Briciole di psicologia
Per capirci meglio... forse.
|
02-07-2013, 22:03,
Messaggio: #31
|
|||
|
|||
RE: Test dei tipi psicologici
(02-07-2013, 13:24)Niji Ha scritto: INFP |
|||
18-12-2013, 16:38,
Messaggio: #32
|
|||
|
|||
RE: Briciole di psicologia
Buonasera. ^^ Ho rinominato il topic perché penso che, oltre ai vari tipi psicologici, sarebbe bello e interessante parlare di psicologia più in generale. È una materia di cui non so molto, ma che mi appassiona sempre di più e che mi pento fortissimamente di non aver studiato; vorrei proporvi nel tempo le cose più interessanti che mi capiterà di leggere, sperando che anche altri vogliano contribuire con spunti e segnalazioni. :-)
Per esempio, grazie a Sara/Eilan, ho appena guardato questo splendido video che illustra la profonda differenza tra empatia e comprensione. È in inglese, quindi non facilissimo da seguire ma... credetemi, vale la pena guardarlo perché fa riflettere. Occhi-di-notte Ha scritto: |
|||
18-12-2013, 20:17,
Messaggio: #33
|
|||
|
|||
RE: Briciole di psicologia
Uffa, non capisco una parola
|
|||
19-12-2013, 11:28,
Messaggio: #34
|
|||
|
|||
RE: Briciole di psicologia
Mattina hai avuto un'idea stupenda, il video è bellissimo e molto vero !!
Fortuna nell'ombra Ser PS Ambrina se hai un pò di pazienza te lo traduco io |
|||
19-12-2013, 13:06,
Messaggio: #35
|
|||
|
|||
RE: Briciole di psicologia
Grazie Ser, faresti un favore anche a me: lo capisco abbastanza, così all'ascolto, ma visto il tema importante una comprensione parziale non avrebbe senso. Grazie.
|
|||
19-12-2013, 15:23,
Messaggio: #36
|
|||
|
|||
RE: Briciole di psicologia
Ecco qui la mia traduzione :
Dunque che cos'è l'empatia e perchè è molto diversa dalla comprensione ? L'empatia genera un legame, la comprensione invece crea una sorta di distacco La caratteristica principale dell' empatia consiste nel fare propria la prospettiva di un altra persona, avere l'abilità di riconoscerla, comprenderne le verità che contiene evitando di giudicare ( non è facile quando si è molto vicini ),distinguere le emozioni altrui e quindi comunicarle . Empatia è “sentire “ le persone. Ho l'abitudine di pensare all'empatia come se qualcuno fosse rimasto chiuso in uno spazio segreto, un buco nero o una bottiglia e stesse urlando “Sono stufo, sono stanco, mi sento sopraffatto! “ , allora noi ci avviciniamo piano piano dicendo sottovoce “Ciao, tranquillizzati, capisco quello che ti sta succedendo ed ho la situazione sotto controllo, non sei più da solo “ La comprensione viceversa è come se arrivasse di corsa qualcuno urlando “Hei, sei nei casini ? No ? Ti va metà della mia pizza ?” L'empatia è una scelta, ed è una scelta meravigliosa, perchè per poter sentire le emozioni altrui dobbiamo prima riuscire a connetterci con una parte di noi stessi che conosce quelle emozioni , Di solito una risposta comprensiva inizia con “Ma almeno tu ...” e questo lo facciamo sempre, la verità è che quando qualcuno condivide con noi qualcosa di molto doloroso cerchiamo sempre di “vedere il bicchiere mezzo pieno” “Il mio matrimonio sta finendo “ - “ Ma almeno tu hai un matrimonio “ “Mio figlio è stato picchiato a scuola “- “Ma almeno tuo figlio è un bravo studente “ Ma una delle cose che a volte facciamo quando ci troviamo ad affrontare un discorso difficile è cercare di aiutare l'altro, se condividere qualcosa per lui è molto doloroso potremmo dirgli “Non importa, sono qui, parlami “, perchè la verità è che in alcuni casi il silenzio è la migliore delle risposte, la sola cosa che può far stare meglio, ma riuscire a far stare meglio vuol dire comprendere fino in fondo, e dunque avere empatia Ammetto che non si tratta proprio di una traduzione letterale, ma in alcuni punti proprio non sapevo come rendere l'idea in Italiano e mi sono presa delle "licenze poetiche ", cmq il senso del discorso è quello Fortuna nell'ombra Ser |
|||
19-12-2013, 20:20,
Messaggio: #37
|
|||
|
|||
RE: Briciole di psicologia
Elena cara, hai avuto una gran pazienza e hai fatto proprio un bel lavoro: grazie! Qui trovate, a fondo pagina, il discorso completo di Brené Brown da cui è stato tratto il video animato; dovrebbe risultare più chiaro, e comunque potete attivare i sottotitoli automatici (che non sono precisi, ma aiutano). :-)
Ho da parte altri video della stessa ricercatrice — davvero meritevoli, secondo me — ma li posterò a breve ne I 4 accordi perché trattano temi importanti per l'autostima: si parla di come bisognerebbe abbracciare la vulnerabilità (what makes you vulnerable makes you beautiful) e della differenza — sottile, ma fondamentale — fra vergogna e senso di colpa. Ve li consiglio! Intanto... traduzione [leggi] L'ultima è particolarmente vera e vale per molti di voi. ♥ Occhi-di-notte Ha scritto: |
|||
20-12-2013, 01:40,
Messaggio: #38
|
|||
|
|||
RE: Briciole di psicologia
Grazie molte Ser per aver tradotto, ora posso dare una risposta più competente.
