Guy Gavriel Kay
La trilogia di Fionavar e non solo
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07-08-2015, 19:50,
Messaggio: #241
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RE: Guy Gavriel Kay
L'altro giorno parlavamo di Kay con Mercor, e ci siamo chiesti a vicenda quale fosse, fra quelli che abbiamo letto, il nostro preferito.
Giro a voi la domanda, darò poi le nostre risposte. One does not need the size of a dragon to have the soul of a dragon. Robin Hobb |
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07-08-2015, 21:19,
Messaggio: #242
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RE: Guy Gavriel Kay
Premettendo che ho letto solo i volumi tradotti in italiano, ben sapendo che la traduzione fa perdere, oltre a temere che siano state tagliate delle parti, la mia preferenza va alla trilogia di Fionavar, in special modo a La via del fuoco e Il sentiero della notte (non dimentico però la bellezza e profondità di alcune scene di La strada dei re, come quella sull'albero e la lotta tra il cane e il lupo). Se la preferenza deve andare solo a un libro allora scelgo Il sentiero della notte, libro pieno di epicità ed eroismo, degna conclusione per una saga epica: decisione dura, ma in questo libro c'è una scena che mi ha fatto venire la pelle d'oca (è successo solo un'altra volta), mi ha esaltato e straziato allo stesso tempo (Per il Cinghiale Nero! Per l'onore del Cinghiale Nero!). Una scena a cui altri, per la sua potenza (senza però raggiungere i suoi livelli), si sono ispirati (vedasi Jordan/Sanderson in Memoria di Luce).
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09-08-2015, 13:07,
Messaggio: #243
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RE: Guy Gavriel Kay
Tra quelli che ho letto (ovvero quelli tradotti nella nostra lingua), senza ombra di dubbio alcuna, dico Tigana.
---- Non esistono armi pericolose, solo uomini pericolosi ----
Robert A. Heinlein - Fanteria dello Spazio |
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09-08-2015, 14:03,
Messaggio: #244
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RE: Guy Gavriel Kay
(09-08-2015, 13:07)Coligne Ha scritto: Tra quelli che ho letto (ovvero quelli tradotti nella nostra lingua), senza ombra di dubbio alcuna, dico Tigana. Sono col Druido ;-) Nonostante gli orrori dell'edizione italiana e nonostante la bellezza di Fionavar. Però sono davvero interessata alle preferenze di voi Draghi (e non solo!), che conoscete ampiamente la produzione di GGK. Ho un certo volume "leonino", corredato da una bellissima dedica, che ancora mi aspetta sullo scaffale, ma ho il desiderio di poter recuperare tutto, prima o poi. :-) Occhi-di-notte Ha scritto: |
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09-08-2015, 18:46,
Messaggio: #245
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RE: Guy Gavriel Kay
(09-08-2015, 14:03)The Fool Ha scritto: Però sono davvero interessata alle preferenze di voi Draghi (e non solo!), che conoscete ampiamente la produzione di GGK. Ho un certo volume "leonino", corredato da una bellissima dedica, che ancora mi aspetta sullo scaffale, ma ho il desiderio di poter recuperare tutto, prima o poi. :-) Premetto che mi mancano da leggere Fionavar (che non mi ispira molto, mi sembra la più classica delle storie di Kay), Ysabel, A song for Arbonne e The lasta light of the sun la mia (dolorosa) scelta cade su Lord of emperors, il secondo volume del dittico di Sarantium. Provo per Sarantium la nostalgia che provo per posti in cui ho camminato davvero, di cui ho assaporato odori e suoni, profumi e colori; e sono a tutt'oggi innamorata non di uno solo dei personaggi, ma di diversi di loro, compresi alcuni minori. Mercor rimane su Sarantium ma sceglie il primo, Sailing to Sarantium, per la sognante qualità del viaggio. E credetemi che non è facile scegliere: i due ambientati nel Katai sono di una bellezza sconcertante, ma mi rendo conto che non sono innamorata (e a distanza di diversi anni) di nessuno di loro, e non sono di passeggiare per le loro strade o andare nei loro mercati. One does not need the size of a dragon to have the soul of a dragon. Robin Hobb |
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09-08-2015, 18:57,
Messaggio: #246
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RE: Guy Gavriel Kay
Fionavar è la produzione più di stampo fantasy classico di Kay (anche se c'è il viaggio tra mondi differenti); se t'interessa approfondire ti posso suggerire la lettura di questo articolo che ho scritto su questo mondo: penso possa essere utile e valido, dato che lo staff di Kay mi ha chiesto di poterlo inserire sul sito ufficiale dell'autore.
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09-08-2015, 21:54,
Messaggio: #247
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RE: Guy Gavriel Kay
(09-08-2015, 18:57)MrcT Ha scritto: Fionavar è la produzione più di stampo fantasy classico di Kay (anche se c'è il viaggio tra mondi differenti); se t'interessa approfondire ti posso suggerire la lettura di questo articolo che ho scritto su questo mondo: penso possa essere utile e valido, dato che lo staff di Kay mi ha chiesto di poterlo inserire sul sito ufficiale dell'autore. Leggerò con piacere, grazie. ^^ anche se mi confermi che è un tipo di fantasy che mi interessa sempre meno. One does not need the size of a dragon to have the soul of a dragon. Robin Hobb |
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09-08-2015, 23:51,
Messaggio: #248
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RE: Guy Gavriel Kay
Stampo classico, però è notevole. Prende spunto dai miti arturiani, parla di dei, della caccia selvaggia (e lo fa in un modo magnifico: si capisce Jordan da chi ha preso), ma soprattutto ha una caratterizzazione dei personaggi bellissima, sia in quelli principali sia in quelli secondari.
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10-08-2015, 08:55,
Messaggio: #249
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RE: Guy Gavriel Kay
(09-08-2015, 23:51)MrcT Ha scritto: Stampo classico, però è notevole. Prende spunto dai miti arturiani, parla di dei, della caccia selvaggia (e lo fa in un modo magnifico: si capisce Jordan da chi ha preso), ma soprattutto ha una caratterizzazione dei personaggi bellissima, sia in quelli principali sia in quelli secondari. Non ne dubito (come dicevo ieri a Mercor, la cosa peggiore di Kay è comunque un paio di pianerottoli sopra la produzione media), ma negli ultimi anni il mio  interesse per l'epic fantasy è molto diminuito, e inoltre mi inibisce il fatto che sia una trilogia (motivo per cui ancora non ho recuperato The first law di Abercrombie, pur avendo letto tutti gli altri). One does not need the size of a dragon to have the soul of a dragon. Robin Hobb |
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10-08-2015, 14:23,
Messaggio: #250
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RE: Guy Gavriel Kay
E' epic fantasy, certo, ma una parte delle vicende sono ambientate nel nostro mondo (soprattutto nel primo e secondo volume, dove la storia viene fatta partire dalla Terra). Ci sono miti arturiani, ma c'è anche lo sciamanesimo e abbastanza della tradizione delle tribù degli indiani d'America: il ciclo di Fionavar è tante cose (si vede che mi è piaciuto questo ciclo  ?)
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