Guy Gavriel Kay
La trilogia di Fionavar e non solo
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23-10-2010, 10:48,
Messaggio: #111
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RE: Guy Gavriel Kay
(03-10-2010, 16:35)Kettricken Ha scritto: Allora ho terminato di leggere la strada dei Re...che dirvi un libro molto gradevole ma non memorabile! Nulla di originale, seppur antecedente a tutti gli alti scrittori - credo - mi sembra di leggere un mix di Brooks, Tolkien, Jordan, la Bradley e perfino Erikson Condivido in parte il tuo ragionsmento cara Alessia, sotto certi punti di vista Kay è uno scrittore che ha molto da imparare ...ma io trovo che sia bello proprio per questo. Onestamente credo che lui per primo non si prenda molto sul serio, il suo approccio alla storia e alla creazione dei personaggi è molto leggero, quasi scanzonato, come se in fondo avesse scritto " La strada del re " unicamente perchè aveva voglia di farsi due risate, fermo restando che nonostante tutto ha la fortuna di avere una prosa asciutta ma con un potenziale evocativo immenso. E' vero è strano che quattro persone decidano di partire per un mondo sconosciuto senza porsi troppi problemi, però anche nel caso in cui il protagonista si pone mille e mille dubbi riempiendo pagine e pagine di considerazioni spesso di una noia soporifera il risultato è lo stesso, deve andare , altrimenti la storia non ha senso di esistere . Kay ha fatto a mio avviso un ragionamento molto logico " Visto che tanto devono farlo perchè annoiare il lettore con paranoie inutili? " evitandoci ventimila pagine di prologo sui come, quando è perchè per concentrarsi sull'unica cosa che conta davvero in un romanzo, ovvero la storia. Poi ci sono sicuramente lavori migliori e più curati, ma in questo periodo noto che molti autori pubblicano mattoni di ottocfento pagine pieni di banalità e noia, mentre Kay col suo romanzetto da trecento pagine scarse e pieno di pecche secondo me è riuscito comunque a creare qualcosa di assolutamente particolare ed accattivante Fortuna nell'ombra Ser |
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12-12-2010, 00:34,
Messaggio: #112
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RE: Guy Gavriel Kay
Ragazze, fateci sapere poi come procederà la lettura della trilogia! Sarei molto, molto curiosa di sentire il vostro parere sull'ultimo volume (<-- splendido, ma oddio... se ci penso, ancora adesso mi viene il magone!)
Intanto segnalo a tutti il podcast di una nuova intervista con GGK: potete ascoltarla in questa pagina. Occhi-di-notte Ha scritto: |
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16-12-2010, 20:54,
Messaggio: #113
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RE: Guy Gavriel Kay
Anche l'autrice Fiona McIntosh (apprezzatissima da Robin Hobb) raccomanda Tigana (da noi Il paese delle due lune) di Guy Gavriel Kay:
http://vimeo.com/12733667 Spero che il video si apra! ^^ Occhi-di-notte Ha scritto: |
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21-01-2011, 21:13,
Messaggio: #114
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RE: Guy Gavriel Kay
Ragazzi, sto leggendo La Via del Fuoco ma solo io non ho capito un accidente del terzo capitolo?
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07-02-2011, 21:41,
Messaggio: #115
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RE: Guy Gavriel Kay
Ecco la copertina americana di Under Heaven:
marco |
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21-02-2011, 00:49,
Messaggio: #116
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RE: Guy Gavriel Kay
Ho terminato poco fa di leggere Il Sentiero della Notte, concludendo così la trilogia. Non so, sono molto perplesso. I personaggi provenienti dal nostro mondo accettano gli avvenimenti in cui sono coinvolti con una naturalezza innaturale (passatemi l'ossimoro): sembra quasi che Fionavar sia la normalità e il nostro mondo l'eccezione.
Oltre all'interrogativo che mi sono posto durante la lettura del primo volume (possibile che questi decidono di seguire Loren in un altro mondo senza porsi il benchè minimo dubbio?), questi successivi due volumi mi hanno fatto sorgere una nuova domanda: possibile che nel nostro mondo non ci sia nessuno che si accorga dell'assenza prolungata dei ragazzi? E ancora: Volumi 2 e 3 [leggi] Il terzo volume è il più bello e devo dire che mi è piaciuta molto tutta la vicenda di Darien e il modo in cui si conclude! Globalmente invece il ciclo mi è piaciuto, però forse è troppo rapido e tante cose non vengono spiegate come si deve e non si capiscono affatto (come il terzo capitolo del secondo volume, giuro che ancora non c'ho capito un tubo!). P.S.: Barbara, mi sono riletto il topic a grandi linee e non ho visto una tua recensione a proposito de Il Sentiero della Notte!
