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Wikinews - Apr.11
A che età hai cominciato a scrivere storie? Quando hai iniziato a farlo seriamente?

So esattamente quando scrissi la mia prima storia. Avevo 6 anni, ed era il 31 ottobre perché stavo cercando di scrivere una storia per Halloween. Non ci riuscii... ma continuai a tentare. Fino ai 18 anni scrissi storie per me stessa, poi iniziai a sottoporle agli editori.



Ti basi su persone reali per creare i tuoi personaggi?

Sì e no. Il personaggio di un libro deve essere in tutto e per tutto un prodotto di quel particolare mondo. Non puoi prendere un amico e trapiantarlo in una storia, non ha senso perché cultura, costumi, lingua non vanno bene, non corrispondono. Così prendo alcuni aspetti delle persone, le fattezze o le abitudini di qualcuno, il modo di parlare, l’atteggiamento, e ciò può diventare parte di un personaggio. Ma il personaggio in sé deve essere un prodotto del suo mondo e della storia.



Una domanda sul tuo modo di scrivere. Hai una idea precisa di dove stai andando quando cominci un libro, o scrivi seguendo via via la tua ispirazione?

So dove avrà inizio la storia, e so dove finirà. E lungo la strada, ci sono delle tappe o dei punti della trama che ho stabilito. Non so cosa ci sia nel mezzo, è come fare un viaggio e non avere idea di cosa si incontrerà lungo il cammino. E talvolta le cose cambiano durante il percorso..



Qualche volta sei sorpresa dai tuoi personaggi?

I personaggi mi tendono delle imboscate. A volte non fanno quel che io mi aspetto, o conducono la storia in una nuova direzione, cose che ritenevo insignificanti acquistano importanza. Quindi, i personaggi hanno molto a che fare con lo sviluppo della storia.



Scrivi in modo lineare, cominciando dal primo capitolo e passando poi ai successivi, o talvolta scrivi delle scene che avvengono più in là nella storia per poi tornare al punto in cui eri rimasta?

Scrivo la storia seguendo l’ordine cronologico. Ma qualche volta capita che arrivi al quarto capitolo e dica: «Perché ciò funzioni, deve succedere qualcosa al capitolo due» , allora torno indietro e scrivo quanto serve. Se sto scrivendo e all’improvviso mi blocco e non riesco a far proseguire la storia, torno indietro di due - tre capitoli e ricomincio a scrivere, facendo correzioni e aggiunte, e sistemando qualcosa affinché la storia si smuova... e prosegua di nuovo. Quindi la storia non è proprio lineare, è più simile a qualcosa in movimento.



Leggi altri autori mentre scrivi?

Sì, leggo molto. A volte evito di leggere fantasy se sto lavorando su una storia così da non subire influenze. Così apprezzo romanzi gialli e polizieschi — per esempio Robert Parker o Janet Evanovich — e libri che si leggono abbastanza velocemente e sono molto lineari, per cui sì, leggo molto.



Per te è più facile scrivere in prima o in terza persona?

Se è possibile scelgo quasi sempre la prima persona. Penso che sia la voce narrante naturale di una storia, così preferisco scrivere in prima persona ogni volta che posso. Talvolta la storia è troppo complessa e si svolge in molti posti diversi, per cui bisogna moltiplicare i punti di vista per coprire tutta la narrazione. E allora, naturalmente, è necessario usare la terza persona, ma cercando di calarsi completamente nel personaggio.



C’è un punto nei Mercanti di Borgomago in cui tutti i personaggi convergono nello stesso posto allo stesso momento. Davvero spettacolare. È stato semplice da scrivere o piuttosto difficile?

Più personaggi hanno il loro punto di vista nella storia, più difficile diventa gestirli. Per ogni scena cerco di decidere chi è nella posizione migliore per descrivere tutto ciò che sta accadendo, o per quale personaggio quella scena è fondamentale, di estrema importanza, e la scrivo da quel punto di vista.



L’ultima domanda: cosa pensi di Wikipedia? La usi?

Per me è molto importante l’accuratezza. Quando scrivo fantasy, devo essere assolutamente certa che gli elementi reali rispecchino la realtà. E così, dato che i contenuti di Wikipedia possono essere modificati da chiunque, e io non ho sempre il tempo di fare delle verifiche su quanto cerco, sono ancora molto antiquata. Ho la mia biblioteca preferita, il mio bibliotecario di fiducia. E se vado da lui a dirgli: «Ho bisogno di questa informazione», mi aiuterà a trovare fonti molto affidabili. A questo punto, non userei Wikipedia per una ricerca importante perché preferisco tuttora usare strumenti validi e controllati da esperti.


Wikinews | Interview de Robin Hobb - 24.04.2011
traduzione di Barbara “The Fool
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