Joe Abercrombie

(16-06-2012, 10:17)Umbra Ha scritto:  Basta che tu sappia chi sia vivo o no in The Heroes per essere spoiler sulla Trilogia, imho


marco

un pò rigidini sul concetto di spoiler... vabbè, ognuno ha i propri parametri.

L'amore-della-mia-vita, nonché maledetto-odioso-bastardo Joe Abercrombie parla del suo nuovo romanzo Red Country, affermando senza se e senza ma che non ha mai faticato tanto per un libro e che adesso VUOLE un po' di pausa dalla sua creatura:

http://www.joeabercrombie.com/2012/07/09...n-victory/


marco

(10-07-2012, 21:24)Umbra Ha scritto:  L'amore-della-mia-vita

ma... ma...
Non era Loisuccia nostra adorata?
Guarda che glielo dico, eh.

(10-07-2012, 22:45)Coligne Ha scritto:  

(10-07-2012, 21:24)Umbra Ha scritto:  L'amore-della-mia-vita

ma... ma...
Non era Loisuccia nostra adorata?
Guarda che glielo dico, eh.

Lei la amo soltanto, lui lo odio e amo insieme

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Copertina di Red Country:






marco

Ha un elevato quoziente di figosità.

(11-07-2012, 18:16)Adelasia Ha scritto:  Ha un elevato quoziente di figosità.

Tutte le copertine abercombiane hanno un elevato quoziente di figosità.

Recensione NO SPOILER The Heroes:

Che strano romanzo, signori, che strano romanzo! Inizio col dire che l'autore cerca in tutti i modi di deludermi: situa infatti la storia in una regione che io non amo particolarmente, immerso in una civiltà che mi sta abbastanza antipatica, e moltiplica a dismisura i POV. La storia è quella di una battaglia che dura solo tre giorni, raccontata da tantissimi personaggi sparsi lungo il fronte da ambo le parti.
Io odio le battaglie, penso che non sarei sopravvissuto a 600 pagine nella Valle di Rhenn o nel Fosso di Helm o sull'Isola Ramosa. Eppure Abercrombie mi tiene incollato alla pagina: mi aiuta, anche, a seguire l'intricata vicenda, fornendo un elenco di personaggi e diverse mappe con le quali seguire gli spostamenti delle unità sul campo di battaglia.
Come sempre Abercrombie si dimostra maestro assoluto nel descrivere l'animo umano: i suoi personaggi ballano sul filo della macchietta ma fanno ballare con loro il lettore, senza mai essere banali o ripetuti; come in Best Served Cold, i protagonisti di questo romanzo sono sia personaggi nuovi che figure di rilievo dei libri precedenti o figurI altrove solo accennati: l'autore non ha alcuna remora né problema nell'utilizzare anche i morti.
Abercrombie è anche straordinario nel coordinare i POV: c'è ad es. un capitolo - Casualties - che è ontologicamente pesante da leggere, ma i singoli POV sono coordinati con una maestria da me mai vista prima, da grande maestro.
Cosa funziona meno, quindi? A parte i miei gusti personali in fatto di ambientazione, Abercrombie fatica a inserire l'elemento magico - è pur sempre un fantasy, cavolo! - in una storia così marziale: le scene che lo contengono sono piuttosto forzate, anche se battute come "Ma che razza di mago sei?" "Quello a cui obbedirai da ora in avanti" valgono il prezzo del biglietto. Altro difetto è l'eccessiva lunghezza, l'autore avrebbe potuto snellire di molto il volume, guadagnandoci. E poi rispetto agli altri pecca un po' di originalità.
In generale, si potrebbe timidamente dire che questo romanzo vuole essere un inno contro la guerra: purtroppo con Abercrombie non si possono fare affermazioni nette come questa (che ad esempio vale per Kay), e infatti l'autore la contraddice apertamente in più di un passaggio. Come sempre, Abercrombie non vuole educare nessuno: anzi, ci dice che nel mondo le cose vanno di schifo, che si può anche cercare di fare sempre la cosa giusta - come un personaggio tenta di fare - ma la riuscita dipende solo dalla sorte.
E dal denaro dei potenti.


@LadyDrago: contiene spoiler grossissimi sulla First Law e discreti su Best Served Cold: credo tu debba seguire l'ordine di scrittura.


marco


P.S.: io alla fine voto questo romanzo 4/5, ma oggettivamente Abercrombie è imho l'autore che scrive in assoluto meglio, oggi. So che l'affermazione è pesante, ma se fossi il suo professore di inglese, ad ogni tema darei 10.

Deduco che ti è piaciuto!
Il continuo passaggio da un POV all'altro all'inizio mi confondeva perchè non avevo ben capito gli schieramenti. E poi non riuscivo a scegliere un personaggio preferito. Li ho amati tutti.

The Heroes [leggi]

Whirrun mi ha fatto fare tantissime risate. Se dovessi andare in battaglia, vorrei uno così nel gruppo. Almeno sorridi!
Tutto mi sarei aspettata tranne che moriva. Bastardissimo Abercrombie!

