Diario di bordo
Note dall'equipaggio
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11-10-2010, 11:15,
Messaggio: #1661
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RE: Diario di bordo
(11-10-2010, 11:13)Campanellino Ha scritto: Che dite li mando in quarantena o me ne rimango io a casa? La seconda che hai detto |
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11-10-2010, 12:17,
Messaggio: #1662
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RE: Diario di bordo
(11-10-2010, 11:13)Campanellino Ha scritto: Io questa mattina sono arrivata in ufficio e il mio capo si è appena ripreso da una meravigliosa influenza con tanto di febbre a 39.5 con la quale è venuto comunque qui a spargere microbi e il mio collega con una voce che proviene dall'oltretomba e il naso gocciolante!! Decisamente la seconda!! |
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15-10-2010, 15:39,
Messaggio: #1663
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RE: Diario di bordo
Approdata in Liguria, firmato contratto, di turno di biblioteca.
One does not need the size of a dragon to have the soul of a dragon. Robin Hobb |
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15-10-2010, 16:31,
Messaggio: #1664
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RE: Diario di bordo
(15-10-2010, 15:39)Tintaglia Ha scritto: Approdata in Liguria, firmato contratto, di turno di biblioteca. E hai un felino che ti aspetta a casa. Occhi-di-notte Ha scritto: |
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15-10-2010, 16:42,
Messaggio: #1665
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RE: Diario di bordo
(15-10-2010, 16:31)The Fool Ha scritto:(15-10-2010, 15:39)Tintaglia Ha scritto: Approdata in Liguria, firmato contratto, di turno di biblioteca. Il problema è che si sono sedotti a vicenda con lo Squamoso. Io mi sento di troppo. OO One does not need the size of a dragon to have the soul of a dragon. Robin Hobb |
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15-10-2010, 17:29,
Messaggio: #1666
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RE: Diario di bordo
(15-10-2010, 16:42)Tintaglia Ha scritto:(15-10-2010, 16:31)The Fool Ha scritto:(15-10-2010, 15:39)Tintaglia Ha scritto: Approdata in Liguria, firmato contratto, di turno di biblioteca. Ringrazia che non avete preso unA gattA, se no davvero dovresti fare le valigie! Occhi-di-notte Ha scritto: |
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17-10-2010, 03:40,
Messaggio: #1667
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RE: Diario di bordo
Ti trovi insieme ad un gruppo di amici e dovete spostarvi tutti insieme dal punto A al punto B. Tu e un tuo amico (o amica) siete gli unici due ad avere la macchina, ma c’è un problema: tu non conosci la strada per andare dal punto A al punto B. Quando si crea questa situazione viene naturale dire all’altra persona: “Ok, io non conosco la strada, ma ti seguo!”. A questo punto salite entrambi nelle rispettive automobili, seguiti dal resto del gruppo dei vostri amici che si ripartiscono nei due mezzi, dopo di che avviate il motore e cominciate a seguire l’altra auto.
Ora, quante volte vi è capitato di perdere le tracce dell’auto che stavate seguendo con conseguente smarrimento della strada? Per fortuna non succede spesso, però se c’è una cosa che mi da ai nervi sono quelle persone che anche sapendo di essere seguite sfrecciano come se alle loro spalle non ci fosse nessuno, facendo così sbagliare strada a chi segue. Cominciamo col dire che esistono fattori esterni per i quali può perdersi il contatto visivo tra le due auto, ad esempio può succedere che io passo col verde ma chi mi segue è costretto a fermarsi perché è scattato il rosso, oppure può succedere che altre auto si immettono tra me e l’inseguitore. In questi casi però è normale che chi guida l’auto che è davanti si accosta e attende l’arrivo di chi segue. Fin qui non ho niente da dire, ma se tu non mi aspetti o, peggio ancora, se perdo le tue tracce perché ti sei messo a correre come Schumacher sul Circuito di Montecarlo, allora io divento una bestia. Se sai che c’è una macchina che ti segue e sai che hai appena preso un semaforo che da verde stava per diventare rosso, invece di continuare a camminare come se nulla fosse, usalo il tuo dannato specchietto e controlla se mi vedi ancora. Se non mi vedi, allora fermati perché non so la strada e se non riesco più a seguirti, col caspita che io arrivo a destinazione. Adesso vi racconto due episodi che mi sono accaduti nel giro di una settimana, uno sabato scorso e l’altro poche ore fa. Sabato scorso siamo andati a giocare a bowling. Prima però ci siamo fermati a mangiare una cosa. Dopo il breve pasto siamo tornati alle macchine e ci siamo consultati per decidere come arrivare al bowling. Io conoscevo per certo due strade differenti per arrivare, ma la mia amica che quella sera aveva la seconda auto ne ha tirata fuori una terza che io conoscevo solo in parte. A quel punto è scattata la frase di rito: “Ok possiamo fare la strada che dici tu ma ti seguo perché arrivati ad un certo punto io non la conosco!”