si vincoli ad un'altra in modo così radicale. Che se si comincia a provare qualcosa per un altro/a, allora forse è necessario mettere in discussione il rapporto e rivedere le proprie aspettative. Non potete immaginare nemmeno la mia faccia. O forse potete se vi dico che v'avreste letto stupore, scetticismo, dubbio e… tenerezza. Sì, perché dovete sapere che tra i due sono io quella più incline a seguire la passione e l'emotività , quindi nella sua risposta ho letto il suo amore: pur conoscendo il rischio della perdita, chi ci ama ci lascia liberi. So che sembra una frase da baci perugina, ma ora viene il bello: dobbiamo noi lasciare liberi noi stessi? O no? Poiché con Iku è saltato fuori questo argomento, ora vorrei sapere la sua e le vostre opinioni in merito. Se Penelope è l'archetipo della devozione coniugale senza compromessi e Casanova è il maggior rappresentante di una vita che segue le passioni e gli amori così come si presentano, allora voi come vi collocate? Qual è la vostra opinione in merito di fedeltà , monogamia, libertarismo e coppia? PS1: Non ho segnalato spoiler nel titolo della discussione, perciò se nelle risposte portate esempi tratti da libri di Robin Hobb, segnalateli! Grazie! PS2: @Iku: prometto solennemente che quando avrò un periodo di calma scriverò due righe di presentazione. Con tutti i complimenti che m'avete fatto ve le devo! |
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28-12-2011, 10:27,
Messaggio: #2
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RE: Penelope o Casanova?
Jean Jean Jean...
Che bello essere la prima a ripondere! Spero comprendiate che la cosa necessita una valanga di righe... Figli a parte (io appartengo a quella categoria di persone per le quali i figli non fanno necessariamente parte del pacchetto) quoto il tuo ragionamento in tutto e per tutto: quando si sceglie una persona (matrimonio o no, giacché se uno è sposato dentro non importa che lo sia anche di fronte alla Chiesa o allo Stato, per quanto mi riguarda) si sceglie anche un impegno, una determinazione, una volontà di mantenere la suddetta relazione di fronte a tutto, siano esseri affascinanti o problemi all'apparenza insormontabili. Io trovo che stare con una persona finché le cose vanno bene sia troppo facile, e che la vera difficoltà -e la vera soddisfazione poi- sia sviluppare con la persona che ami un rapporto che funziona anche quando le cose vanno male. Poi ecco, in relazione a quanto dice il tuo sant'uomo...c'è chi dice che in ogni tradimento entrambi i partner -anche il tradito- hanno una colpa, e ciò dovrebbe voler dire che se una persona riceve da una relazione tutto quello di cui ha bisogno col cavolo che guarda fuori. Io trovo che in questo lui abbia ragione: se un giorno tu vedessi passare qualcosa di interessante forse sarebbe suo desiderio che tu, più che seguire quel qualcosa, ne parlassi con lui. La sua risposta è meravigliosa e comprendo la tua tenerezza, ma ecco, hai presente il mio caso? Spoiler [leggi] Chiusa parentesi Iku, proseguiamo, la faccenda è ancora lunga. Le due scuole di pensiero, quella di Penelope e quella di Casanova, sono entrambe accettabili, ma dubito fortemente che siano intercambiabili. E' tutta questione di priorità : il modo di vivere la passione di Casanova è senza dubbio il più facile e piacevole -se così vogliamo metterla-, ma nel momento del bisogno cosa farà quest'uomo? Da chi andrà a piangere? Con chi si confiderà ? Quando ero alle medie guardavo allibita la mia migliore amica flirtare e baciare un ragazzo diverso ogni sera: lei si godeva il momento, ma quanto mi ha invidiata quando le ho parlato del rapporto che avevo costruito poi... E poi, diciamocelo...Penelope ama Ulisse. Casanova ama sé stesso. Io credo che in nome dell'amore si debbano portare in dono delle cose, alla persona che si ama, cose come l'impegno e la devozione. Poi certo, ci sono eccezioni, e ogni rapporto è diverso: c'è chi stabilisce delle regole all'interno del rapporto che permettono una certa libertà , c'è chi ha un concetto della coppia molto elastico e ci sono vari concetti di fedeltà . Conosco un uomo che, per cercare il 10% che sua moglie non gli da, andava con una donna diversa ogni sera, ma diceva di amare sua moglie e di essere felice con lei. Questo può andare bene per qualcuno e per altri no. Io credo che le regole e i concetti, all'interno di una coppia, possanno essere elastici, possano venir definiti insieme: quello che va bene per una coppia magari non va bene per un'altra. Io, per finire, sono dell'idea che l'amore comporti l'impegno di guardare in una sola direzione. Sostengo l'idea delle regole flessibili (nel senso che ogni coppia ha le sue regole) ma la mia idea di amore tende comunque ad includere una sola persona. |
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28-12-2011, 13:48,
Messaggio: #3
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RE: Penelope o Casanova?
Che argoomento, mi ci sono trovata a parlarne col mio collega proprio qualche giorno fa; oltre al fatto che essendomi appena sposata me lo sono chiesto spesso!