Il video fa indubbiamente riflettere ma non sono d'accordo al 100% con quello che dice. O forse è solo il diverso utilizzo di termini, non lo so. Credo che ci siano diversi modi di aiutare chi sta male. Giusto qualche giorno fa mi sono ritrovata a lamentarmi con un'amica di qualcosa che mi stava succedendo, qualcosa che in quel momento mi faceva stare malissimo e che non riuscivo a gestire. Quell'amica ha cercato di arginare la mia irrazionalità con parole intelligenti e che si avvicinavano molto all'idea di "bicchiere mezzo pieno". E' un modo per affrontare la cosa, un modo che in certi casi funziona meglio di altri. In quel momento vedevo cose che stavano solo nella mia mente, e lei faceva del suo meglio per farmele notare. Ed esistono, viceversa, tanti modi di stare male, al punto da rendere spesso impossibile cercare, come suggerisce il video, qualcosa dentro di noi che ci faccia comprendere il dolore di chi abbiamo davanti. Mi è successa una cosa inaspettata, in questi giorni, una cosa molto brutta e molto bella al tempo stesso (ne parlerò nel diario di bordo), qualcosa che mai nella mia vita avrei pensato di provare. E' tuttora difficile da descrivere e dubito che nella ciurma ci sia qualcuno in grado di immaginare come mi sono sentita. Per questo di fronte al dolore di qualcuno trovo sempre difficile dire "so cosa provi". E, allo stesso tempo, non sempre è possibile affrontare la situazione come l'altro desidererebbe. Ho ancora in bocca l'amaro della frustrazione di avere a che fare con Ale, che quando era arrabbiata non voleva assolutamente parlarmi o vedermi fino a che non le fosse passata. Ero impotente di fronte al suo dolore: ci sono persone che vanno lasciate in pace, quando stanno male. Non importa quante volte al giorno le pensi, o quante volte sei sul punto di prendere il telefono o mandare un messaggino. Io, in quei frangenti, divento una persona assillante (probabilmente perché quando sto male voglio sentirmi protetta), e per lei era la cosa peggiore. So che quando sono preoccupata per una persona faccio solo casini, vorrei chiamarla, psicanalizzarla per capire cosa posso fare. E non sono di nessuna utilità. Ci sono frangenti in cui puoi solo cercare di distrarre una persona che sta male, per il suo stesso bene. Ci sono casi in cui un abbraccio è l'unica cosa che cura, e non sempre è possibile regalarlo. Non esistono persone che hanno "la situazione sotto controllo" (questa cosa un po' mi ha irritato, francamente), esistono solo persone che hanno il coraggio di avvicinarsi e dire "come posso aiutarti?". E siccome nessuno sa di cosa l'altra persona ha bisogno (talvolta, ahimè, nemmeno la persona stessa) il primo accordo è perfetto: "ho bisogno di piangere / ridere / parlarne / dimenticare / sfogarmi / insultarlo / distrarmi". Non è facile, ma non c'è altro modo. E' una cosa troppo delicata. E, a volte, neanche allora va bene. Chi sta male non sempre è in grado di apprezzare. Quando io sto davvero male c'è una sola categoria di persone che riesce a farmi stare bene, e qualsiasi altro tentativo non fa altro che farmi stare peggio (è brutto fare continuamente esempi su di me ma è per farvi capire). Ci sono effettivamente persone poco attente che reagiscono come il cervo del video, ma il rischio di danni è comunque alto, anche per persone armate della miglior buona volontà. Non è che sono convinta che sia meglio non fare nulla (anche perché io stessa non ci riesco, e quando le circostanze lo richiedono mi fa stare male) ma credo che il discorso del video (per quanto faccia riflettere) sia un po' limitativo. E scusate il papiro. |
|||
20-12-2013, 12:28,
Messaggio: #39
|
|||
|
|||
RE: Briciole di psicologia
Il fatto che il video sia "limitato" e presenti situazioni un pochino stereotipizzate mi sembra abbastanza normale, in fondo il suo scopo non è quello di sviscerare l'animo umano ma cercare di mostrare in modo chiaro e comprensibile un concetto molto molto complesso come può essere quello di empatia .