. Ebbene, già da subito la mia amica ha cominciato a correre come una forsennata e io facevo fatica a starle dietro perché lei aveva una Ford Fusion 1.4 (millequattrocento cilindri) mentre io possiedo una Micra 1.0 (che qualcuno di voi ha visto e che altri vedranno a Lucca). Ad un certo punto, tra il traffico (seppur non elevato), i semafori e lei che correva, inevitabilmente l’ho persa, per fortuna prima di arrivare al punto in cui non conoscevo più la strada. Non potendo far altro ho deciso di seguire una delle due strade che conoscevo sicuramente, ma ovviamente ho impiegato più di loro ad arrivare sul posto, al punto che quando io ho cominciato a cercare parcheggio loro erano già tornati indietro: infatti una mia amica che era sull’altra macchina ha chiamato una mia amica che era in macchina con me per dirci che non c’era parcheggio, che non volevano perdere chissà quanto tempo per cercare posto e che quindi si era deciso di andare in un altro bowling (dove, per la cronaca, hanno le piste che pendono da un lato ma, come dice Carlo Lucarelli, questa è un’altra storia). Per altro se la mia amica non correva come una matta (inteso come persona matta e non come Matta) e se arrivavamo insieme al parcheggio, avremmo potuto occupare i due posti che si erano liberati davanti a me proprio mentre era in corso la conversazione telefonica. Stasera però è andata decisamente peggio. Io me la sono vista brutta, ma il ragazzo che mi veniva incontro a bordo del suo motorino se l’è vista più brutta di me. Ma andiamo con ordine. Eravamo appena usciti da una specie di associazione culturale a scopo ludico, dove è possibile giocare a biliardo, ping pong e giochi da tavolo. Questo posto fra l’altro si trova in una via laterale, 600-700 metri più avanti rispetto a dove io e il nostro Umbra parcheggiammo la macchina quando siamo andati ai Granai insieme a Robin. Mentre ci recavamo al parcheggio in cui avevamo lasciato le macchine, ho detto al mio amico che guidava l’altra auto: “Guarda, io non so come arrivare su Via del Tintoretto, ma ti seguo. Poi una volta li so cavarmela da solo”. In questo caso gli altri amici sono andati tutti con lui perché, a parte il sottoscritto, gli altri andavano tutti in un’altra zona di Roma e solo io andavo verso Testaccio. Dopo essere saliti a bordo abbiamo fatto manovra e ci siamo trovati, sempre nel parcheggio, lui davanti e io dietro. A quel punto è sceso dalla sua macchina e con fare circospetto si è avvicinato alla mia. Ho cominciato ad abbassare il vetro elettrico perché credevo volesse dirmi qualcosa, ma non era così. Infatti voleva solo farmi uno scherzo e il risultato è stato uno dei due tergicristalli anteriori tirato su. Non potevo guidare in quelle condizioni, quindi sono stato allo scherzo perché mi son messo a ridere, ma poi sono sceso per rimettere a posto il tergicristallo. Mentre compivo questa operazione però il mio amico è salito sulla sua macchina ed è partito a tutta birra. Se da una parte l’ho maledetto perché da solo non sapevo come tornare su Via del Tintoretto, dall’altra mi sono detto: “Bè, di certo non sono a Timbuctu, quindi dovrei essere in grado di riuscire a trovare la strada anche da solo”. Detto fatto ho ingranato la prima e ho fatto capolino sulla strada: dei miei amici non c’era traccia ne a destra e ne a sinistra. Non sapevo dove dovevo andare, ma ero convinto che all’andata provenivo da destra. Allora ho girato a destra. Subito è suonato un campanello d’allarme: perché le macchine parcheggiate ai lati della strada sono tutte allineate nel senso marcia opposto al mio? Mentre terminavo l’elaborazione del pensiero, si è acceso un secondo campanello: stava passando una macchina nel senso di marcia opposto a quello in cui andavo io. La cosa strana è che la macchina non mi ha segnalato con i fari che stavo procedendo nel senso di marcia sbagliato, ma capivo comunque che c’era qualcosa che non andava. Io stavo procedendo a passo di lumaca perché stavo cercando ancora di capire se veramente avevo imboccato la strada nel senso sbagliato quando all’improvviso un faro solitario è emerso dalla curva che si trovava davanti a me. Io mi sono subito fermato: anche il ragazzo che era a bordo del motorino e che stava per irrompere bruscamente nel mio abitacolo senza passare dallo sportello è riuscito a frenare la sua corsa. Si era quasi fermato, ma il fondo stradale era viscido a causa della pioggia e il motorino ha proseguito la sua corsa per non più di un paio di metri mentre lui è riuscito a rimanere in piedi. Io ovviamente sono uscito e mi sono subito sincerato se non ci fossero danni in primis a lui e poi al motorino. Lui mi ha detto che nessuno dei due aveva riportato danni, dopo di che gli ho detto: “Guarda, ti chiedo scusa perché hai ragione, ma io sono uscito da un parcheggio che sta pochi metri più indietro e giuro che non c’è nessun segnale che indicava che la strada era a senso unico.”