Premettendo che, per me, la fiducia e il dialogo sono alla base di tutto, i problemi all'interno di una coppia ci sono, e penso sia abbastanza raro che vengano da una sola parte; a maggior ragione parlarne per tempo ed evitare di chiudersi a riccio sia quasi doveroso, nel rispetto dell'altra persona! Penso anche che per il mio modo di vedere le cose, bisognerebbe evitare di trovarsi in determinate situazioni, ovvio può accadere, però c'è gente che ci si butta a capofitto, poi dice "è accaduto" e non lo trovo giusto! Sacrificarsi non è giusto, lo so e sono daccordo fino a un certo punto, nel senso che non è giusto annullarsi per l'altra persona, ma un rapporto va costruito e forse qualche sacrificio è necessario, affinchè faccia bene alla coppia, al rapporto, non solo all'altra persona. Più che altro se io dò fiducia e sono disposta a un certo sacrificio mi aspetto che questo avvenga anche dall'altra parte! Quando il rapporto non è equilibrato in questo senso, forse il rapporto va sì rivisto, ma non da soli! Ovviamente dipende dal tipo di persone che costituiscono questo rapporto, dal loro modo di vedere la coppia, dalla loro tolleranza e dalle regole che si sono creati! Come dice Iku quello che va bene per me, magari non lo è per te! ...se hai la mania di partire...sappi che nel porto c'è una nave che ti aspetta.
non preoccuparti per la valigia. non chiedere il prezzo del biglietto. non chiedere la destinazione. l'importante è partire. |
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29-12-2011, 15:36,
Messaggio: #4
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RE: Penelope o Casanova?
(28-12-2011, 10:27)Iku Ha scritto: Io credo che in nome dell'amore si debbano portare in dono delle cose, alla persona che si ama, cose come l'impegno e la devozione. Bellissima immagine che condivido appieno! Un rapporto che si rispetti fa leva su sentimenti ed emozioni più profondi della piacevolezza che si ottiene condividendo la vita con qualcuno. Ho sentito da molti la frase: "Finché stiamo bene insieme…" e mi lascia ogni volta perplessa. Concordo anche con Campanellino che bisogna parlarne ed evitare di cercare di caricarsi i problemi senza condividerli. La coppia per me deve essere anche questo: un legame che ci permette di affrontare insieme condizioni dolorose e scomode. Un rapporto in cui ci si ritrova da soli non è un granché come rapporto. Recentemente sono stata definita una "monogama seriale" (!!) Questo perché ho sostenuto il pensiero che ho espresso nel primo post, avvalorandolo con l'osservazione che nella mia vita tendo a legarmi fortemente soprattutto ad una persona per volta; che questa rappresenti un'amicizia o un amore poco cambia. Dunque non terrei mai il piede in due scarpe Spoiler [leggi] Spoiler [leggi] Però però… ricordo Iku stessa che scrive: "ci sono tanti modi di amare". Dunque vi butto un'altra provocazione. Riferendomi all'inciso di cui sopra, la questione che vi propongo è: se lasciando il precedente ragazzo per quello attuale, ho potuto costruire un rapporto meraviglioso. Cosa impedisce che questo possa accadere nuovamente? Incontrando un'altra persona, potrei giungere ad amarla in una sfumatura diversa, ma non necessariamente inferiore. Dunque è davvero possibile costruire una "monogamia globale", ovvero un rapporto che superi gli altri per tutta la vita? In questo momento sto vivendo una situazione complicata che può essere pertinente a questo argomento. Riflettendo sui miei problemi mi vengono tante domande che potrebbero sembrare perniciose, ma vi assicuro che me le sto ponendo davvero. Visto che Iku ha condiviso la sua personale esperienza, mi piacerebbe fare altrettanto, ma in tal caso questo post diventerebbe davvero troppo lungo e quindi aspetto l'evoluzione del discorso e i vostri contributi! |
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29-12-2011, 22:30,
Messaggio: #5
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RE: Penelope o Casanova?
Sì, ecco, non esiste il "finché stiamo bene insieme": bisogna stare insieme con la mentalità giusta.
Anche io mi consideravo una monogama seriale, ma purtroppo gli eventi mi hanno messa alla prova e questa mia convinzione è andata in briciole: giuro, un anno fa non avevo la minima idea che le cose sarebbero finite così. Non mi considero nel giusto, ma nel mio sbagliare faccio del mio meglio per fare meno male possibile alle persone che amo. Forse ecco, l'equilibrio emotivo è una cosa che mi manca. La tua provocazione è geniale, e qui entra in gioco la razionalità : per quanto mi riguarda credo nella persona perfetta, MA non credo che valga la pena inseguirla per tutta la vita. Se hai un rapporto che consideri perfetto -o quasi- perché dovresti lasciarlo per qualcosa di nuovo, qualcosa che non puoi sapere se sarà migliore o peggiore? Credo che non ne valga la pena. Sì, dietro l'angolo potrebbe esserci qualcosa di nuovo, ma io credo che alla perfezione della persona sia da preferire l'affinamento del rapporto... Posso saltare su barche sempre più grandi man mano che le incrocio lungo la traversata, ma quello che sento io è che c'è una barca che non voglio lasciare a nessun costo. |
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