Come dici giustamente tu ci sono molti modi di star male ed aiutare , ma in base alla mia esperienza (e credo sia quello il punto fondamentale del video ) per aiutare davvero una persona per spingerla CONCRETAMENTE rimboccarsi le maniche e raddrizzare la propria vita, o anche solo mettersi a tavolino e cercare di riflettere onestamente sul proprio atteggiamento dobbiamo prima di tutto riuscire a SENTIRLA, TOCCARLA non solo in senso fisico, ma anche e soprattutto in senso psichico, per cui anche per un istante dobbiamo fare nostra la sua angoscia, metterci nei suoi panni ed immaginare come possa stare, nel momento in cui riusciamo a fare questo lavoro difficilissimo l'altro se ne accorge e solo allora sarà DAVVERO disposto a darci ascolto ed a collaborare Cerco di spiegarmi con un esempio concreto ; prima di trovare il mio attuale terapeuta sono andata da altri due psicologhi ma senza ottenere alcun risultato, erano indubbiamente persone competenti e armate delle migliori intenzioni, ma quando esprimevo a parole la mia sofferenza loro si limitavo ad annuire nei punti giusti, dire "Capisco " ma in realtà non capivano un accidente, non si sforzavano di vedere le cose anche dal mio punto di vista, ma si limitavano ad ascoltare, come io ascolto il mio migliore amico quando mi racconta che cosa ha mangiato per cena. Viceversa quando ho spiegato il mio disagio al terapeuta che poi ho scelto alla fine del racconto gli sono venuti per qualche secondo gli occhi lucidi, e questa è una cosa che mi ha colpito tantissimo; per qualche momento ha dimenticato di essere un professionista con alle spalle anni di lavoro ed è riuscito ad immedesimarsi nell'angoscia della ragazza seduta di fronte a lui che singhiozzava come una matta perchè aveva la sensazione di non vedere più una via d'uscita . Non ci sono persone che hanno la situazione sotto controllo, ma ci sono persone che attraverso il loro tocco possono farci sentire al sicuro e capire senza bisogno di troppe parole che i nostri problemi insormontabili in realtà hanno una soluzione e che la vedremmo prima se la smettessimo di agitarci per un nonnulla o aver paura della nostra stessa ombra . La comprensione è come un amico che si siede a farci compagnia mentre parliamo attraverso una lastra di vetro, ma quando se ne va noi restiamo immobili dietro la lastra, l'empatia è un amico che ci fa compagnia e mentre si chiacchiera del più e del meno riesce a convincerci che stare dietro quel vetro fa schifo e che il nostro nuovo hobby deve diventare tirare calci come dei matti per riuscire a buttarlo giù . La comprensione è un dono meraviglioso, una persona che ci dedica il suo tempo è il suo ascolto è un enorme regalo, ma quando qualcuno si trova in un pantano e sta scivolando inesorabilmente giù ci vuole qualcuno che ci lanci una corda, ci sproni ad afferrarla per bene ed a tenerla stretta mentre lui /lei si mette dall'altra parte a tirare come un matto, ma per fare questo lavoro ci vuole empatia . PoiPoi ci sono sicuramente tantissime situazioni diverse, a volte anche le persone con la migliore empatia del mondo fanno danno, o ci sono persone che sono troppo felici di stare nel loro perenne malumore e trovano più sollievo nell'infiggere sofferenza o disagio agli altri che nell'aiutare sè stesse , resta il fatto che da quanto ho potuto vedere senza un forte legame preventivo difficilmente si riuscirà ad ottnere qualcosa Fortuna nell'ombra Ser |
|||
20-12-2013, 15:37,
Messaggio: #40
|
|||
|
|||
RE: Briciole di psicologia
Ely, grazie infinite per la traduzione!
In verità ora ho una pessima opinione della comprensione nonché una sopravvalutata opinione dell'empatia, quindi potrei trovarmi d'accordo con Iku quando dice che il video non l'ha convinta. Invero, non ho nemmeno mai studiato psicologia e forse sto dicendo un mucchio di baggianate, ma le dico in riferimento alla mia esperienza. Secondo me non esistono empatia o comprensione che possano realmente aiutare una persona che sta male. Certo, sono utili, sono importantissime, possono portare enorme sollievo e non oso immaginare un mondo senza empatia e comprensione, ma non cancellano il dolore o la qualsiasi cosa per cui una persona sta soffrendo. Indubbiamente non siamo tutti uguali. Forse io non ho bisogno di empatia/comprensione come invece ne hanno altre persone, forse sono più indipendente, più concreta. Ma sono sicura che molti dei nostri mali (ovviamente parlo di malesseri interiori, non di un dolore che può essere causato da problemi più gravi) se andranno solo ed esclusivamente quando saremo noi a deciderlo. |
|||
« Precedente | Successivo »
|
Utente(i) che stanno guardando questa discussione: 1 Ospite(i)