Anche Beck, per quanto un personaggio di secondo rilievo, mi è piaciuto molto, soprattutto per la sua scelta finale. La sua fame di gloria rispecchia un pò quella del lettore.

Riguardo i protagonisti sono in difficoltà. Sono tutti diversi eppure tutti "veri" in un certo senso. Forse il vero protagonista è l'amarezza di chi ha già combattuto e sa cosa aspettarsi. E per cosa, poi?
Calder lo davo per spacciato. Mi dicevo "questo muore prima di pag 100" e invece... fortunello, il ragazzo!

Bremer mi ha commossa nella sua disperazione per una seconda possibilità, come se fosse una vittima ingiusta del destino. E invece nel finale, nel dialogo con Finree, si scopre che invece non era proprio come diceva lui... un personaggio complesso.
per Dogman avrei voluto più spazio. nel poco che si è visto, mi è piaciuto anche lui.


Concordo anche sulla magia. se c'era o non c'era era uguale. non ha dato un grande contributo, ma questo mi sta bene. avere i maghi con poteri effettivi avrebbe tolto l'attenzione dai soldati.

Tu ti dovevi chiamare Salvatrice, non Ludo! Aspettavo te per commentare

(17-07-2012, 23:14)shiedblade Ha scritto:  Deduco che ti è piaciuto!
Il continuo passaggio da un POV all'altro all'inizio mi confondeva perchè non avevo ben capito gli schieramenti.

Infatti senza mappa e elenco personaggi avrei abbandonato il libro al sesto POV diverso

(17-07-2012, 23:14)shiedblade Ha scritto:  E poi non riuscivo a scegliere un personaggio preferito. Li ho amati tutti.

Per me il migliore è Craw:

The Heroes [leggi]

Come dicevi per Beck, il romanzo sembrerebbe fortemente antimilitarista: alla fine la guerra è 'shit', non esistono Eroi - salvo quelli di pietra - e una volta che sei 'back to the mud' non importa come sei morto.

Eppure la scelta di Craw, alla fine, di tornare alla vita del guerriero mi ha fatto pensare. PEr questo dico che Abercrombie non decide: io ero certo che il Carl di Dogman e poi di Calder fosse là per vendicare il nipote ucciso sulla collina, e invece si mette in discussione l'intera evoluzione della figura di Craw.

Mi ha ricordato quel verso di De Gregori che dice: "la guerra è bella anche se fa male".

(17-07-2012, 23:14)shiedblade Ha scritto:  

The Heroes [leggi]

Calder lo davo per spacciato. Mi dicevo "questo muore prima di pag 100" e invece... fortunello, il ragazzo!

Fortunello ma simpatico! Alla fine è stato il personaggio che mi ha fatto più divertire, e secondo me quello con più sale in zucca.

(17-07-2012, 23:14)shiedblade Ha scritto:  

The Heroes [leggi]

Bremer mi ha commossa nella sua disperazione per una seconda possibilità, come se fosse una vittima ingiusta del destino. E invece nel finale, nel dialogo con Finree, si scopre che invece non era proprio come diceva lui... un personaggio complesso

Lui è IL tipico personaggio di Abercrombie, te ne renderai conto: a me stava simpatico e ho parteggiato per lui tutto il tempo... eppure, alla fine, cos'era? Solo un mediocre macellaio, senza alcuna poesia, senza anima. Il cinismo di Joe a volte mi lascia desolato. Ma è geniale.

(17-07-2012, 23:14)shiedblade Ha scritto:  per Dogman avrei voluto più spazio. nel poco che si è visto, mi è piaciuto anche lui.

Oh, io lo conosco molto bene, invece (faccina che fischietta innocente).




marco

Con più sale in zucca??? ma come?! non hai considerato la straordinaria iniziativa del pilastro dell'esercito della The Union: il mitico Corporal Tunny!

The Heroes [leggi]

Vorrei la sua faccia su una maglia.
Se c'è lui, la battaglia è già vinta.

Craw è un tesoro. Ha una profonda umanità, considerato la vita che fa. Quando nel finale decide di tornare indietro, ho sorriso. Se hai passato più della metà della tua vita in mezzo ai campi di battaglia, è davvero difficile andartene. E poi cosa c'è di più bello di una bella battaglia per sentirti vivo?
Anche The Black Dow in una scena con Craw (mi sembra) ripensa a cos'era lui prima di diventare un famoso guerriero.

Bremer è quello che ti conquista per tutto il libro. Sei lì con lui, e pensi 'dai dai, ce la puoi fare a conquistare la giusta gloria che ti spetta!'
e poi... poi, appena esci dalla sua testa e senti come è andata davvero dalla voce di Finree, beh quello è come un pugno. L'ho ridimensionato in un attimo.

Abercrombie ti coinvolge. Conosci i personaggi, sei nella loro testa, e ti affezioni. e poi BAM! una bella bastonata quando meno te l'aspetti.
Pochi autori lo sanno fare. Abercrombie è tutto, tranne prevedibile.