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Cinque libri con città dimenticate
Non ricordo quando cominciai a subire il fascino delle città perdute e dimenticate. Credo di essermi imbattuta in Civiltà sepolte. Il romanzo dell’archeologia prima dell’adolescenza. Poi ci furono i racconti di Pompei, nascosta e preservata sotto la cenere del Vesuvio. Nel Libro della giungla di Kipling, ricordo bene di aver letto la storia dell’ankus del re e anche, nella Caccia di Kaa, della tremenda lotta fra Bagheera, Baloo e Kaa, il pitone delle rocce, contro le scimmie della città in rovina coperta dalla giungla. Insomma, fui contagiata presto.




Civiltà sepolte. Il romanzo dell’archeologia, che mi introdusse alle città perdute, è un vecchio libro di C.W. Ceram. Pubblicato nel 1951, un anno prima della mia nascita, racconta la storia della scoperta di Troia e della tomba del re Tut. I giardini pensili di Babilonia! Antiche tavolette! Questo libro mi ha fatto desiderare di essere un’archeologa avventurosa. Ancora oggi lo consiglio di cuore a chiunque ami i romanzi, l’avventura e i tesori nascosti!

Il prossimo libro non ha resistito altrettanto bene allo scorrere del tempo, purtroppo. Lei di H. Rider Haggard ha delle sfumature che appaiono sessiste e razziste al lettore moderno. Eppure ha anche un personaggio femminile di grande forza e un’eccellente storia di avventura. Horace Holly e il suo giovane pupillo Leo compiono un viaggio in Africa, dove scoprono non solo un’antica civiltà ma anche Lei-cui-bisogna-ubbidire, una donna straordinariamente bella e “ben preservata” che governa in quel luogo. La donna si innamora del bel Leo. E non dirò altro! Leggetelo come un pezzo dell’epoca che riflette la cultura vittoriana. Leggetelo perché racconta la storia di una donna forte!

E se Lei vi piace, passate allora a Le miniere di re Salomone, sempre di H. Rider Haggard. Il cacciatore di elefanti Allan Quatermain parte in cerca delle leggendarie miniere di re Salomone. Ancora una volta, l’approccio richiede una certa tolleranza verso le idee vittoriane sull’Africa. Consideratelo parte dell’esperienza educativa, il resto è avventura e divertimento.

Ne avete abbastanza di vecchi libri? Preparatevi. Conoscete Sir Arthur Conan Doyle come autore delle storie di Sherlock Holmes, ma la sua scrittura ha spaziato in diversi mondi. La compagnia bianca vi riporta al tempo dei cavalieri. Doyle era uno Spiritualista e credeva fermamente nei medium e nella comunicazione con l’Oltretomba. Ma nel Mondo perduto ci porta in Sud America, e in una terra nascosta con dinosauri e uomini-scimmia! Di nuovo, vi imbatterete in concezioni superate che si mescolano a una storia magistrale.

E infine, un libro che ha meno di cinquant’anni ma che, a mio parere, non ha mai ricevuto l’attenzione che merita. Per giunta, sto barando. Perché, in effetti, la storia è raccontata in due libri. Elizabeth Ann Scarborough, autrice di Healer’s War, vincitore del premio Nebula, ha collaborato più volte con Anne McCaffrey ed è conosciuta soprattutto per le sue storie leggere e umoristiche, che coinvolgono spesso gatti e magia. Ma io preferisco i suoi lavori più cupi. Healer’s War parla di un’infermiera in servizio durante la guerra del Vietnam e di un amuleto magico. Ha ben meritato il suo premio Nebula. Ma la duologia composta da Nothing Sacred e da Last Refuge racconta una storia apocalittica altrettanto appassionante che vede una giovane donna catturata, brutalizzata e poi imprigionata in un campo circondato dai ghiacci. Senza svelare altro, poiché è una storia che merita di essere scoperta coi suoi ritmi, dirò solo una parola: Shambhala, conosciuto talvolta come Shangri-la!

Ho apprezzato in modi molto diversi ciascuno di questi romanzi. Spero li apprezzerete anche voi.


Robin Hobb

Tor.com | Five Books with Forgotten Cities - 12.08.2015
traduzione di Barbara “The Fool
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