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28-02-2011, 00:56,
Messaggio: #117
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RE: Guy Gavriel Kay
Citazione:Nulla di originale, seppur antecedente a tutti gli alti scrittori - credo - mi sembra di leggere un mix di Brooks, Tolkien, Jordan, la Bradley e perfino Erikson La trilogia di Fionavar è stata pubblicata fra il 1984 e il 1986. Tolkien ovviamente è precedente, Brooks ha pubblicato La canzone di Shannara, suo terzo romanzo, nell'85, ma ovviamente Kay era già nel bel mezzo della sua opera, al massimo può aver letto i primi due romanzi prima di iniziare a scrivere. L'occhio del mondo è del 1990, e ho sentito personalmente Jordan citare Kay fra i suoi autori preferiti, Erikson è ancora posteriore. Kay ha riconosciuto il suo debito nei confronti di due scrittori. Tolkien, ovviamente. Ha collaborato a risistemare il Silmarillion, e in molti punti è palesemente tolkieniano. E Stephen Donaldson, per l'espediente di portare personaggi del nostro mondo in una terra magica. Ha preso di propositi i cliché della fantasy, il ciclo arturiano e tutte quelle cose che ci sembrano enormemente familiari. Era stufo di piatte imitazioni di Tolkien - lo ha dichiaraato apertamente - e ha voluto provare a usare quel materiale a modo suo, per vedere se usando elementi famosissimi fosse possibile scrivere opere originali e coinvolgenti. Secondo me ci è riuscito benissimo. Citazione:sotto certi punti di vista Kay è uno scrittore che ha molto da imparare Stai parlando del suo primo romanzo, e lo stai paragonando a scrittori che hanno imparato da lui. Non dico che sia migliorato, io l'ho amato da subito, ma stiamo parlando dei primi anni '90, quando conoscevo molta meno fantasy. Però c'è una scena nel terzo romanzo che mi fa piangere ancora adesso. Io lo reputo tutto straordinario. è vero, Kay non si dilunga in descrizioni, è essenziale, ma anche terribilmente efficace. I suoi personaggi sono vivi, anche quando li si vede per poche pagine. E lui ha ricevuto diversi riconoscimenti per le sue poesie. Già prima di saperlo reputavo poetico il suo linguaggio, ora capisco perché mi colpisce così tanto. Termini difficili? Tenete presente che Kay è canadese, sospetto che noi studiamo l'inglese britannico o al massimo quello americano. Dopo un po' ci si abitua ai suoi termini, e si legge bene. In ogni volume si arriva a un punto dal quale è davvero difficile riuscire a fermarsi, anche quando si deve perché altri impegni premono. http://librolandia.wordpress.com/ |
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01-03-2011, 21:38,
Messaggio: #118
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RE: Guy Gavriel Kay
(28-02-2011, 00:56)kindra Ha scritto: La trilogia di Fionavar è stata pubblicata fra il 1984 e il 1986. Tolkien ovviamente è precedente, Brooks ha pubblicato La canzone di Shannara, suo terzo romanzo, nell'85, ma ovviamente Kay era già nel bel mezzo della sua opera, al massimo può aver letto i primi due romanzi prima di iniziare a scrivere. L'occhio del mondo è del 1990, e ho sentito personalmente Jordan citare Kay fra i suoi autori preferiti, Erikson è ancora posteriore. Grazie kindra per la precisazione Guardo sempre le date dei romanzi proprio per cogliere meglio i riferimenti! Tolkien a parte, credo davvero che abbia letto solo Brooks, che all'epoca dei suoi primi romanzi era presente praticamente in ogni casa. Ciò non vuol dire ovviamente nulla: anzi, a testimonianza che mi fido di Kay, ho ordinato in lingua originale The lions of Al-Rassan: nonostante mi sia lamentato dell'inglese ostico, spero proprio di trovarlo una lettura interessante (anche se lo leggerò fra un po': con lo stesso ordine mi arriveranno un Bujold e un Flewelling cui tributerò dovuta precedenza) marco La vita è così grande / che quando sarai sul punto di morire / pianterai un ulivo / convinto ancora di vederlo fiorire.
Roberto Vecchioni - Sogna, ragazzo, sogna
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18-03-2011, 15:31,
Messaggio: #119
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RE: Guy Gavriel Kay
Segnalo un interessante riflessione della nostra kindra su Il paese delle due lune, il suo retroscena storico e l'Unità d'Italia che ci troviamo a festeggiare. CONTIENE SPOILER!
http://www.fantasymagazine.it/approfondi...kay-lotta/ marco La vita è così grande / che quando sarai sul punto di morire / pianterai un ulivo / convinto ancora di vederlo fiorire.
Roberto Vecchioni - Sogna, ragazzo, sogna
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03-04-2011, 23:20,
Messaggio: #120
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RE: Guy Gavriel Kay
Ormai questa discussione è tutta miaaaa
Ho terminato The Lions of Al-Rassan: è un capolavoro. Vi copio la mia recensione di anobii, senza spoiler. Do il massimo dei voti senza riserve a questo romanzo davvero bellissimo; notazione di carattere generale: non è un fantasy, è più un romanzo storico con nomi cambiati e accorgimenti simili. Ciò non toglie che è un romanzo davvero sconcertante: parte un po' lentamente con vicende all'apparenza secondarie, ma che poi avranno un loro ben preciso ruolo negli sviluppi della vicenda. Basato su personaggi fuori dal comune - i 'leoni' del titolo (a anche io come una di loro mi ritrovo ad amarne più di uno contemporaneamente!) - il romanzo si dipana fra le guerre di religione descritte con grande maestria e dolore, in tutto l'orrore della verità storica, al di là dell’epos. Se Tigana aveva il peccato di spandere troppa violenza gratuita, qui ogni goccia di sangue fa piangere il cuore, nulla è superficiale; come sempre - e stavolta al massimo livello - la grandezza dell'autore si vede nel creare situazioni tragiche, che avviluppano i suoi protagonisti (ma anche molti comprimari) regalando pagine intense e dialoghi imperdibili. In ben tre occasioni mi sono commosso, ho maledetto Kay due volte (perché non dici subito chi è schiattato, così non rimango nel dubbio per pagine e pagine?) e l'ho lodato alla fine per quello che credo - ma continuerò a leggerlo in futuro - sia il suo imperdibile capolavoro. marco La vita è così grande / che quando sarai sul punto di morire / pianterai un ulivo / convinto ancora di vederlo fiorire.
Roberto Vecchioni - Sogna, ragazzo, sogna
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