. Nel frattempo lui aveva tirato sul il motorino e poi si è affiancato con un mezzo sorriso: evidentemente aveva capito che pure io ero preso dal panico e che le mie scuse erano sincere, infatti mi ha detto di fare attenzione durante la manovra per riportarmi nel giusto senso di marcia perché avrei dovuto farla in prossimità della curva, ma poi la faccenda è finita li e ognuno per la propria strada. Mentre facevo manovra ho ricevuto una chiamata dai miei amici ma ovviamente non potevo rispondere. Poi appena ho potuto mi sono accostato e li ho richiamati. Io: “Oh, ma che fine avete fatto? Voi siete spariti, io non sapevo la strada e allora ho girato a destra, ho imboccato la strada contromano e ho rischiato di fare un frontale con un tizio in motorino!” La mia amica: “Come sarebbe?” Allora le ho spiegato come erano andate le cose e nel frattempo il tono della mia voce si andava alterando. Quando ho finito la mia spiegazione, la mia amica mi fa: “Ma noi stavamo li!” E io: “Un par de pa**e stavate li! Io ho fatto capolino con la macchina e non c’era nessuno ne a destra e ne a sinistra. L’unica anima viva che c’era in quel momento ero io. Se vi vedevo mica ero così cretino da girare dal lato opposto!” Poi lei ha riportato in breve ai miei amici quello che era successo concludendo dicendo loro: “Oh, Ale si sta arrabbiando!” E io: “Eccerto che mi arrabbio perché se Peppe non fuggiva via come ha fatto Fede l’altra volta, tutto sto pastrocchio non succedeva e per fortuna che in fin dei conti non è successo nulla di grave”. Allora la mia amica si è messa a dirmi che sabato scorso è stato differente perché io conoscevo un’altra strada, seppur diversa, e quindi in fondo non mi ero proprio perso. Allora le ho detto: “Ok, ma resta il fatto che sia Fede che Giuseppe sapevano di essere seguiti da una persona che non conosceva parte della strada e quindi non era il caso di correre via in quel modo.” Dopo di che si sono placati gli animi perché, ripeto, in fondo non successo nulla e ci siamo salutati pacificamente. Sono io che sono pazzo, esagerato… oppure c’è un minimo di razionalità in quanto vado chiedendo ai miei amici o, più in generale, all’eventuale persona X che devo seguire? Uff… chiedo scusa per il lunghissimo sfogo, ma avevo bisogno di parlarne e credo sia valsa la pena star qui fino alle 3:30 a scrivere!
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17-10-2010, 18:53,
Messaggio: #1668
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RE: Diario di bordo
Heilà chi si ricorda di me ??
Ragazzi non sono caduta in un tunnel spazio dimensionale, ma in questo periodo tra Uni e preparazione per il Conservatorio sono veramente fusa Anche se passo molto meno tempo a bordo vi penso sempre e mi mancate un sacco Fortuna nell'ombra ed un bacio enorme a tutti Ely |
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17-10-2010, 19:33,
Messaggio: #1669
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RE: Diario di bordo
(17-10-2010, 03:40)Wintrow Ha scritto: Sono io che sono pazzo, esagerato… oppure c’è un minimo di razionalità in quanto vado chiedendo ai miei amici o, più in generale, all’eventuale persona X che devo seguire? Il tuo sfogo è assolutamente giusto, Capitano. Fanno venire un sacco di rabbia anche a me questi atteggiamenti, questa mancanza di attenzione che è tipica delle persone che pensano soltanto a loro stesse. Lo si vede proprio in queste cose. Seregil, è bellissimo risentirti! "Forse avere il coraggio di trovare un percorso migliore significa avere il coraggio di rischiare nuovi errori." - Fitz Chevalier
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17-10-2010, 22:24,
Messaggio: #1670
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RE: Diario di bordo
(17-10-2010, 18:53)Seregil Ha scritto: Heilà chi si ricorda di me ?? hei, fai il conservatorio? cosa suoni? e dove? io faccio Violoncello al cons di Piacenza! comunque... non sono pronto per un'altra settimana con gli orari deprimenti del Politecnico |
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